A qualche anno di distanza ritorna il mantra "lo spread non c'entra nulla con l'economia reale", il discepolo e' un altro questa volta.
Sentivamo davvero bisogno del ritorno di queste profondissime analisi economiche. Ora si' che il futuro e' roseo.
![]()
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Sto post l'ho visto solo ora, pardon
Dunque, Domenico, concordo con te sul fatto che Draghi segua effettivamente una politica piuttosto diversa da quella di Greenspan, Abe e anche Bernanke (che di fatto ha immesso quintali di dollari nel sistema e non ha intenzione di smettere...convinto lui). Non sono paragonabili, anche se la strada intrapresa è quella dei tassi nulli fino a chissà quando. Ma il punto non è tanto questo.
Il punto dell'articolo che io ho linkato è che, oggi siamo di fronte al grande fallimento sia del keynesismo (politica intrapresa da Greenspan, altro liberista solo a parole), sia - anche se in forma più ridotta - del monetarismo (che per anni è stato il cardine della BCE) di Friedman. La tesi sostenuta dall'autore è che entrambe le filosofie sbaglino a fondarsi sull'assunto per cui serva necessariamente un monopolio dell'offerta di moneta da parte delle banche centrali.
Monopolio il quale non fa che creare, secondo la scuola austriaca (di cui l'autore come anche il sottoscritto sono seguaci) di economia, una inevitabile distorsione del mercato dal momento in cui non esiste più la convertibilità delle valute in oro (cioè dal 15 Agosto 1971). L'Euro non è affatto immune da questo tipo di distorsioni, ed è possibile rendersene conto analizzando appena appena la sua struttura: una moneta unica che per 10 anni ha garantito a Paesi come Italia e Grecia di pagare tassi di interesse sul d.p. molto meno alti di quelli che essi realmente pagherebbero, data la loro struttura economica. Sono queste distorsioni, gravi e perpetuate, che ci hanno fatto pagare il conto fra il 2010 e il 2011, non quello che ha fatto/non ha fatto il Governo di turno.
Il problema è sempre quello, ossia avere una banca centrale unica stampatrice di moneta e non riuscire così a rendere la moneta quello che esattamente è, ossia un bene come tutti gli altri. Circolabile liberamente, senza imposizioni da parte dei vari Stati o super-Stati (tipo l'Eurozona), e soggetta alle leggi del mercato come tutti gli altri beni. Questo è ciò che predica la scuola austriaca e ciò che finora non è mai stato fatto.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Non è che non sia mai stato fatto solo nell'Europa sovranazionale che tanto disprezzi.
Non è mai stato fatto da nessuna parte.
Io non ho nulla contro la bitcoin,anzi.
Quanto alla distorsione di cui parli,tu continui ad eludere un punto-chiave:essa doveva essere limitata nel tempo,perché i P.I.G.S.,se non fossero stati tali nella testa e nella mentalità,avrebbero sì goduto di un vantaggio iniziale,legato ai bassi tassi d'interesse che l'euro garantiva al suo avvento,ma rendendo competitivo il proprio sistema economico a suon di riforme quel vantaggio,INDIPENDENTEMENTE DALL'EURO,lo avrebbe perpetuato rendendosi competitivi di per sè.
Tu metti sotto i piedi il principio di responsabilità,continuando a sostenere che l'euro abbia deresponsabilizzato le classi dirigenti dei PIGS.Se io offro un vantaggio a Tizio,non lo sto necessariamente deresponsabilizzando:gli ho offerto una chance.Se Tizio ha la testa scarica e non ne approfitta,è colpa mia o di Tizio?
Se le classi dirigenti dei PIGS(peraltro irresponsabili anche prima dell'euro,vedi come stavano lira e dracma nel 1992)si sono sedute nell'euro,non puoi dare la colpa all'euro.Avevano tutto il tempo per rendersi competitive;non lo hanno fatto per lo stesso motivo per cui non lo hanno fatto nei decenni precedenti e stai certo che non lo avrebbero fatto neanche in seguito e non lo farebbero neanche se l'euro,come auspichi tu,finisse.
Leggiti il processo all'euro che ha fatto un liberista come Zingales:
Processo liberista all’euro e all’Italia che non sa crescere - [ Il Foglio.it › La giornata ]
Ma anche a prescindere dalla considerazione che ho fatto un rigo sopra(ripeto:un rigo sopra,atteso che ultimamente hai la tendenza a non accorgerti delle risposte che ti scrivo),ti ribadisco quanto ti sto dicendo da mesi:
-Io non sono liberista in politica economica.Ma se anche lo fossi,Fede,mi guarderei bene dall'auspicare la fine dell'euro ed il sostanzialmente ridimensionamento dell'integrazione europea,come fai-secondo me assai improvvidamente e mettendo a rischio le tue stesse idee-tu.Il motivo è presto detto:le forze"break-upiste"son tutto meno che liberali e men che mai liberiste e lo sai benissimo.Abbattuto l'euro,quantomeno nel sud Europa(che comprende anche il posto dove vivi tu,fino a prova contraria!)le forze al governo sostituirebbero all'eccessiva burocrazia centralista di Bruxelles uno statalismo populista e neo-nazionalista che,PROPRIO DAL TUO PUNTO DI VISTA,potrebbe risultare ASSAI PIU' SGRADEVOLE DELLA SITUAZIONE ATTUALE.
-Questo mio punto di vista è condiviso da economisti come Zingales,Sapelli,Seminerio e Giannino e lo sai bene,visto che li postiamo dalla mattina alla sera.
-Ti dico di più.Con un pizzico di astrattismo tu seguiti a dire."Vabbè ma noi dobbiamo pensare al meglio,non al male minore".E invece no.In politica economica vince chi è realista e sceglie il male minore.E il male minore è l'euro.Non la sovranitè.Sissignore,anche per un liberista quale sei tu.
Intanto rimaniamo sintonizzati perchè a breve vivremo una nuova puntata della serie "come farci del male da soli e perdere quel minimo di credibilità internazionale che faticosamente avevamo recuperato".
Io mi chiedo come si faccia ad essere così idioti..
Segnalibri