Anche i problemi interni dell ue mi sembrano abbastanza gravi..... Magari la faccio semplice, ma ho paura che col brexit ci rimetta piu quel che resta dell ue che il uk. Poi, anche senza brexit gia hanno rinegoziato tutti gli accordi, a vantaggio del uk chiaramente, quindi brexit o no la sostanza non mi sembra tanto diversa. Insomma, il rischio piu grosso che vedo io e il collasso definitivo dell ue, poi magari sbaglio. Sul discorso delle merci, anche dopo il brexit uk continuera a commerciare con ue, in particolare con germania e francia, che sono gli unici paesi ai quali tengono veramente. Purtroppo infatti non e che gliene importi piu di tanto del nostro parmiggiano o dell olio di puglia, e quello che gli arriva dal sud europa gia lo prendono anche dal resto del mondo, con prezzi uguali per il consumatore. I vini italiani e francesi gia si pagano di piu di quelli australiani, argentini, cileni, sudafricani, che a pari prezzo sono anche piu buoni.... Un vino italiano che da noi sta a 2,5 euro qua gia lo vendono a 5-6 pound.... Hanno una disoccupazione al 4%, e non mi risulta che i giovani inglesi mandino il cv alla fiat di cassino. Allo stato attuale, mi sembra che sto brexit tutto sommato se lo possano anche permettere....piu loro che ue (quello che resta escludendo germania e francia). Poi magari sbaglio.
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Ma non c'è nessuna relazione, in realtà.
Essere grandi o piccoli può andare bene a seconda delle circostanze e del momento storico, non c'è una regola precisa per cui sia meglio essere grandi o piccoli a prescindere. Prendere la Russia e confrontarla con la Svizzera, oppure l'URSS con gli stati post-URSS, per dimostrare che gli stati piccoli fanno meglio di quelli grandi è come confrontare il Giappone con il Venezuela per dimostrare che le materie prime sono inutili e non fanno bene all'economia.
Comunque se vogliamo fare un'analisi di lungo termine dobbiamo concludere che gli stati-nazione all'europea, di successo pur se piccoli ed irrilevanti, sono un'anomalia clamorosa che si è sviluppata in circostanze storiche eccezionali e probabilmente irripetibili, certamente non più esistenti oggi.
Per quanto riguarda il caso specifico del Regno Unito...deve scegliere cosa fare da grande, se essere grande e rilevante o piccolo ed irrilevante. Tertium non datur.
Un Regno Unito che esce dall'UE e magari perde la Scozia sceglie consapevolmente la seconda opzione. Legittimo, basta non lamentarsi delle conseguenze.
Ultima modifica di nevearoma; 11/06/2016 alle 20:20
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Che la UE sia sottoposta a grossi rischi dalla Brexit è sotto l'occhio di tutti, altrimenti non staremmo qui a ragiorarne.
Ma, seguendo questo ragionamento, sai quanto può fregare ad alcuni paesi di avere il pudding britabnico? :p Qui c'è in ballo molto altro....e i paesi ad essere più coinvolti da un eventuale Brexit sono quelli con cui la GB tesse più rapporti commerciali. Possono essere Francia, Germania o - per ragioni storiche - una Cipro e voglio proprio vedere se in questo caso non c'è differenza tra essere piccoli ed essere grandi.
Quanto all'Italia, parrebbe essere tra i paesi meno coinvolti da un eventuale rischio Brexit anche perché non è che cambia tutto da un giorno all'altro ma noi siamo bravi a fregarci da soli...quindi non starei così sicuro...
L'altro mio dubbio è questo: da dove nasce tutta questa convizione che la GB riesca a farcela da sola in un mercato come quello attuale? Ripeto, il Commenwealth non è la panacea di tutti i mali perché pre-esiste la Brexit. Pertanto questo passo verso l'uscita di UE può essere fatto, a mio avviso, sapendo di andare incontro ad un consapevole ridimensionamento della propria economia.
Poi, siamo così sicuri che per l'UE sia un male ridurre il numero di Paesi membri (mantenendo per esempio con l'Inghilterra gli stessi rapporti che ha con la Svizzera)? Anche perché sappiamo che gli ultimi allargamenti dell'Unione Europea sarebbe potuti essere utili dal punto di vista economico ma sono stati anche per moviti geo-politici (vedi ampliamento Nato).
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Molte domande a cui credo nessuno abbia una risposta sicura![]()
Ad ogni modo, chi vuole uscire di motivi ne sta elencando molti:
Vote Leave - Why Vote Leave - Page 1
Principalmente economici e di sicurezza. Loro pensano di essere grandi (e forse lo sono al di la dei km quadrati), e rivogliono il pieno controllo. Ormai non resta che aspettare il referendum e vedere quali saranno le sue conseguenze.
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Inoltre, Italia meno coinvolta, mica tanto.... Sai quanti italiani si mettono su un aereo e atterrano in una citta inglese, entrando con la sola carta d identita, e sperando che quello sia un viaggio di sola andata? Oltre che guardare i problemi in casa degli altri, ci siamo accorti dei disastri in casa nostra?
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Sulla sicurezza hanno pienamente ragione, visto i tafferugli degli hooligans all'estero...
Ma poi scusa, se si sta parlando del referendum sulla Brexit, mi pare ovvio che si discuta del Regno Unito fermo restando che il paese del Bengodi non l'hanno ancora inventato.
Dei disastri di casa nostra ce ne occupiamo e li abbiamo, ahi noi, sotto gli occhi quotidianamente.
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Non esiste solo il Regno Unito dove migrare eh,e comunque la loro presunta "grandezza",che ho sempre odiato visto che li ho sempre visti come nostalgici del loro caro impero e con la puzza sotto il naso la vedremmo nel caso di una loro uscita,vorrei vedere se il motto "padroni a casa propria" li salverebbe da una grossa crisi finanziaria e sociale,chi vivrà vedrà
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