Appunto, veneziano, e per una questione di realismo, non perché di per sé fosse preferibile all'italiano. Il veneziano è sempre esistito in condizione di diglossia rispetto all'italiano che da sempre è la lingua delle classi colte in più o meno tutta la penisola.
Storicamente lo sono, rispetto alle aree di riferimento in cui si parlava il dialetto. Conta questo, non il 2016, dato che l'estinzione del dialetto non è iniziata nel 2016 ma molto prima.Comunque, no: sei rimasto fermo agli anni '60, mi spiace dirtelo. I 60 milioni di italiani (i quali in gran parte non hanno neanche grandi rapporti interregionali, tra l'altro) non sono un vastissimo universo del tuo libro cuore
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
E insistere su Inglese, Russo o Cinese allora, ovvero aprirsi al mondo, invece che concentrarsi su dialetti che parlano 4 gatti par brutto?![]()
Mi rendo conto che in questo caso servirebbero insegnanti...
Oddio... Usata è usata, soprattutto se ti allontani dalla città. Ma apprezzo il fatto che a nessuno sia venuta (per ora almeno...) l'idea di proporne l'insegnamento...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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Seminerio scatenato.
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da sostenitore accanito del dialetto come identificazione territoriale ti do comunque ragione. fosse per me farei tutte le lezioni in inglese e tedesco (qui, vista la necessità di questa seconda lingua, altrove immagino abbiamo altre esigenze) ma il dialetto è qualcosa da imparare a casa, che venga spontaneamente insegnato dai genitori per questioni di cultura se vogliamo.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Seminerio da Oscar (con buona pace dei sovranisti):
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Qualcuno ha mai riflettuto sulla più antidemocratica imposizione linguistica tutta made in USA/England?
Qualcuno sa spiegare perchè un italiano o un cinese o un russo o un egiziano per competere a livello internazionale deve studiare e conoscere due lingue mentre un madrelingua inglese no?
Eppure l'alternativa esiste, senza sopraffazione linguistica e con minori sforzi per tutti, tranne che per i madrelingua inglesi, ovviamente.
Lingua esperanto - Wikipedia
Imposizione antidemocratica lo sarebbe se qualcuno venisse da te con la pistola alla tempia imponendoti di parlare inglese.
Anche qui è una lingua che si è affermata spontaneamente in virtù del fatto che da più di un secolo è la lingua del paese più ricco e potente del pianeta. Prima di allora era il francese, domani in teoria potrebbe essere il cinese (ma nella pratica rimarrà l'inglese). E' un processo del tutto naturale ed anche ovvio, non è un complotto degli USA kattivi.
L'esperanto non si è affermato e non si affermerà semplicemente perché nessuno lo vuole parlare. Nessuno lo vuole parlare perché una lingua che si adatti a questo scopo c'è già. Una lingua che si adatti a questo scopo c'è già perché, per l'appunto, ce n'è sempre stata una. Non è che l'inglese sia stato imposto con la forza, non sempre almeno; è che miliardi di persone nel mondo hanno sentito il bisogno crescente di imparare una lingua che aumentava le loro opportunità lavorative, che permetteva di comunicare con altri miliardi di persone nel mondo e di accedere all'universo economico, storico e culturale delle maggiori potenze mondiali.
Decidere a tavolino che gli inglesi sono brutti e cattivi e bisogna far imparare a tutto il mondo un'altra lingua non servirebbe a nulla. Il mondo non funziona così. Le lingue si evolvono, si espandono e si restringono naturalmente; sono dei mezzi di espressione e comunicazione usati dagli esseri umani e non possono essere ridotte a strumenti astratti. Nella realtà succede che una lingua si diffonda nel mondo e venga adattata da tutti secondo le proprie esigenze. Una lingua, per essere universale, deve prima essere universalmente usata; mi suona estremamente innaturale il contrario, ossia una lingua che dall'inizio viene concepita come "universale".
Poi certo, ci si può provare, e storicamente ci si è anche riusciti; ma è servita, per l'appunto, un'autorità antidemocratica che imponesse la propria lingua con la forza, e comunque solo all'interno dell'area che governava direttamente.
Non solo, ma proprio perché la lingua è qualcosa di "vivo" generalmente la si impara per comprendere anche la cultura e la società che vi stanno dietro. Io posso imparare il tedesco per trovare più facilmente lavoro, ma non lo studierei altrettanto volentieri se non mi desse anche accesso ad una realtà sociale e culturale che tramite il tedesco si esprime. L'inglese ha successo anche perché con l'inglese si possono comprendere i film di Hollywood, le canzoni di Bob Dylan e i drammi di Shakespeare. L'esperanto non ha nulla di tutto questo.
Tra l'altro non è nemmeno vero che l'esperanto implicherebbe minori sforzi di apprendimento per tutti, in primis perché la realtà è un mondo dove l'inglese è già lingua franca, in secundis perché l'esperanto è una lingua estremamente eurocentrica (ovvio, visto quando e dove è stata ideata) ed al massimo sarebbe facile per un europeo che parla una lingua indoeuropea ma dal punto di vista di, per esempio, un cinese o un giapponese non ci sarebbe alcuna differenza con l'inglese - salvo che, per l'appunto, l'inglese è parlato già da miliardi di persone.
Ultima modifica di nevearoma; 20/12/2016 alle 01:17
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Non tutto ciò che è antidemocratico, che puoi leggere come semplicemente non democratico, deve essere imposto con una pistola.
A me francamente fa quantomeno sorridere questa affermazione.
Ma basta con questa storia dei complotti.... kattivi poi...
Aridajeeeeeee.......
A te sta bene? Buon per te!
Io l'inglese lo mastico ma niente di che. E ne ho bisogno il giusto.
C'è gente al mondo, di altri continenti, che ha serie difficoltà. E' quello che mi racconta un amico che va spesso in Cina, ingegneri coi controcoglioni che a causa della difficoltà linguistica sembrano degli idioti.
Un ragazzo inglese parte avanti, sempre. Dici di no? Vuoi dirmi che non è così? Si può dire che lo trovo, come ti pare, antidemocratico o non democratico?
Senza considerare poi che, l'ho letto da qualche parte, l'insegnamento dell'inglese in madre patria agli stranieri vale il 3% del PIL...
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