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  1. #20251
    Vento forte L'avatar di nevearoma
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Sogni bagnati.

    Londra non crollerà e nessuna città europea "prenderà il suo posto", tantomeno Milano o Vilnius (rofl).

    Tanto per fare un esempio, HSBC potrebbe spostare 1000 dipendenti a Parigi, vero. Peccato che si parli del *possibile* spostamento di *una parte* di *un* singolo settore che per l'appunto occupa 1000 dipendenti e genera circa 80 milioni di profitti, ossia il gran totale dell'1-2% dei dipendenti e dei profitti generati da HSBC nel Regno Unito. Insomma difficilmente si può parlare di collasso.
    Al di là di tutto il resto spostare sedi e dipendenti è un macello dal punto di vista pratico, prima che burocratico e legale. Non lo si fa se non è strettamente necessario, tanto più se bisogna andarsene da un ambiente in cui si sono perfettamente adattate per spostarsi in un altro molto meno accogliente sotto ogni punto di vista.
    In realtà se davvero a Londra ci fosse un esodo di qualcosa l'Europa ci rimetterebbe pure, perché si ritroverebbe senza una grande capitale finanziaria in grado di competere non solo con NYC, ma nemmeno con Singapore od Hong Kong, e piuttosto avrebbe mille capitali finanziarie regionali che ne indebolirebbero la posizione. Conviene a tutti che Londra continui a ricoprire il ruolo che ha adesso.
    Per di più cambiamenti del genere si misurano in anni, se non in decenni, e in questo lasso di tempo non abbiamo esattamente idea di cosa succederà all'UE, che per quel che ne sappiamo è (molto) più fragile del Regno Unito e potrebbe pure autodistruggersi completamente.
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  2. #20252
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    Sogni bagnati.

    Londra non crollerà e nessuna città europea "prenderà il suo posto", tantomeno Milano o Vilnius (rofl).

    Tanto per fare un esempio, HSBC potrebbe spostare 1000 dipendenti a Parigi, vero. Peccato che si parli del *possibile* spostamento di *una parte* di *un* singolo settore che per l'appunto occupa 1000 dipendenti e genera circa 80 milioni di profitti, ossia il gran totale dell'1-2% dei dipendenti e dei profitti generati da HSBC nel Regno Unito. Insomma difficilmente si può parlare di collasso.
    Al di là di tutto il resto spostare sedi e dipendenti è un macello dal punto di vista pratico, prima che burocratico e legale. Non lo si fa se non è strettamente necessario, tanto più se bisogna andarsene da un ambiente in cui si sono perfettamente adattate per spostarsi in un altro molto meno accogliente sotto ogni punto di vista.
    In realtà se davvero a Londra ci fosse un esodo di qualcosa l'Europa ci rimetterebbe pure, perché si ritroverebbe senza una grande capitale finanziaria in grado di competere non solo con NYC, ma nemmeno con Singapore od Hong Kong, e piuttosto avrebbe mille capitali finanziarie regionali che ne indebolirebbero la posizione. Conviene a tutti che Londra continui a ricoprire il ruolo che ha adesso.
    Per di più cambiamenti del genere si misurano in anni, se non in decenni, e in questo lasso di tempo non abbiamo esattamente idea di cosa succederà all'UE, che per quel che ne sappiamo è (molto) più fragile del Regno Unito e potrebbe pure autodistruggersi completamente.
    Secondo me un bel bagno se lo prendono,invece,anche se è fuori luogo parlare di crollo.
    Piuttosto c'è da stigmatizzare quando sia ottusa l'idea di uscire anche dal mercato comune: potrebbero fare benissimo come la Norvegia,che è nello Spazio Economico Europeo.Certo,deve contribuire al bilancio ma i pasti gratis li danno alla Caritas.

  3. #20253
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Intanto Malta e Portorico superano l'Italia per PIL procapite

    "È quella che emerge dai dati e dalle stime contenuti nel World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale pubblicato qualche giorno fa e sintetizzato in maniera molto eloquente da VividMaps, un sito statunitense che si occupa di infografiche. Ebbene, l'Italia nella classifica del prodotto interno lordo pro capite calcolato in dollari internazionali è scivolata al 37simo posto globale con 36.313 dollari a testa ed è ormai superata stabilmente da Paesi molto più piccoli come Malta (37.900 dollari), Porto Rico (37.700 dollari), Nuova Zelanda (37.200 dollari), ma soprattutto dalla Spagna (36.450 dollari).
    Proprio quello del Paese iberico è il sorpasso più recente perché, sulle base delle stime 2016, i nostri compagni di sventura dell'area euro dovrebbero avere ritrovato molto più slancio. Certo, le statistiche tendono ad appiattire le differenze e le specificità, soprattutto se si considera che le tre nazioni più ricche del mondo sono il Qatar (130mila dollari pro capite), il Lussemburgo (101.900 dollari) e Macao (87mila dollari), cioè un emirato seduto su una montagna di petrolio e poi due Stati che hanno nella finanza il loro core business. Anche Malta e Porto Rico, che ci precedono, sono Paesi caratterizzati da una fiscalità poco aggressiva sulle imprese, ma il sorpasso spagnolo significa che, nonostante la grande crisi, a Madrid e Barcellona sono riusciti a ripartire, invece l'Italia deve sempre dibattersi fra gli zero virgola e le suppliche a Bruxelles di maggiore flessibilità. Nel frattempo il divario con i nostri partner si è allargato: se nel 2007 il divario in termini di Pil pro capite con la Germania era di soli 2.700 dollari, oggi veleggia verso i 12mila euro. Alta disoccupazione, bassa crescita e tasse insostenibili hanno prodotto l'arretramento dell'Italia".

  4. #20254
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    Per di più cambiamenti del genere si misurano in anni, se non in decenni, e in questo lasso di tempo non abbiamo esattamente idea di cosa succederà all'UE, che per quel che ne sappiamo è (molto) più fragile del Regno Unito e potrebbe pure autodistruggersi completamente.
    Secondo me tu sottovaluti(e già te l'ho detto) la voglia degli scozzesi di togliersi i cugini di torno.
    Che poi l'UE sia fragile,come sappiamo, è una certezza che deriva da tante cose ma la prima è sempre la stessa: il fatto che si sia andati verso un'unione politica,anziché verso una confederazione di stati sovrani com'era la molto più funzionale e cooperativa CEE, ignorando bellamente il fatto che di obnubilare le appartenenze nazionali il cittadino medio non ha molta voglia.

  5. #20255
    Vento forte L'avatar di nevearoma
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Secondo me tu sottovaluti(e già te l'ho detto) la voglia degli scozzesi di togliersi i cugini di torno.
    Che poi l'UE sia fragile,come sappiamo, è una certezza che deriva da tante cose ma la prima è sempre la stessa: il fatto che si sia andati verso un'unione politica,anziché verso una confederazione di stati sovrani com'era la molto più funzionale CEE, ignorando bellamente il fatto che di obnubilare le appartenenze nazionali il cittadino medio non ha molta voglia.
    E tu sopravvaluti decisamente l'europeismo degli scozzesi che tuttora, secondo i sondaggi, voterebbero no ad un eventuale secondo referendum.


    Comunque quelle sul PIL pro capite sono statistiche in PPA, quindi abbastanza inutili. Ciò detto è comunque probabile che Malta e forse altri 3-4 paesi (Spagna, Repubblica Ceca, Corea, forse Slovenia e Israele) superino l'Italia in termini nominali nei prossimi 4-5 anni se i tassi di crescita rimangono quelli attuali.
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  6. #20256
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Secondo me un bel bagno se lo prendono,invece,anche se è fuori luogo parlare di crollo.
    Piuttosto c'è da stigmatizzare quando sia ottusa l'idea di uscire anche dal mercato comune: potrebbero fare benissimo come la Norvegia,che è nello Spazio Economico Europeo.Certo,deve contribuire al bilancio ma i pasti gratis li danno alla Caritas.
    Ovvio che non esistono pasti gratis, ma ricordiamoci nemmeno al di qua della Manica... Però quel che i fakenews anti-fakenews di Repubblica, HuffPost e compagnia cantante non capiscono (e non ne capiscono un'acca da...mai), e che ha anche ben detto @nevearoma, è che Londra è la piazza finanziaria mondiale: non europea, mondiale. Una cosa così non la sposti perché due politici da pub e altri due politici da biergarten fanno i gradassi, spalleggiati da qualche isterico giornalista da agit-prop. Anzi, se Londra crollasse, quei volumi finanziari se ne andrebbero a NYC, Singapore o Shanghai, non certo a Francoforte e men che meno Milano o Parigi. Quindi ripeto il mio auspicio, verso una Brexit pragmatica e norvegese (ovvero svizzera) senza deliri post-nazionalistici da una parte, e post-napoleonici dall'altra.

  7. #20257
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Secondo me tu sottovaluti(e già te l'ho detto) la voglia degli scozzesi di togliersi i cugini di torno.
    L'unione personale dei due regni, avvenne con un sovrano scozzese. Culturalmente e religiosamente, sono piena parte sia della Gran Bretagna (pur da calvinisti) che dell'identità britannica, salvo una minoranza di cattolici nelle maggiori città e nelle Highlands. Hanno inoltre potuto liberamente sviluppare la propria piena identità nazionale, a partire dallo sport, privilegio negato ovunque altrove in Europa. Hanno un parlamento quasi sovrano, che persino Baviera e Catalogna si sognano. Il petrolio del Mare del Nord è costoso e con produzione in costante calo da anni, mentre viceversa la possibilità di continuare a "governare gli inglesi a Londra" e di farsi trasferire miliardi di sterline come area depressa è assai appetibile. Infine hanno avuto da poco un referendum, nel quale hanno rifiutato la totale separazione con ampio margine, e questo mi pare il dato più evidente di tutti. Secondo me in Europa si sopravvaluta fin troppo la voglia degli scozzesi di andarsene

  8. #20258
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    Comunque quelle sul PIL pro capite sono statistiche in PPA, quindi abbastanza inutili. Ciò detto è comunque probabile che Malta e forse altri 3-4 paesi (Spagna, Repubblica Ceca, Corea, forse Slovenia e Israele) superino l'Italia in termini nominali nei prossimi 4-5 anni se i tassi di crescita rimangono quelli attuali.
    Localmente però, per il Sud e Isole, il sorpasso (anche di Slovacchia, Polonia, Ungheria) è ormai un dato di fatto da 3-4 anni. Il fatto che si sia però passati da un livello pre-crisi, dove il Centro-Nord era ai livelli della Germania Ovest se non superiori, ad un livello post-crisi dove siamo tornati indietro di 30 anni, dovrebbe essere un campanello d'allarme per tutti (anche per gli imprenditori ed i dirigenti del privato, qualche colpa le nostre aziende ce l'hanno).

  9. #20259
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    E tu sopravvaluti decisamente l'europeismo degli scozzesi che tuttora, secondo i sondaggi, voterebbero no ad un eventuale secondo referendum.

    Mica se ne andranno perché sono europeisti.Se ne andranno,prima o poi, perché il tribalismo in atto si manifesta sia contro l'UE che contro gli Stati più eterogenei.

  10. #20260
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Localmente però, per il Sud e Isole, il sorpasso (anche di Slovacchia, Polonia, Ungheria) è ormai un dato di fatto da 3-4 anni. Il fatto che si sia però passati da un livello pre-crisi, dove il Centro-Nord era ai livelli della Germania Ovest se non superiori, ad un livello post-crisi dove siamo tornati indietro di 30 anni, dovrebbe essere un campanello d'allarme per tutti (anche per gli imprenditori ed i dirigenti del privato, qualche colpa le nostre aziende ce l'hanno).
    L'Ungheria e la Polonia però presentano grossi squilibri territoriali:alcune regioni ungheresi a livello di ricchezza pro-capite stanno ancora molto dietro il nostro sud(soprattutto l'est dell'Ungheria) e parimenti l'est della Polonia è ancora molto povero.

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