Chiedere a ragazzi di età adolescenziale di interessarsi a certi temi forse è chiedere un po’ troppo.
Però poi c’è la fascia dai 18-20 in su che si interessa eccome di questioni politiche... il problema è che sul tema pensioni/contabilità dello stato aleggia un velo di protezione che permette di fare quello che si vuole in tali ambiti.
Il "velo di protezione" non è niente di diverso dall'istinto di conservazione di certe categorie (che vedono i politici e i sindacati in prima fila...).
Il problema è che la natura è bastarda in tal senso: l'istinto di conservazione è sempre più forte man mano che si avanza con l'età quindi i giovani lo sentono di meno.
Purtroppo la curva demografica è quella che è e fatico a vederne un'uscita per qualche decennio.
Però chissà che non ci pensa la mera contabilità a sbatterlo sul muso alle prime "categorie" nominate...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Magari alcuni pensano "beh si, effettivamente dopo 40 anni di lavoro è anche giusto che si godano la pensione"
E l'assunto di per sé è giusto, per carits. Il problema è che se i giovani di oggi potrebbero seriamente non vederla più questa possibilità allora si deve sicuramente fare qualcosa: un giovane o un anziano potrebbe non essere pienamente al corrente di questo, però chi lo sa e continua a sostenenere quell'assunto o è masochista o egoista a seconda dell'età di chi lo pensa.
Perché di questo passo in futuro potrebbe esserci la sola pensione contributiva come negli USA e chi non arriva a millemila anni di contributi (cosa per nulla scontata con la precarietà attuale del lavoro e la prevalenza del posto fisso venuta a mancare: se inizi a lavorare a 25 anni poniamo non è che sei sicuro di arrivare a 42 anni di contributi a 67. anzi!) probabilmente non avrà più la pensione sociale
1. Dipende dall'età, bisognerà prima o poi farsene una ragione
2. Abbiamo una sequela di categorie più o meno protette per cui siamo sempre lontani dall'età prevista per la pensione di vecchiaia.
Di che parliamo esattamente?
Ah già... Parliamo del sistema che spende più in pensioni al mondo dopo la Grecia (per ora e guarda caso...); e ovviamente tal fiume di denaro è a scapito di tutto il resto del welfare che, sfortunatamente, non è una voce di spesa a capacità infinita...
Resto del welfare che sono la scuola, la sanità, il sostegno a chi perde il lavoro, o magari, visto che è roba di oggi, l'entità dei ristori dovuta alle chiusure imposte.
Non "potrebbe": è già così.
Solo alcuni scaglioni di VdM godono ancora del sistema misto contributivo-retributivo.
E, ribadisco, non basta finchè siamo in un sistema a ripartizione.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Cerco di portare il mio punto di vista di cosiddetto "giovane" (vent'anni a maggio) e vi direi che grossomodo concordo con quasi tutto quanto è stato detto:
- Tra le persone di età liceale c'è un'ignoranza spaventosa di temi politici e sociali; si ha una quasi totale abulia anche per i più banali concetti politici e sociali, disinteresse completo che personalmente mi causa il voltastomaco (sono convinto che Gramsci avesse ben ragione nel dire "Odio gli indifferenti"); non pretendo di certo che tutti siano come negli anni '70 quando c'erano i brigatisti o i neofascisti che facevano proseliti nelle scuole (curiosità: nel liceo dove sono andato, che è lo stesso frequentato da mio padre, arrestarono diversi appartenenti alle BR decenni fa), ma cavolo c'è una quasi assoluta ignoranza di quasi tutto non sia banalità; davvero, conosco decine e decine di persone che neppure sanno chi sia il presidente della repubblica o quanti parlamentari ci siano in Italia (). Se questo è il livello medio in tutto il paese, temo che ci sia ben poca speranza che esso possa venire salvato dalla mia generazione...;
- Per quanto concerne lo "zeitgeist" dei giovani di questi tempi oserei dire che la rassegnazione regna sovrana: speranze poche e confuse, visione del futuro come di un qualcosa da temere e non da affrontare con serenità, timore per cosa potrà essere della propria vita tra dieci o vent'anni; anche per questo secondo me il disinteresse per la politica: non si vede un futuro, quindi che senso avrebbe cercare di impegnarsi per cambiarlo?;
- Per le pensioni mediamente esse sono viste dai miei coetanei come poco più che un miraggio; si ha la quasi certezza che non si vedrà mai un soldo dalla pensione "canonica", e che ci si dovrà arrabattare come si potrà, chi lavorando fino a che riuscirà, chi risparmiando per conto suo. Molto triste, lo so...;
- Mi aveva colpito molto un intervento che aveva fatto Umberto Galimberti in un'iniziativa che si era avuta qui nella mia città qualche anno fa: i giovani fanno utilizzo di sostanze stupefacenti (tra le quali includo l'alcol) non per mero senso di trasgressione o di violazione delle regole, ma semplicemente per cercare di dimenticare per un pò le proprie angosce e timori; e personalmente mi trovo assai d'accordo con questa interpretazione.
In definitiva non sono nè un sociologo, nè uno psicologo, ma sicuramente posso dire con relativa certezza che qualcosa va fatto per il disagio giovanile e per instillare un desiderio di futuro nei miei coetanei, altrimenti la china che vedo per il paese è quella di una discesa senza alcuna possibile risalita, per i decenni che verranno...![]()
Hai toccato un tasto delicatissimo è normale che il sistema pensionistico collasssera', stiamo pagando e pagheremo ancora di più le pensioni che sono state elargite fino agli anni 90, vi ricordate le baby pensioni? o i pensionandi che l'ultimo anno lavorativo gli veniva alzato il livello o la qualifica per prendere di più di pensione.
Pensate che il grosso dei lavoratori che andranno in pensione deve ancora arrivare, il boom delle nascite c'è stato tra gli anni 60 e 65 io personalmente sono del 64 e da adolescente alle medie facevo i doppi turni a scuola anche se noi stiamo con gran parte contributivo, io ho solo 8banni di retributivo non basta.
L'equazione è presto fatta più pensioni meno lavoratori, non può reggere il sistema, qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire a tutti pensionati di adesso, signori fino ad adesso avere preso di più di quanto versato, sa domani tutte le pensioni si prenderanno con il contributivo? È possibile no, allora a noi ci manderanno in pensione a 100 anni sempre ammesso che il lavoro ci sia, ma questo è un'altra questione
Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk
a 14-16 anni è sicuramente troppo, ma dopo no... già a 16/18 anni un minimo dovresti interessarti, ti avvicini alla possibilità di votare e informarsi sulle tematiche sarebbe bene.
onestamente non conosco la situazione in altri stati per poter fare un confronto, ma sono certo che in Italia col passare degli anni è scesa la sensibilità verso certi argomenti nelle fasce di età più giovani. ma non li biasimo, è impossibile reperire informazioni scevre da qualsivoglia dietrologia politicante![]()
Si vis pacem, para bellum.
Confermo anche io. Nella mia classe solo con altre 2 persone su 21 mi è possibile parlare di politica, il resto non gliene frega assolutamente nulla e ricordo che nel 2022 toccherà votare anche a noi.
L'ignoranza è veramente abnorme e, secondo me, è un altro dei motivi che sta mandando a rotoli questo paese.
Avatar: una data che sogno spesso la notte.
PS: la neve caduta allora era più alta della mia altezza attuale.
PPS: sì, è il 2005.
Segnalibri