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  1. #1
    Brezza leggera
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    Leggendo i vari post mi sono fermato a riflettere sulle differenze dell'italiano medio rispetto agli altri popoli europei in merito ad alcune tematiche.
    Ad esempio leggendovi ho notato come una metà di voi ha portato il discorso su un piano di indipendenza (lasciare la casa per avere una vita propria, affrontare i problemi da solo,ecc...) l'altra metà la vede solo come una "comodità" e cioè quella di "approfittare" dei genitori o suoceri per accudire/crescere i propri figli.
    Principalmente in italia si ragiona a questo modo, il vedere i genitori o suoceri come ancora di salvataggio o rifugio dove aggrapparsi per i figli.Invece i genitori dovrebbero essere loro a ricevere le nostre coccole o attenzioni e sgravarli di responsabilità di sorta.
    Certo io forse non faccio testo e parlo in questo modo in quanto da piccolo ho girato l'italia e non ho avuto nonni,zii o quant'altro con cui stare e anche da grande per via del lavoro che mi ha portato in giro mi sono sempre organizzato per conto mio senza chiedere aiuto ai miei ed anche ora,per ovvi motivi, chiedere aiuto ai genitori o suoceri.
    Ripeto leggo un abitudine tutta italiana di considerare in primis i nonni come posto dove lasciare i propri figli.

  2. #2
    Tempesta violenta L'avatar di Fenrir
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    Citazione Originariamente Scritto da pepatadicozze Visualizza Messaggio
    Leggendo i vari post mi sono fermato a riflettere sulle differenze dell'italiano medio rispetto agli altri popoli europei in merito ad alcune tematiche.
    Ad esempio leggendovi ho notato come una metà di voi ha portato il discorso su un piano di indipendenza (lasciare la casa per avere una vita propria, affrontare i problemi da solo,ecc...) l'altra metà la vede solo come una "comodità" e cioè quella di "approfittare" dei genitori o suoceri per accudire/crescere i propri figli.
    Principalmente in italia si ragiona a questo modo, il vedere i genitori o suoceri come ancora di salvataggio o rifugio dove aggrapparsi per i figli.Invece i genitori dovrebbero essere loro a ricevere le nostre coccole o attenzioni e sgravarli di responsabilità di sorta.
    Certo io forse non faccio testo e parlo in questo modo in quanto da piccolo ho girato l'italia e non ho avuto nonni,zii o quant'altro con cui stare e anche da grande per via del lavoro che mi ha portato in giro mi sono sempre organizzato per conto mio senza chiedere aiuto ai miei ed anche ora,per ovvi motivi, chiedere aiuto ai genitori o suoceri.
    Ripeto leggo un abitudine tutta italiana di considerare in primis i nonni come posto dove lasciare i propri figli.
    Tutta italiana un piffero non so in Finlandia, ma qui c'e' la stessa abitudine. I nonni servono per parcheggiare i figli - la visita dei nonni a casa la sera che tengono compagnia ai figli e aiutano a sistemare casa e' una prassi per la maggior parte delle giovani famiglie, anche perche' spesso i nonni hanno tipo 45 anni e quindi sono superattivi. Stesso dicasi per i "desideri di indipendenza". I figli a 18 anni non vedono l'ora di togliersi dalle scatole i genitori, ma i genitori continuano a iniettare soldi a quasi tutti fino a data da destinarsi.
    Il mito del nord europeo che a 18 anni diventa indipendente e si cerca i lavoretti per sbarcare il lunario e', almeno qui, un mito bello e buono conosco 30enni abbondanti che non solo continuano a ricevere supporto regolare dai genitori pur con un lavoro fisso, ma che mantengono anche la residenza a casa dei genitori per pagare meno tasse (se i genitori vivono magari in qualche paese sperduto con agevolazioni fiscali) e farsi pagare ogni tanto qualche bolletta.
    Eeeh...
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  3. #3
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    Non so se in tutta la finlandia è come a rovaniemi,ma trovare i nonni che vengono usati per parcheggio dei nipoti è molto raro.qui tutti dai ragazzini ai matusa sono pieni di indipendenza e preferiscono che non la si ostacoli.
    per quanto riguarda i ragazzi, arrivati a 18 anni la maggior parte emigra al sud, strano effetto dire una cosa del genere per un italiano, e poi tornano su a far visita appena possibile. il cordone ombelicale familiare è rescisso intorno ai 18/20 anni per i motivi di prima.Confermo però la questione residenza per agevolazioni fiscali soprattutto per le regioni del nord .

  4. #4
    Uragano L'avatar di C.R.
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    Parlando una volta con una finlandese mi ha detto che da loro è molto raro che uno a 18-19 anni stia ancora a casa dai genitori. Spesso se ne vanno a 15-16, vivono assieme in case di studenti (anche ancora in età scolare) e con affitti agevolati o aiuti statali.
    La persona in questione (quando ci parlai aveva 20 anni) viveva da sola già da tre anni, e nella stessa città dei genitori (Joensuu se non ricordo male) , a pochi chilometri da loro.

    Gli ho chiesto se coi genitori si vedeva spesso, non mi andava di farle domande personali tipo "ma ci vai d'accordo?". Mi ha detto che si, si vedevano spesso, una o due volte la settimana a cena.
    E' la stessa cosa che faccio io coi miei... abitiamo a nove km di distanza, e ci vediamo 1-3 volte a settimana a cena, e spesso la domenica a pranzo...
    L'unica cosa, è che io me ne sono andato da casa a 32 anni, quindi molto...molto oltre questa media finlandese (che poi chissà se è una media diffusa, io ho parlato con UNA persona di UNA città della finlandia... ).

    Probabilmente sta storia che a 18 anni in Europa vivono già tutti da soli è un mito romantico esagerato... però penso sia molto, MOLTO raro che un trentenne stia ancora nella casa paterna... da noi è cosa comune.

    C.
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  5. #5
    Vento fresco L'avatar di ibibi
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    Per fare un discorso basato sulla realtà delle cose, bisognerebbe partire da statistiche italiane ed europee, certo che a vedere quello che sono i ricavati da lavoro etc, non mi pare strano che più che di famiglie, spesso si debba parlare di tribù, in cui i nonni sono elemento di stabilità e di finanziamento per i genitori, che altrimenti non saprebbero come andare avanti in certi momenti...una famiglia di amici miei, giovani quanto mia figlia, lavorano tutti e due, tre figli, hanno dovuto affrontare il cambio di lavoro del padre, da fotografo a pellicola ad infermiere, con tre anni mi pare di studi, appoggiati dai genitori. Adesso si sono rimessi in linea e son contenti, ma hanno dovuto stringere la cinghia per un bel po'.
    Bisogna sempre vedere la consistenza, la stabilità, le prospettive di lavoro, che ora non sono certo delle migliori.
    In quanto al rapporto nonni nipoti, è una di quelle cose che sono importanti per i ragazzini e per i nonni, nel senso che veramente, a parte gli sfruttamenti sempre possibili per babysitteraggi selvaggi ed imposti, possono illuminare la vita di grandi e piccini, come si dice.
    Una volta ho letto un'intervista a Linus Torvalds, che-diceva- aveva vissuto, uscito da una famiglia di giornalisti e politici sempre in dibattito, in una casa che era un porto di mare, a casa del nonno Statistico all'Università di Helsinkj, che non solo gli faceva usare il suo Pc, uno dei migliori dell'epoca, ma gli commissionava lavoretti informatici pagati, cosa che assieme al lavoro di Tutor , gli consentiva di vivere benissimo in un quadrato di circa 500 metri di lato nella città, diceva lui, per tutto il corso di laurea....Diceva che faceva passeggiatine rare in campagna , e stava benissimo....
    Naturalmente, queste sono storie anche un po' pittoresche, ma il fatto che i bambini ed i ragazzi possano un po' scegliersi le persone con cui stare, secondo me è importante, nonni, zii, famiglie amiche etc.
    bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.

  6. #6
    Uragano
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    Cmq, Fenrir ha in parte ridimensionato il mito del Nordeuropa a 18 anni tutti fuori, però, vanno analizzati i contesti in cui si vive, nei paesi Nordici magari il welfare aiuta di più, qui specie in città il costo della vita è caro, non hai agevolazioni se cerchi una casa tua per viverci in maniera autonoma

  7. #7
    Tempesta violenta L'avatar di Fenrir
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Cmq, Fenrir ha in parte ridimensionato il mito del Nordeuropa a 18 anni tutti fuori, però, vanno analizzati i contesti in cui si vive, nei paesi Nordici magari il welfare aiuta di più, qui specie in città il costo della vita è caro, non hai agevolazioni se cerchi una casa tua per viverci in maniera autonoma
    Stesso qui - ormai nessuno riesce a permettersi piu' una casa - le banche hanno requisiti ferrei per aprire mutui. La mia stessa richiesta di mutuo fu rifiutata da una banca nonostante avessi garanzie granitiche (non a caso l'altra banca distese un tappeto rosso). Qui se perdi il lavoro il welfare funziona molto bene e ti protegge in modo del tutto adeguato, ma solo quando hai tutti i requisiti per sfruttarlo, ed å tutt'altro che facile. Queste son cose di cui si parla un po' poco e su cui si generalizza molto facilmente all'estero.
    Continua ad analizzare il contesto, ste'
    "You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)

  8. #8
    Uragano
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    1) Bravi tutti ad uscire di casa con lo stato a pararti il culo anzichè la famiglia;
    2) Complimenti comunque ad uno stato che riesca a supportare i giovani studenti.


  9. #9
    Brezza leggera L'avatar di Lucas
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    secondo me la scelta dipende da situazione a situazione.
    Logico che il figlio di una famiglia con genitori autoritari si senta oppresso e voglia andare lontano.
    In caso contrario si può pensare di stare vicini.
    In casa mia vivo solo con mia madre da quando avevo 13 anni ed è da quando ero adolscente che prendo le decisioni e risolvo i problemi da solo ed ho la responsabilità dell' "argent" .
    Mi sta balenando l'idea di comprare l'appartamento sopra quello dove vivo io in modo da stare sopra io e sotto mia madre e francamente non mi sembra una cattiva idea proprio perchè ero il re del mio castello e continuerò ad essere il re incontrastato del castello . ( in realtà è un appartamento però mi piace chiamarlo castello )

  10. #10
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: ..è arrivato il momento di andare via di casa..o no?

    Avendo vissuto ormai quasi 3 anni in Svezia posso dire di avere un quadro abbastanza realistico della situazione dei giovani svedesi avendo intorno molti esempi a partire da famiglie con figli adulti o pseudo tali. Qui in Svezia e piuttosto frequente che si vada via di casa a 16-18 anni. Perche dico 16 anni? Perche e l eta in cui i giovani finita la scuola dell obbligo possono scegliere 3 anni di "liceo" e spesso la scelta comporta studi "fuori sede" tenendo conto che quasi tutte le citta svedesi sono sotto 100 000 abitanti (fatta eccezione per una decina di citta o giu di li) e l offerta e quindi piuttosto limitata. Poi arriva l universita che NON si paga ma offre tutti i corsi di laurea a numero chiuso dove e piu o meno difficile entrare a seconda della popolarita del corso di laurea in questione. Ed ecco che il ragazzino appena diplomato puo scegliere davvero in base ai suoi gusti e laurearsi in qualsiasi universita grazie al CSN. Il CSN e un ente svedese che concede un "sussidio agli studi" di circa 300-320 euro al mese per un massimo di 240 settimane (a fondo perso, lo studente non dovra risarcire questa somma allo stato)a cui uno puo aggiungere una somma di 750 euro mensili circa sempre erogata dallo stesso ente che pero dovra essere restituita al termine degli studi non appena lo studente trova lavoro. Il tasso d interesse e il piu basso che si possa avere in Svezia. Grazie a questa opportunita lo studente universitario puo vivere e studiare senza lavorare e ovviamente senza gravare sulle tasche dei genitori i quali "si godono la vita" essendo per lo piu ancora pseudo giovani e desiderosi di viaggiare e fare esperienze. Chi non decide di studiare all universita puo trovare un lavoro non qualificato ma redditizio piu che a sufficienza per vivere e pagarsi l affitto senza aiuto dei genitori. Le differenze con l Italia purtroppo ci sono.... Sono gia stato bonariamente preso in giro per essere andato via di casa a 25 anni.... Nel bene e nel male e "facile" essere genitore in Svezia... purtroppo a volte a scapito dei legami sentimentali genitori-figli.....
    [FONT=Palatino Linotype][SIZE=1]"Il Mediterraneo è il bidet del cammello", "il bello dell'estate è....quando finisce"
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