è la solita storia del Paese debole con i forti e forte con i deboli. Mandiamo in galera chi ruba per fame e ci facciamo governare da chi ruba per professione.
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Il Paese in assoluto, senza dubbio no, ma che sia a livello assoluto uno dei Paesi con la maggiore pressione fiscale sono i dati a dimostrarlo, altrochè populismo:
La Stampa - Italia, pressione fiscale d'alta classifica
Questo è del 2009, un po' vecchio ma rende ugualmente l'idea: siamo terzi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Stati_p...apporto_al_PIL
Il problema dell'evasione in Italia, onestamente, credo sia talmente ramificato e talmente presente ormai che è pressoche impossibile pensare di contrastarlo per davvero tramite un clima di pura e semplice polizia fiscale (che spesso va poi a colpire i soggetti più deboli, di fatto). Non serve minimamente incrementare i controlli ne incrementare le pene.
O meglio: incrementando i controlli sicuramente scoprirai con le mani nel sacco alcuni piccoli imprenditori, negozianti ecc....Ma pensate veramente di racimolare molto in termini di gettito evaso da tali persone?Il problema è che la grossa evasione, e dico grossa in termini di quantità di soldi evasi la fanno persone che sanno perfettamente come riciclare o come nascondere i soldi evasi, e per lo Stato diventa quasi impossibile riuscire a riprenderli.
Non sto dicendo che i piccoli imprenditori è giusto che evadano, anzi, per carità: quel che sto dicendo è che anche se vai a tartassare loro fai il gioco dello Sceriffo di Nottingham in Robin Hood, che se la prendeva con i poveretti e alla fine incassava assai poco.
Aumentiamo le pene? Non è assolutamente dimostrato ne dimostrabile il fatto di ottenere qualche risultato positivo, anzi, conoscendo la mentalità media dell'italiano, che più fa qualcosa che non si può fare e più ritiene di essere furbo, ho paura si ottenga addirittura un risultato opposto.
Penso che per contrastare veramente l'evasione occorre solo una cosa: abbassare le imposte sui redditi da lavoro, da impresa e sugli utili delle società. E al contempo, come ha giustamente fatto notare Massimo, picchiare duro sugli immobili. Che sono molto più difficili da evadere. Quello devi fare, non inutili proclami o manifestazioni roboanti senza alcun senso come quelle fatte a Cortina nel Natale 2011.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
esageri Fede nel passaggio grassettato. è chiaro che l'aumento e il mutamento delle pene deve andare di pari passo con l'effettiva applicazione delle leggi. se le aumenti e come al solito non le fai rispettare allora non ottieni nulla, viceversa invece ottieni molto, altroché.
Si vis pacem, para bellum.
La partita è sulla prevenzione e non sulla repressione..
E in materia fiscale previeni se rendi poco praticabile o sconveniente l'evadere. Come fai? tracciabilità delle transazioni e limitazione all'uso del contante. Così va a finire che chi comunque riuscirà ad evadere (un livello di fondo è fisiologico), poco o tanto, avrà esagerate difficoltà nella spesa.
Facendo questi 3 provvedimento diventeremmo uno Stato serio supercazzuto:
1)Lotta a evasione fiscale con pene severe uguali per tutti (stile USA)
2)Liberalizzazione e quindi tassazione di droghe leggere e prostituzione (in case chiuse)
3) Tassazione dei beni e proprietà della Chiesa
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qvndi tvraducendo.. mi nsò mia fiiga sti bagolò
perfettamente d'accordo, aggiungendo un altro punto: togliere l'obbligatorietà della tassazione ai fini pensionistici. chi vuole se lo paga, chi non vuole se li mette via da solo. è assurdo che per 40 anni si debbano versare contributi all'inps obbligatoriamente. per sfruttarne la metà dovremmo vivere fino a 120 anni, almeno. è un'usura, pochi cacchi. quel 20% e passa che devo versare all'inps me lo tengo e lo verso in un fondo pensionistico che creo io tramite qualche banca o assicurazione, oppure li metto sotto il materasso e basta. è anche più democratica come cosa.
Si vis pacem, para bellum.
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