Città e inquinamento

**Fenrir** · 13/08/2013, 21:07

Pare che Sheffield abbia 2.5m alberi ed è la città con rapporto alberi-abitanti più alto d'Europa (e aggiungerei pure grazie ar...

visto che è uno sputo).
Per Roma è notevole, considerato che si confronta con capitali molto verdi come Stoccolma o Amsterdam, ma del resto basta guardarsi intorno, con tutte le ville, i giardini, i viali alberati... però non so se intendano Roma città o Roma comune, ma io credo che parlassero di Roma come zona urbana... che non ho assolutamnete idea di dove finisca.

**Stefano De C.** · 13/08/2013, 21:15

Vero, metropoli con tante specie di alberi

**Vyborg** · 14/08/2013, 14:47

E' il cuore verde che pompa aria salubre..

mappa-villa-borghese-roma.gif

e poi non dimentichiamo che intorno a Roma c'è solo campagna, mare e montagna. Vedi Napoli come sta messa.. eppure lì il vento non manca.

**Fede85** · 14/08/2013, 15:20

Io direi che il vento c'entra fino ad un certo punto un altro fattore da non sottovalutare oltre al l'inquinamento delle fabbriche e delle macchine e' la piovosità

che abbassa i valori. delle polveri sottili

.
Dall'articolo postato precedentemente si nota come il capoluogo più inquinato e' Alessandria il vento direi che non scarseggia ma la piovosità media della città appena citata e' scarsa poco sopra i 600mm annui

**Fenrir** · 14/08/2013, 18:54

Dubito che tra 600mm e gli 800mm di tante altre citta' (Roma mi pare si attesti in media tra 800 e 900) cambi molto in termini di inquinamento. E' un fenomeno che terrei abbastanza in basso nella lista, preferendo senza dubbio ventilazione (o ristagno), disboscamento, presenza di industrie con emissioni non regolate... e via dicendo.
Si tende a dare un peso enorme alla piovosita' nei forum, leggo spesso di gente che urla alla siccita' in regimi di grandi piovosita' (900mm invece di 1200, per dire) senza valutare quanto effettivamente un paio di 100 di mm in meno siano in grado di influenzare il territorio.

Il punto focale e' che se la variazione di 100 o 200 mm rispetto alla media storica e/o una diversa distribuzione delle tali e' considerabile siccita' o se la "poca" pioggia rappresenta un problema ambientale, come sarebbe ad Alessandria se la pioggia avesse davvero tutto quel peso... bisogna puntare il dito contro l'uomo che ha sfruttato il territorio in modo tale da rendere un problema le sue caratteristiche naturali.

Nella fattispecie, non si puo' sfruttare il territorio oltre la sua sopportazione e poi puntare il dito contro la pioggia che non e' sufficiente (come fanno i contadini che pompano acqua dal Po senza misura e poi chiedono fondi allo stato se il Po e' in magra e le coltivazioni soffrono...). Se la pioggia fosse importante a tal modo, bisognerebbe "fermare" lo sviluppo di una zona quando il rapporto tra inquinamento e benessere inizia a sbilanciarsi. E se si decide di andare avanti bisogna prendersene tutte le responsabilita' del caso (chi ha detto Cina?

).

**Fede85** · 15/08/2013, 22:33

Originariamente Scritto da Fenrir

Dubito che tra 600mm e gli 800mm di tante altre citta' (Roma mi pare si attesti in media tra 800 e 900) cambi molto in termini di inquinamento. E' un fenomeno che terrei abbastanza in basso nella lista, preferendo senza dubbio ventilazione (o ristagno), disboscamento, presenza di industrie con emissioni non regolate... e via dicendo.
Si tende a dare un peso enorme alla piovosita' nei forum, leggo spesso di gente che urla alla siccita' in regimi di grandi piovosita' (900mm invece di 1200, per dire) senza valutare quanto effettivamente un paio di 100 di mm in meno siano in grado di influenzare il territorio.

Il punto focale e' che se la variazione di 100 o 200 mm rispetto alla media storica e/o una diversa distribuzione delle tali e' considerabile siccita' o se la "poca" pioggia rappresenta un problema ambientale, come sarebbe ad Alessandria se la pioggia avesse davvero tutto quel peso... bisogna puntare il dito contro l'uomo che ha sfruttato il territorio in modo tale da rendere un problema le sue caratteristiche naturali.

Nella fattispecie, non si puo' sfruttare il territorio oltre la sua sopportazione e poi puntare il dito contro la pioggia che non e' sufficiente (come fanno i contadini che pompano acqua dal Po senza misura e poi chiedono fondi allo stato se il Po e' in magra e le coltivazioni soffrono...). Se la pioggia fosse importante a tal modo, bisognerebbe "fermare" lo sviluppo di una zona quando il rapporto tra inquinamento e benessere inizia a sbilanciarsi. E se si decide di andare avanti bisogna prendersene tutte le responsabilita' del caso (chi ha detto Cina?

).

Quoto in parte nei mesi estivi la piovosità aiuta a dissolvere le polveri sottili inoltre non riesco a trovare uun'altra spiegazione sul fatto che Alessandria sia più inquinata di Torino dato che è' più ventilata (stando alle poche mappe che ho trovato in rete) come industrializzazione penso che non ci sia nemmeno da fare paragoni,il traffico delle macchine idem come sopra

( il buon Matterorob ci potrebbe dare ulteriori nozioni riguardo la situazione ad Alessandria)
Conosco poco tutto il comune di Alessandria ma non credo che sia così povera di vegetazione,ovviamente non sto dicendo che la pioggia sia un fattore determinante ma ovviamente una distribuzione maggiore di pioggia specialmente nei mesi caldi aiuta

**neeno** · 16/08/2013, 10:32

Il grafico parlava solo di PM10 non di inquinamento totale. Magari le polveri sottili subiscono particolarmente le precipitazioni e quindi i 600 mm di Alessandria fanno la differenza rispetto agli 850 circa di Torino.

**Vyborg** · 16/08/2013, 10:50

Originariamente Scritto da neeno

Il grafico parlava solo di PM10 non di inquinamento totale. Magari le polveri sottili subiscono particolarmente le precipitazioni e quindi i 600 mm di Alessandria fanno la differenza rispetto agli 850 circa di Torino.

Mah.. Alessandria supera il valore massimo di Pm10 per 123gg, Frosinone per 120gg e Torino per 118gg all'anno. Si tratta di zone con precipitazioni e microclimi abbastanza diversi, eppure risultano sforare quasi alla pari.

**Snowstorm84** · 16/08/2013, 11:19

Posto che il problema delle polveri sottili è in gran parte invernale (perchè contribuiscono pesantemente gli impianti di riscaldamento che a dic-gen-feb qui vanno 24 ore su 24), è molto più utile una giornata di pioggia che non una asciutta ma ventosa (e d'inverno ci sono pure il Valpadana) per abbattere il valore del PM10. Questo perchè credo che il particolato agisca come nucleo di condensazione quindi in caso di precipitazioni venga in gran parte buttato al suolo

inoltre se non ricordo male, quando l'anno scorso ci furono i giorni della "neve chimica" (una normalissima galaverna) il valore del PM10 e del PM2.5 addirittura ebbe un lievissimo calo, contraddicendo quindi l'opinione comune che voleva quei giorni caratterizzati da aria malsana e irrespirabile più del solito..

**Fede85** · 16/08/2013, 11:44

Originariamente Scritto da Vyborg

Mah.. Alessandria supera il valore massimo di Pm10 per 123gg, Frosinone per 120gg e Torino per 118gg all'anno. Si tratta di zone con precipitazioni e microclimi abbastanza diversi, eppure risultano sforare quasi alla pari.

Ricordiamo che il superamento consentito dall'UE è di 35 giorni all'anno i tuoi dubbi sono gli stessi che mi chiedo anche io