La Polonia non finanzierà più Starlink all’Ucraina
La Polonia non finanzierà più l'accesso alla rete internet satellitare Starlink per l'Ucraina a causa del veto imposto dal presidente Karol Nawrocki. Lo ha reso noto sui social il vice primo ministro e ministro delle tecnologie digitali della Polonia Krzysztof Gawkowski, precisando che "con questa decisione, Nawrocki interrompe l'accesso a Internet all'Ucraina. Questa è la fine della rete internet Starlink che la Polonia fornisce all'Ucraina dilaniata dalla guerra. E pone fine anche al supporto per l'archiviazione dei dati del governo ucraino in un luogo sicuro"
Trump: “Non inviamo più armi in Ucraina, ora facciamo soldi”
ll presidente degli Stati Uniti ha ribadito di non inviare più armi all'Ucraina ma di "fare soldi". "Non stiamo più mandando armi all'Ucraina - ha detto il presidente Usa, Donald Trump, rispondendo ai giornalisti - ora stiamo facendo soldi". "Ma a me non interessa fare soldi - si è subito dopo corretto - io voglio salvare vite umane". Trump ha di nuovo ricordato che dopo che Joe Biden ha inviato armi per 350 miliardi di dollari, ora gli Stati Uniti vendono le armi agli alleati Nato.
Trump: “Ho parlato di nuovo con Putin, abbiamo avuto una buona conversazione”
Donald Trump dichiara di aver riparlato con Vladimir Putin dopo il colloquio di lunedì scorso. "Si ci ho parlato di nuovo", ha detto rispondendo ad una domanda della stampa nello studio Ovale. "Abbiamo avuto una buona conversazione, tutte le nostre conversazioni sono buone", ha aggiunto il presidente americano.
Trump torna ad accusare Zelensky: “Il più grande venditore del mondo”
Donald Trump torna ad accusare Volodymyr Zelensky di essere stato "il più grande venditore del mondo". "Ogni volta che se ne andava dalla Casa Bianca si portava via milioni di dollari", ha detto il presidente nello Studio Ovale.
A Washington la Guardia Nazionale è armata. Trump: “Mi attaccano ma a molti piacerebbe un dittatore”
L'Europa ha le forze per sostenere l'Ucraina da sola? Certamente sì, se gli USA non diventano apertamente antagonisti.
Gli aiuti americani all'Ucraina erano meno del 3% del loro budget militare e fatti per lo più di fondi di magazzino, ci sono alcune cose specifiche su cui gli americani sono insostituibili ma se sono disposti a venderle agli ucraini non sarebbe un problema.
Trump cambia versione ogni due giorni perché vorrebbe tanto supportare Putin ma ha dei vincoli politici interni, anche ai repubblicani piace molto poco la sua politica estera. Alla fine penso che si rimarrà sempre su questa linea di ambiguità inconcludente.
Putin non accetterà che l'Ucraina possa rimettere insieme i pezzi e non ha mai considerato alcuna proposta che lo permettesse. Una mediazione accettabile sarà possibile solo se percepirà di essere in una posizione molto debole.
Vediamo se gli ucraini riusciranno a produrre realmente il Flamingo nelle quantità che dicono di voler fare, con qualche decina di missili al mese in grado di penetrare fino a 3000 km in Russia e una testata da una tonnellata potrebbe cambiare qualcosa.
Sul canale YouTube Parabellum si diceva che è molto improbabile che siano riusciti a creare un missile del genere, e che solo uno o al massimo due tipi di missili al mondo sono capaci di trasportare una testata da una tonnellata, ma non so se arrivano fino a 3000 km. Si è detto che potrebbe essere un messaggio politico, o un modo per concentrare l'attenzione su quei missili mentre loro stanno lavorando su altro.
Non credo che sia un bluff, sostengono che sia già stato testato e che sia partita la produzione di massa quindi non è solo un progetto. Non ho visto dubbi simili dai commentatori in lingua inglese che seguo (tipo Fabian Hoffmann).
Non va sottovalutato il livello tecnologico dell'Ucraina, hanno una forza lavoro altamente istruita ed erano il cuore industriale dell'URSS. Con la disponibilità di capitali e la riduzione della corruzione stanno facendo passi avanti enormi.
Temo purtroppo che non finirà a breve questa storia
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Con gli attacchi ucraini al gasdotto Druzhba nella Russia occidentale le consegne di petrolio russo a Ungheria e Slovacchia sono interrotte.
I ministri degli esteri di entrambi i Paesi hanno chiesto all’UE di intervenire per fermare gli attacchi.
L'80-90% del petrolio dell'Ungheria proviene dalla Russia tramite il Druzhba.
Ungheria e Slovacchia continuano a importare greggio russo a livelli superiori rispetto ai livelli pre-invasione.
Il gasdotto Druzhba ha capacità di trasporto di 1,4 milioni di barili/giorno sufficiente per rifornire quasi 4,5 milioni di auto.
Attualmente, il flusso giornaliero stimato è di 200.000-300.000 barili/giorno.
Una volta raffinato in Europa, il petrolio viene trasformato in diesel e benzina per auto e camion, nafta per la produzione di plastica,lubrificanti per macchinari.
[Enrico Verga, Linkedin]
1. Caxxi loro così imparano a non differenziare le forniture e continuare a fare i cavalli di Troia russi in UE
2. Forza Rheinmetall
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Attacco russo direttamente sul centro della capitale ucraina,una "vendetta" se cosi si puo dire per i bombardamenti delle raffinerie russe.E i bambini continuano a morire,il mondo come dico spesso e' in mano a dei mostri.
MI chiedo se l'europa sia in grado di ricambiare gli attacchi informatici e fare opera di corruzione interna al sistema russo. Probabilmente finirebbe per essere piu efficace dei missili
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