Nostalgia della MIA, della NOSTRA lingua. E della nostra cultura, che sono due cose così grandi e straordinarie da non aver bisogno di essere influenzate e peggiorate da culture e lingue altrui.
e se poi in un negozio d'informatica chiedessi "quanto ha questo computer di m.a.r. (memoria d'accesso remoto)" ?... ti guarderebbero strano... perchè si deve dire r.a.m. (random access memory)... cioè mi devo adeguare e dire "casuale d'accesso memoria" invece di "memoria d'accesso casuale"...
e vogliamo parlare della nostra più cara tradizione, il Natale ?
è quanto di più contaminato ci sia da parte degli inglesi, che a loro volta hanno importato da antiche tradizioni nord- europee, soprattutto scandinave... vallo a spiegare che fino agli anni '60 si allestiva solo il presepe e i regali li portava la Befana: Babbo Natale, l'Albero e la neve a Natale non esistevano che nei paesi nordici, come era giusto che fosse... da noi Natale era sinonimo di Datteri di Tunisia, palme e stereotipi dell' ambiente Mediterraneo, ovvero dell' ambiente... "natale" = "natìo" di Gesù bambino... no, non c'è proprio contaminazione anglosassone...
tutto sommato un domani potrebbe andare peggio: potremmo parlare l'arabo o il somalo, e qui mi fermo per evitare polemiche...
Ultima modifica di meteopalio; 09/03/2014 alle 11:41
Beh, comunque guardate, ha ragione Diego mi sa, quando anche se ironicamente chiede se avete nostalgia dell'autarchia.
Le culture non sono immobili nel tempo, ma si evolvono nel corso dei secoli, si arricchiscono anche dai contatti con altri popoli, anche se le impronte basilari ovviamente restano.
E infatti 0.9>0.12, se la matematica non è un'opinione.
Ma che argomentazioni sono? Mia nonna che ha 80 anni avrebbe fatto di meglio.
L'inglese sarebbe impronunciabile, contorta e orribile? Ma chi te l'ha detta quella baggianata sulla data con l'anno in prima posizione?
Ma poi parliamo di omologazione culturale o di vocabolario che ha accolto nuovi termini derivanti, volenti o nolenti dal mondo anglosassone? Nella musica classica molti termini sono italiani, si pensi ai tempi e agli andamenti, dovuti alla grande influenza che abbiamo avuto in quel settore. Si può dire che vi sia stato un'omologazione culturale italiana? Direi proprio di no.
Ma poi quale omologazione culturale anglosassone in un paese in cui non sappiamo mettere in fila 4 parole in inglese senza sembrare dei ritardati mentali? Ma per cortesia.
Ecco, la conclusione direi che è la dimostrazione perfetta della mia tesi per cui c'è una crassa ignoranza scientifica, di cui vantarsi pubblicamente, che porta a vedere il lavoro di Einstein come un dettaglio poco significativo della cultura. Poi ci si chiede perchè stiamo colando a picco. Per la cronaca, Einstein è nato in Germania.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Fino ai 40enni te la do buona. Da quelli della mia età fino a tutti i Millennials, è tutto un "cool" "emal" "fecbuuk" "tuitèr".
Per grazia di Dio, con i loro tempi quasi peggio dei tempi degli italiani, si sono resi conto che arroccarsi sul francese era una cagata pazzesca. E ora, per lo meno se dovessi fare il paragone Parigi/Roma (Milano non so) le persone che parlano inglese in modo decente qui sono molte molte di più.
#NousAvonsDéjàGagné
Così come in tantissime lingue sono entrati termini come pasta, fettuccine, cappuccino ecc.
In inglese si mette prima l' anno, poi il mese, poi il giorno: questo è un altro dato di fatto, e basta che tu rilegga quanto ho scritto che dovresti capire perchè l' inglese è una lingua contorta...L'inglese sarebbe impronunciabile, contorta e orribile? Ma chi te l'ha detta quella baggianata sulla data con l'anno in prima posizione?
La lingua fa parte della cultura... noi, infatti, non abbiamo mai influenzato niente se non la cultura classica (che all' estero conoscono meglio di noi), e comunque- sempre se rileggi- vedrai che ho citato anche altri esempi di omologazione oltre a quelli linguistici, per esempio il Natale... ma potrei aggiungere la festa di Halloween, il fast food ecc... la lista è lunga !Ma poi parliamo di omologazione culturale o di vocabolario che ha accolto nuovi termini derivanti, volenti o nolenti dal mondo anglosassone?
Nella musica classica molti termini sono italiani, si pensi ai tempi e agli andamenti, dovuti alla grande influenza che abbiamo avuto in quel settore. Si può dire che vi sia stato un'omologazione culturale italiana? Direi proprio di no.
Ma poi quale omologazione culturale anglosassone in un paese in cui non sappiamo mettere in fila 4 parole in inglese senza sembrare dei ritardati mentali? Ma per cortesia.
Noi non sappiamo parlare l'inglese ? Ovvio: siamo italiani ! Perchè, loro lo sanno parlare l' italiano ? Va bene che non sono italiani, ma non capiscono nemmeno che in Italia la "E" si pronuncia "E", e non "I" !!! la "I" è la "I", differente graficamente dalla "E", mentre da loro queste due lettere pur se diverse, si pronunciano ugualmente: secondo te non è un esempio di come sia una lingua contorta ? di più: siamo quasi a livelli di dislessia... \fp\
E' inutile che uno capisca la formula di Einstein se poi non la sa scrivere o pronunciare in corretto italiano o non conosce il contesto storico in cui è vissuto Einstein... credo tu non abbia dimostrato niente...Ecco, la conclusione direi che è la dimostrazione perfetta della mia tesi per cui c'è una crassa ignoranza scientifica, di cui vantarsi pubblicamente, che porta a vedere il lavoro di Einstein come un dettaglio poco significativo della cultura
E' giusto avere cognizioni scientifiche, magari senza però idolatrarle o anteporle alle cognizioni umanistiche/ letterali... Prima di conoscere gli argomenti scientifici infatti è necessario avere nozioni di lingua e letteratura per saperle leggere, scrivere ed interpretarne il contesto, altrimenti sarebbe come avere una supermacchina senza benzina.
Ne potremmo discutere... "Mai sentito nominare" se è da intendersi letteralmente è sicuramente sbagliato.
Ma di sicuro l'università non può essere un corso di formazione, qualificato quanto si vuole, su un prodotto.
Una volta che hai imparato la partità doppia (all'inizio), la contabilità generale, analitica/controllo di gestione poi quando vai a lavorare impari come funzionano i rispettivi moduli di SAP o di Oracle.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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