L'italiano medio all'estero è qualcosa di inguardabile. Il peggio della "burineria" e cafonaggine che si possa presentare. Quando vado all'estero evito sempre di dire che sono italiano, e lo dico solo quando mi viene esplicitamente chiestoanche se spesso l'accento mi tradisce
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Lou soulei nais per tuchi
Si sono d'accordo.
In molti casi le richieste sono frutto di egoismo, il mondo a 1000 stati sarebbe una catastrofe, non siamo nel medioevo dove la gente campava e moriva nello stesso posto, non interagendo quasi con i vicini (oddio, mica sempre però, infatti le invasioni ai popoli vicini c'erano pure all'epoca, vedi i barbari dopo l'impero romano, oppure i mongoli ecc.)
Come usanze si avvicinano a quelle dei meridionali ad esempio io quando sono stato in Calabria non facevo pranzo prima delle 14 e cena prima delle 21 molto dipende dai tipi di lavori che gli abitanti del luogo fanno.
Per i paesi industrializzati un discorso del genere è impossibile dato che molte persone o fanno il primo turno o il centrale e andare a dormire con un pasto fatto alle 23 non è proprio il massimo![]()
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Sì, ma non riesco a capire su che base qualcuno ha diritto ad avere una nazione e qualcuno no. E non dirmi "perché hanno perso le guerre" o cose del genere perché non è una giustificazioneL'autodeterminazione dei popoli vale per tutti, dai curdi agli islandesi, ed è un diritto.
Se poi vogliamo dire che è più "comodo" (in senso buono intendo, non in senso provocatorio) avere 200 Stati anziché 1000, beh, è possibilissimo che sia così. Il mio era un discorso di principio. Se guardiamo la comodità, la legislazione, l'economia e il sistema produttivo (anziché lingua e cultura) allora ci basiamo su altri princìpi, ed in questo caso un'Italia unita avrebbe ancor meno senso di esistere \as\
Lou soulei nais per tuchi
non c'è una base.
oggi si tende a preservare i confini ottenuti, tutto qui.
l'autodeterminazione vale per tutti ,ma non vale a prescindere,ed è quello che volevo rimarcare.
ci sono delle condizioni da rispettare altrimenti non si applica il principio.
se dovessimo seguire i criteri che dici tu,non esisterebbero manco le regioni o le province perchè quasi ogni comune ha peculiarità diverse da quello confinante,capirai bene che non si puo' fare un ragionamento del genere oggigiorno.
piuttosto io punterei ad unire gli stati europei in un unico stato europeo.
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Scusa ma hai frainteso il mio messaggio, ti faccio un esempio pratico dove sto io(una grande parte lavorano nel settore industriale) è impensabile andare in settimana a mangiare una pizza alle 21 poi puoi andare allegramente a dormire.
Aggiungo nelle località montane dove le persone anziane mangiano alle 18:30 (specie nei mesi invernali)![]()
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
L'educazione è un valore che dovrebbe essere internazionale. Che poi a dirla tutta appena varcano il confine con la provincia di Trento, i germanici si comportano esattamente come noi perchè la verità è che anche loro se ne strafregano delle norme civili: il loro senso etico e morale è uguale al nostro. La differenza sta nel fatto che loro sanno a tutti i costi proteggere, rispettare e valorizzare il proprio territorio meglio di noi, vengono imposte loro regole talora molto rigide e aspettano di arrivare nell'"incivile" Italia per poterle trasgredire e godersi a pieno le vacanze.
Allora ci si chiede come mai la contigua Austria abbia mai potuto dare vita nella storia (in quantità industriale) a criminali di guerra, dittatori, menti perverse, pedofili, segregatori e violentatori di donne. Mi sa che tutta questa chiusura ed ostilità fa male alla mente; da parte loro ci vorrebbe più flessibilità su tutto altrimenti, abituati ad una seriosità esagerata, è alto il rischio di divenire automi privi di controllo.
Se poi alcuni italiani esagerano nei loro comportamenti, anch'essi sono senz'altro da punire in maniera decisa.
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