In realtà non sono tanto gli antibiotici quanto gli antibiotici a largo spettro. Non sapendo che batterio abbia provocato la mlattia, i medici tendono ad assegnare quelli a largo spettro che, appunto, vanno alla "n'do cojo cojo" e facilitano il porliferare di batteri resistenti, anche di coloro che non stanno provocando nessun disagio al paziente e non sono responsabili della malattia. Se si potesse disporre di antibiogrammi economici e rapidi, sarebbe possibile prescrivere l'antibiotico mirato e limitare di molto il pericolo di resistenza.
Sull'ultimo delle Scienze c'era un articolo in proposito. Mi pare che si stiano sviluppando tecniche che rendano le colture e l'identificazione molto più rapide. Potrebbe essere una strada efficace.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Secondo me, con le statistiche e i calcoli non ci si para il c***.
Sono contraria all'allarmismo, ma non all'allarme.
Meglio comunque arginare sin da subito le situazioni a rischio per quanto riguarda malattie di cui non conosciamo la cura, piuttosto che minimizzare e lasciar correre. Anche un solo caso, sommato a una serie di sfighe imponderabili e di casi improbabili (ma che guarda caso a volte capitano proprio in sequenza), può generare il disastro.
E a quel punto cosa facciamo? sventoliamo in faccia al virus la documentazione che "non è possibile che faccia questo, statisticamente sta sbagliando!"?
Insomma, gli ingegneri progettano ponti ed edifici con fattori di sicureszza elevati - ovvero in grado di resistere a sollecitazioni n volte maggiori quelle prevedibili di norma nella zona (è così che la diga del Vajont tanto per fare un esempio, ha retto, evitando di decuplicare il disastro...).
I presidi sanitari invece si dovrebbero sedere beati sulla statistica, attendendo che un virus gliela demolisca?
Sinceramente, non mi sento né spaventata né allarmata, ma preferisco tenere d'occhio la situazione ed essere pronta alla difesa...
Ecco, questo potrebbe essere un problema...
L'Isis minaccia attacchi con l'ebola Nuovo video con l'ostaggio britannico - Tgcom24
"Isis minaccia attacchi con il virus ebola - L'Isis sarebbe pronto a sferrare un attacco con il virus ebola contro gli Usa e i Paesi della Coalizione. Lo riferisce l'autorevole Site, il sito di monitoraggio dell'integralismo islamico sul web, annunciando di aver intercettato discussioni online tra affiliati dello Stato islamico sull'ipotesi di diffondere il virus ebola negli Stati Uniti e nelle altre nazioni coinvolte nella Coalizione anti-Isis."
E come fanno? Lo coltivano in giardino o noleggiano aerei ed elicotteri (a lunghissimo raggio ovviamente) per andare a prendere i malati nelle zone vittime dell'epidemia e buttarli dagli aerei/elicotteri sulle città?
Mapperfavore.....................................
Con tutti gli agenti chimici/batteriologici più o meno "reperibili" mo' questi hanno "in casa" ebola con cui contagiare il mondo.
Altro paragrafo nel capitolo minchiate in libertà.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Non è che diventa un po' la storia della fobia dell'antrace dopo l'attacco dell'11 settembre?
E poi perchè proprio Ebola? Fino a qualche mese fa nessuno se lo cag*va 'sto virus, adesso è sulla bocca di tutti, persino su quella dei terroristi! Sul serio?
Insomma, non dico che non sia possibile, però qualche dubbio mi viene.![]()
E intanto primo caso conclamatosi sul territorio USA
Ebola, primo caso in Usa. Ma le autoritÃ* americane rassicurano: "Nessun rischio epidemia" - Repubblica.it
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Ieri ho sentito un'intervista ad un epidemiologo che diceva che c'è circa il 25% di possibilita' di un caso in Francia nei prossimi 6 mesi (credo, non ricordo se erano 6 o 3).
Progetto fantasioso…
Altri possibili casi in Spagna. Infermieri che hanno curato un malato. Mi chiedo se sia mancanza di protezione e professionalità oppure se ci sia la possibilità che sto virus non si propaghi non solo per contatto......![]()
Progetto fantasioso…
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