A livello generale è vero, ma il tempo passa e questo influenza anche i consumi. Ad esempio lavare vestiti e piatti a mano è energeticamente molto più dispendioso che farlo con lavatrice/lavapiatti (si consuma molta più acqua calda), le lampadine di oggi consumano un'inezia rispetto a quelle del tempo, e nei posti più grandi l'automobile non serve nemmeno più - pro e contro, come ogni cosa.![]()
Abbondantemente sì e no. Se da un lato il tasso di occupazione è più elevato, dall'altro la differenza di salario che c'è in Italia tra un informatico o un ingegnere che lavorano da 5 anni e un'impiegata delle Poste è una cosa vergognosa. Che poi è la stessa mentalità che fa sì che un professore della scuola dell'obbligo guadagni poco più di un operaio, con tutto il rispetto per gli operai.
Ciò detto, è anche colpa delle università se c'è un mismatch tra richiesta e offerta di posizioni lavorative, almeno nelle zone più all'avanguardia come Milano. Noi, ad esempio, abbiamo dovuto sostituire due sviluppatori qualche mese fa (Ruby on Rails, linguaggio un po' di nicchia ma non rocket science) e non c'è stato verso di trovare qualcuno all'altezza; si parlava comunque di contratti indeterminati tra i 1500 e i 2000¤ netti mensili, quindi retribuzioni perlomeno discrete, non stage. Adesso il nostro team di sviluppo è interamente in Serbia.
Si ma spesso l'acqua la facevano scaldare sulla stufa a legna (non solo l'acqua per lavare i piatti ma anche per lavarsi), inoltre il bucato si faceva nel lavatoio.. ma anche in seguito di sicuro non lasciavano scorrere l'acqua calda come non accendevano le luci di giorno...
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Il giust secondo me sta nel mezzo, come sempre (non ci sono più le mezze stagioni etc. etc... la fiera delle ovvietà...).
Io mi guardo attorno e resto meravigliata dalla quantità di cose che le persone possiedono, cambiano rapidamente, accumulano usando pochissimo, buttano via o lasciano alla Caritas.
E' tutta roba acquistata e pagata, della quale non sto dicendo che si può fare a meno, però si può sicuramente limitare nel momento in cui non ci fossero più le disponibilità di acquisto.
Produciamo quantità di rifiuti "ancora buoni" sconvolgenti - questo me lo disse qualche tempo fa un laureato di paese dell'Est guardando i nostri cestini della spazzatura - su cui si potrebbe rosicchiare via qualche margine di risparmio (oltre a salvaguardare un pochettino di più l'ambiente).
Così il consumo di energia: ma c'è sempre bisogno di avere un televisore acceso in ogni stanza o la radio, solo per produrre rumore e rompere i coco ai vicini di casa?
Sovrabbondiamo di prodotti precotti, predigeriti, congelati, liofilizzati etc., e ne vedi i carrelli pieni. Io qualche volte, di corsa, li ho anche presi in considerazione, ma hanno dei prezzi che, alla fine, mi conviene mettere su due spaghetti e un po' di sugo olio agli oe peperoncino, che non richiede una laurea in alta cucina, occupa al massimo venti minuti ed è pure molto più sano.
Insomma, ci sono tante piccole cose che, se tornassimo indietro, non sentirei come "essenziali", nè sentirei diminuito il mio livello di vita o la mia felicità.
Con questo non significa che si debba tornare ad allevare la gallina aspettando l'uovo o mangiare solo l'insalata del proprio orto. Però, le fragole a dicembre sono proprio necessarie?
Senza i ravioli a pranzo ci sentiamo dei miserabili?
Poi, la controparte è che i ragazzini sono sempre stufi, demotivati, alla ricerca di nuovi stimoli... e ti credo... se tutti i giorni è festa, quando meriti qualcosa veramente, cosa ti deve essere dato per sentirti appagato?
#NousAvonsDéjàGagné
Chiamami Fede che altrimenti sto male.
Il progresso sociale esiste ed e' evidente. Il mondo vive drammaticamente meglio ora di anche solo 20 anni fa. E 20 anni fa era meglio di 50 anni fa e così' via. Non capisco questa cosa che il concetto di progresso sociale deve essere: 1) lineare, 2) succedere a tutti nello stesso modo. In questo periodo molti italiani soffrono di un "regresso" sociale, e' vero ed e' una disgrazia. Ma al posto loro centinaia di milioni di persone ne usufruiscono.
Io non sto dicendo che sia giusto fare la fame. Dico che non e' scritto da nessuna parte che quelli che debbano fare la fame siano gli altri. Una volta avere un diploma di ragioneria era sinonimo di vita praticamente agiata. Ora che ci si e' resi conto (grazie al progresso sociale) che un diploma di ragioneria lo possono prendere tutti, perché' mai dovremmo premiare tutti?
La responsabilita' sociale e' presente in tutti i governi avanzati del mondo. Circa il 60% di quello che la mia Universita' mi paga va via tra spese sociali e mie tasse che poi vengono usate anche per "responsabilità sociale" come dici. Non ci trovo nulla in contrario, ma non deve essere l'imprenditore a pensarci. Bensì' lo Stato.
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#NousAvonsDéjàGagné
Ho detto che ho fiducia nella crescita, non che tutti dobbiamo vivere allo stesso modo. I reietti ci saranno ancora, ma anziché avere, che so 3 miliardi di persone che non fanno la fame ne avremo 5 o 6. Sperando ci sia una sorta di "giustizia" in cui chi fa la fame e' perché' ha fatto meno, e non perché' ha avuto meno opportunità' (qui si che c'e' tanto da lavorare..)
#NousAvonsDéjàGagné
No, non è una vergogna vivere da poveri... ma è da sfatare il mito che si può vivere decentemente con stipendi bassi, perchè non è vero.
E quelli che li hanno (famiglie disagiate o monoreddito, che devono mangiare alla Caritas e stanno al freddo o al buio perchè non pagano le bollette) sopravvivono, che è ben diverso.![]()
Lou soulei nais per tuchi
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