Lavoro in proprio e lavoro dipendente

[Fede85]

Certamente, però il titolare di una pasticceria o di un bar, o di un hotel, non ha bisogno di andare in giro a cercare clienti (come invece farebbe che so, un'azienda di disinfestazioni o di pulizie, tanto che più che il titolare, lo fanno i commerciali quel lavoro) certo, deve comunque saperci fare affinchè come giustamente dici vuole avere sempre clientela

Ste ma in giro per Roma non hai mai visto dei volantini " serata mojito al xxx bar"un esempio eh, da noi capita spesso.
il volantinaggio e' il metodo più facile di cercare clienti oltre ovviamente ai social network .

[Edonati]

Se una persona vuole lavorare tot ore al giorno e poi "staccare la spina", senza ulteriori preoccupazioni, si faccia assumere (per quanto sia difficile oggi).

Il lavoratore dipendente (anche se occorrerebbero i dovuti "distinguo) gode, inoltre, di garanzie e tutele precluse al lavoratore autonomo. Egli fruisce di permessi, ferie, rol, malattia retribuita, tfr, tredicesima (in alcuni casi, a seconda delle tipologie contrattuali, quattordicesima e quindicesima) e di tutti quegli ammortizzatori sociali che scattano, automaticamente, in caso di crisi aziendale e/o perdita del posto di lavoro.

Un lavoratore autonomo, nella maggior parte dei casi, non ha pace 7 giorni su 7 e, mentalmente, lavora anche nei periodi di "riposo". Egli deve procacciarsi il lavoro, organizzare il proprio e quello altrui, deve competere in un mercato globale "lottando", contemporaneamente, contro il fisco locale. Se sbaglia è finito (e, nella maggior parte dei casi, lo è per sempre perché perde tutto ciò che ha, senza alcun sostegno da parte dello Stato).

Aprire oggi una partita iva richiede una buona dose di ambizione e di incoscienza. Il tutto può essere sintetizzato come "pura follia", vincente solo in un caso su cento.

E' l'attuale sistema economico-sociale che crea queste aberrazioni. Meglio quindi pensare ad un sistema diverso piuttosto che insistere nel tenere in vita ciò che è già morto (ma questo è un altro discorso).

Per i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato d'accordo, anche se mi piacerebbero quattordicesima e quindicesima, il fatto è che le assunzioni sono tutte a tempo determinato e che ben raramente si trasformano in indeterminate

[Stefano De C.]

Mah Stefano non concordo proprio sul discorso del bar , essere titolari di un bar comporta grandi sacrifici perché passi gran parte della giornata fuori casa e se hai famiglia rischi di vedere poco i tuoi cari.
Inoltre come tutti i lavori in proprio hai tutta la pappardella del commercialista , fornitori che porta certamente uno stress maggiore.

Mentre invece da dipendente ti fai le tue otto ore ciao grazie e arrivederci...
Ah dimenticavo per essere dei buoni proprietari di un bar devi avere una grande capacità di organizzare serate ed eventi a tema che portano certamente soldi in più e ti assicuro che su questo non tutti son capaci.

Beh non è che tutti i bar fanno eventi e serate a tema e comunque, mica li fanno tutte le sere.
Cmq spesso i titolari non è che stanno tutti i giorni al negozio, spesso si alternano con i dipendenti, e in certe realtà un po' più affermate è anche difficile che siano al locale

[EnnioDiPrinzio]

per me vale questa similitudine animale:
cosa vorresti essere tra i due,un cane di razza in una bella villa con giardino,dove il tuo orizzonte è confinato,anche se avrai la ciotola sempre piena ma anche dei padroni che ti mettono il guinzaglio,oppure un lupo che fiuta il vento nella neve e che percorre chilometri alla ricerca di una preda che spesso neanche arriva a prendere,ma sempre orgogliosamente padrone di se stesso nel bene e nel male.
Questa secondo me è la grande differenza tra lavoro dipendente e lavoro autonomo,anche se la mia visione forse è un pò troppo romantica.

[Marco.Iannucci]

in ordine di preferenza

- Lavoro autonomo ma solo se c'è l'idea giusta e il posto giusto un progetto dietro ben studiato e un qualcosa che ti prende sul serio (che ne so una passione). Intendo con questo proprietario di una attività non semplice libera professione
- Lavoro indeterminato nel pubblico (quello che lascia più tempo libero e meno stress)
- Lavoro indeterminato nel privato (molto più stress)
- Libera professione a p iva (ancora più stress spesso).

[ambrogio]

per me vale questa similitudine animale:
cosa vorresti essere tra i due,un cane di razza in una bella villa con giardino,dove il tuo orizzonte è confinato,anche se avrai la ciotola sempre piena ma anche dei padroni che ti mettono il guinzaglio,oppure un lupo che fiuta il vento nella neve e che percorre chilometri alla ricerca di una preda che spesso neanche arriva a prendere,ma sempre orgogliosamente padrone di se stesso nel bene e nel male.
Questa secondo me è la grande differenza tra lavoro dipendente e lavoro autonomo,anche se la mia visione forse è un pò troppo romantica.

Questa me la devo salvare, è perfetta

[alexeia]

"cosa vorresti essere tra i due"

... un gatto.
Fedele alla casa (e alla ciotola) ma non costretto a mettere il guinzaglio, e libero di dare il suo apporto creativo alla vita familiare...



o una lince... canide, giammai!

[Luca D'inverno]

per me vale questa similitudine animale:
cosa vorresti essere tra i due,un cane di razza in una bella villa con giardino,dove il tuo orizzonte è confinato,anche se avrai la ciotola sempre piena ma anche dei padroni che ti mettono il guinzaglio,oppure un lupo che fiuta il vento nella neve e che percorre chilometri alla ricerca di una preda che spesso neanche arriva a prendere,ma sempre orgogliosamente padrone di se stesso nel bene e nel male.
Questa secondo me è la grande differenza tra lavoro dipendente e lavoro autonomo,anche se la mia visione forse è un pò troppo romantica.

Grande! (un lavoratore autonomo / datore di lavoro)

[ghetto79]

in questo momento essere una partita iva iscritta ad un albo è un suicidio....infatti io mi sto suicidando.......vorrei tanto essere un dipendente a tempo indeterminato.......

[Senmut]

Per i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato d'accordo, anche se mi piacerebbero quattordicesima e quindicesima, il fatto è che le assunzioni sono tutte a tempo determinato e che ben raramente si trasformano in indeterminate

Ciò che scrivi è la diretta conseguenza del momento storico che stiamo vivendo. Anzi, è proprio la continua spinta verso la crescita (ormai inutile) a generare precarietà in quella fetta del mondo dove il costo del lavoro, a causa dei diritti maturati in ambito giuslavoristico, risulta essere maggiore. La produzione, schiava dello spreco e del profitto, è infatti nomade. Essa si sposta in quelle aree del pianeta dove la manodopera ha costi infimi e dove, parimenti, non vi sono regole - anche in ambito ambientale e di sfruttamento delle risorse - tali da incidere negativamente sul costo finale del prodotto, sulla sua competitività globale e, conseguentemente, sull'egoistica esigenza (imposta dalla finanza e dai mercati) di massimizzazione finale del profitto.