Buonasera, qualcuno sa il motivo, o ne ha letto da qualche parte da fonti attendibili, perchè "ai preti piacciono i bambini" (non a tutti, OVVIO)? E' un qualcosa di tipo psicologico oppure è mera opportunità (sono maggiormente controllabili-raggirabili usando scuse)? Se fossero semplici pulsioni sesuali, non sarebbe più facile arrangiarsi "in quel modo lì"?
Grazie per le vostre idee (mi raccomando, usate toni pacati e civili, non voglio far nascere incomprensioni).
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"Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore." C. Chaplin
Always looking at the sky...
Credo che la castità sia uno dei più grossi problemi.
Forse sfogano le voglie represse sui più deboli, ma questa è solo una mia teoria.
Anch'io la penso così.
Alcuni qua sopra affermano che tanti preti abbiano amanti donne... non penso sia così sia perchè dovrebbero esporsi maggiormente e poi non penso che abbiano tutte queste possibilità, parliamo perlopiù di uomini anziani (la maggioranza dei preti oggi ha più di 65 anni)
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Secondo me c'entra a monte l'obbligo di castità, che di per sé è contro natura.
Ora, una cosa sono gli asceti nel deserto, agli inizi del cristianesimo, che infatti si ritiravano in luoghi agli antipodi del rischio, o i monaci altomedievali, anch'essi autosegregati dal mondo: anche se tormentati, non potevano fare nulla.
E un'altra invece i preti, che predicano nel mondo e sono bombardati dalle sue tentazioni.
Di contro, occorre guardare opportunità e offerta: molto più numerosi, attorno, e con contatti più frequenti, i ragazzini, che non le donzelle. La storia mostra che, quando sono a disposizione donzelle più o meno penitenti, il clero mostra tendenze del tutto in linea con i canoni della cultura occidentale.
Oltre a ciò, il rapporto che si istaura, basato su un atto di "affidamento" da parte dell'adolescente (il prete è l'educatore e il confidente, quindi si abbassano le difese), facilita la deriva dei rapporti verso aree non consentite e non approvabili.
ma hai una minima idea della profonda trasformazione interiore che si attua in un uomo di chiesa ?
o seriamente trovi razionale accomunare tutti gli uomini di chiesa in seguito alle male gesta di qualcuno di loro, contro il quale oltretutto il Santo Padre ha tuonato pesantemente ?
le mele marce che si spacciano per preti, poliziotti, insegnanti ecc... ci sono ovunque, ma non è colpa dell' ambiente da cui vengono, bensì di loro e basta: ognuno di noi quando sbaglia manca alle proprie responsabilità lui stesso ed in prima persona, non debbono essere trovate scuse glissando su altro, tantomeno gettare fango su tutta una categoria...
Veramente, sto giustificando la categoria, che è soggetta da molti secoli ormai a una pressione psicologica elevata, per cui di tanto in tanto capita che qualcuno "marcisca" ed esploda.
Il problema è a monte: per mille e duecento anni almeno la Chiesa non ha limitato questo aspetto; si vede che i sacerdoti del primo millennio e passa, pur essendo i padri fondatori di tutto, non riuscivano ancora ad attuare questa profonda trasformazione interiore.
Poi, ma a fatica, ci sono riusciti; in genere, guardando i secoli di questo passaggio, si evince che:
- o la transizione è stata più semplice e veloce per la base, e molto più difficoltosa per gli altri prelati
- oppure che il salire nella gerarchia può provocare regresso della profonda trasformazione interiore.
Insomma, è ben noto che nei secoli fra Medioevo e prima Età Moderna esistevano, sparsi in giro, figli di papi e di vescovi.
Quindi, milleduecento anni contro ottocento, per lo meno ci si potrebbe porre degli interrogativi sulla possibilità di modifica/evoluzione del sistema Chiesa; secondo me, trincerarsi dietro i "dogmi" non aiuta a guardare in faccia i problemi e a trovare soluzioni costruttive.
Di fatto il concubinato dei preti c'è stato sino a tempi relativamente recenti, e spesso con la comunità "che sa ma chiude un occhio". Quindi, non lo vedrei tanto scandaloso, anzi, sinceramente, presterei più fede a un prete che predica essendo sceso nel mondo e conoscendo sulla sua carne il problema di noi pecorelle, che non a un predicatore avulso dal mondo e trincerato e protetto dallo scudo della sua trasformazione interiore.
Credo di più in una Chiesa che sia comprensione dell'Uomo, che non superiore distacco dalle miserie umane.
Quindi, non c'è nessuna intenzione di "infangare" nel riconoscere umane pulsioni a un prete.
Il punto critico è poi il rapporto fra la forza interiore dell'individuo, e la tentazione esterna, su cui si gioca tutta la questione del Libero Arbitrio dell'Uomo e della Caduta.
La caduta del singolo fa più scalpore quando questi appartiene a una categoria che, ingenuamente, abbiamo sempre creduto superumana, non contaminata dalle nostra umane pulsioni, e sulla quale quindi facciamo affidamento.
Questo è ciò che fa risaltare così tanto gli "scandali della Chiesa".
Perché un'istituzione che si vanta di essere il modello perfetto e al di sopra della carne, in realtà si rivela Uomo fra gli Uomini. Sarebbe in fondo consolante recuperare questa distanza artificiosa, ma il fatto di aver sempre sentito predicare dall'alto ci predispone a cogliere subito l'altrui pagliuzza, perdendo persino di vista le nostre travi. Troppe volte nella storia ci è stata rinfacciata, dall'alto della porpora, la nostra miseria umana, per non cogliere al volo l'occasione di far notare che, sì, siamo tutti umani alla medesima maniera. Per fortuna.
Il santo non è solo l'asceta che ha raggiunto il nirvana e non è più toccato dalle cose del mondo, ma anche l'uomo immerso nel mondo e nelle sue tentazioni, che lotta per mantenersi sul sottile filo dell'equilibrio. E più è santo se resiste a una tentazione maggiore.
Di tanto in tanto, qualcuno cade... purtroppo, la stampa non attende altro, per far notizia.
il discorso che trapela da quanto scrivi è molto semplice: voler cambiare un dato di fatto irremovibile per chi prende i voti, ossia la rinuncia dei piaceri terreni, punto centrale della chiesa cattolica romana apostolica... nessuno impone di prendere i voti, ma se li prendi devi accettare ciò che ne consegue: la religione non è obbligatoria, tantomeno lo è farsi prete, ma le regole le decide essa, per cui o le segui pedissequamente o altrimenti vai per la tua strada, il mondo è vario: esistono altri ordini in cui i preti si possono persino sposare...
se poi vogliamo vederla come un fatto puramente convenzionale- cosa che non condivido- che i preti del nostro ordine non possono pensare al *****, visto che hai citato il "libero arbitrio", ebbene è libero arbitrio anche stabilire delle regole interpretative di un credo religioso
Ultima modifica di meteopalio; 04/03/2016 alle 10:15
Perchè quando non son più bambini che devon far contenta la nonna smettono di andare in chiesa.![]()
L'obbligo di castità finisce per reprimere per anni i normali impulsi sessuali di una persona. Io (purtroppo) non resisto più di qualche giorno senza infilarlo da qualche parte (ovviamente parlo di situazioni autonome o amiche che ogni tanto si concedono, a patto di dare loro qualche incentivo), figurati chi è costretto a farlo per una vita.
Ok, concesso quindi che l'origine che sta "a monte" di tutto questo sia la repressione sessuale voglio fare alcuni ragionamenti:
- repressione o non repressione, conosco fior di preti (per sentito dire, non è che ce l'hanno scritto sulla testa) che hanno una loro amante, donna. Quindi una relazione normale che, benchè contraria alle leggi stabilite dalla Controriforma (ribadisco...Controriforma, non le leggi cristiane) garantisce a loro un giusto appagamento sentimentale e ovviamente anche sessuale, come tutti noi ne abbiamo bisogno.
- per quanto riguarda i preti "pedofili": la loro percentuale è maggiore rispetto ai pedofili "laici" o è davvero più probabile che in quegli ambienti la pedofilia sia più alta?
Quanto è un luogo comune e quanto è vero?
Le frequentazioni prevalentemente maschili spiegherebbero l'omosessualità...volendo, spiegherebbero anche comportamenti "al limite" come il prete sessantenne che va con un ragazzo giovane di 16 anni. Però per essere pedofili tout-court (cioè andare con i bambini) ci vuole un'impostazione psicologica enormemente "deviata" e problematica.
Ripeto che sono ragionamenti che farei "ad alta voce"
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