Il ponte sullo Stetto di Messina sarà una naturale conseguenza non appena ci sarà di nuovo la disponibilità economica per realizzarlo.
Sui vantaggi che porterebbe una simile opera credo che non bisognerebbe discutere ulteriormente (immaginate la Sicilia collegata al continente sia per mezzo di una strada ma soprattutto per mezzo di una ferrovia! Si tratterebbe di un vero trampolino di lancio per l'Isola).
Sulle questioni tecniche mi chiedo invece come sia possibile discuterne qua sopra, piazzando qua e là link presi da wikipedia. Il progetto c'è, studiato da anni da grandi ingegneri (magari non avranno gli occhi a mandorla ma tant'è...) era tutto pronto per partire, quindi... di cosa si sta parlando?
Io vedrei la spesa per la realizzazione del ponte come un investimento su tutto il Sud Italia e sulla Sicilia in particolare.
Flavio
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Prego, anche se di certo non è all'altezza dei tuoi, di contributi. Dopotutto avrei dovuto citare qualche link di Wikipedia per rafforzare la mia tesi.
I post precedenti li ho letti ieri sera (entro assai di rado in questa stanza e mi è caduto l'occhio su questa discussione incentrata su un argomento a cui da sempre sono molto interessato).
Secondo me il thread si è incanalato su binari poco proficui ai fini di un dibattito. Stare a discutere qua sopra di tecnicismi, citando informazioni prese a casaccio qua e là, non porta lontano.
Il vero dibattito che si deve fare oggi sul ponte, sempre ovviamente secondo la mia umile opinione, è sulla sua opportunità di realizzazione ora di questa opera grandiosa.
Quando citavo i vantaggi (parte che mi avete evidenziato in grassetto) mi riferivo a quelli che scaturirebbero dalla presenza del ponte. Se si guardasse solo a quelli, chi, infatti, non vorrebbe un ponte? Un eremita, forse, o qualcuno che vedrebbe il collegamento stabile tra Sicilia e Continente come un danno.
Flavio
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allora?
anche mio nipote, ma non mi sembra convinto al contrario di Berserker
ci illumini su come risolvere i problemi che sono stati evidenziati in 81 post
caspita, abbiamo la possibilità gratuita di avere nozioni
ma lui non ci può disdegnare così, altrimenti parliamo di sogni (come sarebbe bello se ...)
come quelli che parlano di colonizzazione di Marte nel 2022...
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il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Il fatto che io sia un ingegnere civile è del tutto irrilevante ai fini della discussione e anzi è un'informazione che non aggiunge nulla e che sarebbe stato meglio non fornire.
Anzi, dirò di più: un comune ingegnere civile non specialista di ponti sospesi o strallati, magari con poca esperienza come me, non è che sappia entrare nel dettaglio dei tecnicismi sicuramente complicatissimi di un'opera del genere. Sarebbe presunzione (figuriamoci allora cosa è dire "vado a fare vela allo Stretto e so che là il vento è forte e quindi il ponte non si può fare"). Avrà al più una consapevolezza maggiore delle problematiche presenti rispetto ad un comune cittadino. Né è possibile dire che tutti gli ingegneri civili abbiano una stessa visione di questa opera in quanto ingegneri civili, ci mancherebbe: ne conosco anch'io molti che sono contrari ma il loro giudizio, come quello di tutti, non si basa (solo) su questioni tecniche.
Fatta questa doverosa premessa rispondo a Fabio68.
Io non devo illuminare proprio nessuno e non mi sono messo a spiattellare informazioni a casaccio: faccio solo notare per la seconda volta che la discussione ha preso un binario morto nel momento in cui ci si è messi a discutere di terremoti e venti a 160 all'ora. Al più queste possono essere legittime curiosità e non elementi di prova.
L'intervento migliore e più condivisibile l'ha fatto alexeia a pag. 6, secondo me.
Questa opera - il ponte - gode di un pregiudizio negativo da parte dei più perché rappresenta la classica realizzazione dispendiosa, di dubbia efficacia, legata alla presenza delle mafie.
Credo che non ci si renda pienamente conto dell'importanza per il Sud e la Sicilia soprattutto della presenza di un collegamento stabile stradale e ferroviario tra Sicilia e Calabria. Inoltre sono ovviamente d'accordo che il ponte debba essere visto nel'ottica di una rete efficiente ma vale anche il contrario! Questo perché il ponte sullo Stretto fa parte della rete allo stesso modo con cui ne fanno parte strade e ferrovie che convergono a Reggio Calabria e Messina. Anzi, forse il ponte andrebbe a rappresentare la parte più delicata ed importante di tutta la rete perché costituirebbe l'unica opera che eviterebbe il collo di bottiglia dello Stretto.
L'ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria è a buon punto (questa è la pagina sul sito ANAS per chi fosse interessato allo stato di fatto) e anche sul fronte ferrovie in Sicilia ci sono importanti novità (Palermo Catania Messina - HomePage), quindi ci si sta muovendo giustamente anche su questi fronti. È ovvio che non c'è disponibilità economica per fare tutto contemporaneamente.
Faccio presente che il cantiere ponte era ad un passo dall'essere avviato, visto che già si era provveduto a realizzare delle opere propedeutiche sulla rete ferroviaria in Calabria. Il tutto è stato poi interrotto dal governo Monti (correggetemi se sbaglio).
Questo significa una cosa sola: l'opera è pronta per poter essere realizzata. È dunque lecito attendersi che essa sia stata progettata con successo e che il progetto riguardi tutti gli aspetti necessari. Ciò significa che è fattibile (per riprendere un discorso apparso in pagine passate: fattibile non significa fatto; fattibile, relativamente ad un'opera, significa progettato, verificato, praticamente realizzabile e approvato).
La differenza tra il ponte sullo Stretto di Messina e il ponte sulle Bocche di Bonifacio sta nel fatto che di quest'ultimo non esiste alcun progetto e che quindi è inutile parlarne.
Vorrei infine aggiungere che non sarebbe certo la prima volta che si facesse un'opera che per dimensioni, costi e importanza generale superasse tutte le altre opere appartenenti al contesto in cui essa fosse inserita. Penso ai vari tunnel alpini realizzati nei secoli passati come il Frejus ad esempio, voluto da Cavour nella prima metà del 19° secolo quando sicuramente le priorità potevano essere altre, ma utilizzato tutt'oggi come unico collegamento ferroviario tra Torino e la Francia - pensate che lungimiranza!
Flavio
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