Oggi abbiamo avuto in ufficio la visita di un cliente, per la precisione un indiano. Di religione buddhista. Questa persona lavora a Dubai, negli Emirati Arabi. Ci ha raccontato che un giorno qualche settimana fa è dovuto andare in Arabia Saudita per lavoro. Allo sbarco all'aeroporto (credo di Jeddah) la polizia saudita gli ha controllato il bagaglio a mano. Dentro, tra gli altri effetti personali, teneva un piccolo libro sul Buddha. Quando il poliziotto ha visto il libro, l'ha preso in mano, gli ha urlato: "E questo cos'è?" e cosi dicendo ha gettato il libro a terra, calpestandolo. Un poliziotto. Non un terrorista, visto che si parla tanto dei tanti musulmani bravi belli e buoni; UN POLIZIOTTO. E non di un paesino sperduto, ma di un aeroporto intercontinentale.
E poi si viene a rinfacciare a NOI la tolleranza? Si viene a fare a NOI la morale sul rispetto della povera religione islamica, a detta di questi soggetti umiliata e insultata in tutto il mondo occidentale?
Sono SCHIFATO. Questi non sanno nemmeno dove stia di casa il rispetto e la tolleranza, la civiltÃ* e la libertÃ*. Non lo sanno nè a casa loro, nè tantomeno a casa degli altri, nella fattispecie, quasi sempre, a casa nostra.
L'odio che prova questa gente per esseri umani di religione diversa è un qualcosa di allucinante.
Per la cronaca il povero indiano ha dovuto tacere, altrimenti si sarebbe anche beccato un sacco di botte ad andar bene. E ovviamente il libro non gli è stato restituito.
Schifato, indignato, incazzato. Stasera nessuno mi venga a far discorsi del tipo "poverini bisogna capirli, si ribellano all'oppressione occidentale, combattono per la loro libertÃ*", perchè è la volta buona che me lo mangio.
Saluti.
Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. [I]
[/I][I]Dante, Paradiso XVII, 58-60.[/I]
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