La caccia è fondamentale per regolare la fauna boschiva, SE viene gestita come si deve. Una determinata specie è cresciuta e ora è in eccedenza di tot? Bene, allora quel numero lo si abbatte, e lo si mangia, visto che la selvaggina cotta magistralmente batte a man bassa tutte le altre carni. Qui è come viene gestita la popolazione di ungulati principalmente (ad esempio, quest’anno sono stati assegnati 4000 e passa capi di cervo per abbassarne il numero) ed è perfettamente efficiente (visto che, già che è stato nominato, sembra avere un buon impatto sul contenimento del cinghiale, noto per la sua velocità di propagazione e riproduzione) e nulla vieta di togliere lo status di protezione all’orso e gestirlo in questo modo. Anche perché a me piacerebbe anche assaggiarlo, dicono che non sia affatto male.
La soluzione, per quanto mi riguarda, è lì, visto che fuori dalla provincia si riempiono di “belle” parole e morali per poi non volerne neanche uno sul proprio territorio.
Per il resto, tutte queste elucubrazioni non hanno il benché minimo interesse da parte mia, non a caso appena sento parlare di orso cambio canale/social/articoli.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Hanno deciso che ci sono 4.000 cervi di troppo, non proprio bruscoline.
Posso chiedere quale è il danno che arrecano?
Domanda non retorica, vorrei provare a capire se è vera l'impressione che mi sto facendo dei cosiddetti equilibri naturali. Questa ipotesi, solo un'ipotesi, è che in assenza dell'azione umana i grandi mammiferi, sia fitofagi che carnivori, viaggerebbero (periodicamente) su numeri ben maggiori e la vegetazione ne soffrirebbe.
Questo naturalmente ad ondate, segnate dai periodici tracolli della vegetazione, che a loro volta indurrebbero poi crisi nelle popolazioni animali.
Insomma quello che osservo nel mio frutteto bio.
Quindi ti chiedo seriamente: sai qual'è il danno che i 4.000 cervi recano?
I cervi, a differenza dei caprioli, sono molto impattanti. Il sottobosco ne soffre (le voragini che riescono a fare fanno impressione, ricordo ad esempio nel prato a sfalcio di mio zio diversi buchi profondi 20/30cm per diversi metri quadrati, che fanno probabilmente per farci accumulare acqua da bere), e in questo specifico periodo anche le ripiantumazioni post vaia.
Sono anche piu dominanti, e infatti negli ultimi anni si son visti parecchi caprioli giù per il fondovalle e nei paesi, spinti in basso dalla loro invadenza.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
L'ho già linkato il sito del Parco dello Stelvio, ne parla bene.
E occhio che un frutteto-bio non è un versante.
Le dinamiche che hai lì non ci si può limitare a moltiplicarle, ovviamente.
Ovviamente, no?Vaia ha visto dissesti avvenuti su territori -guarda caso- sovrappopolati dai cervidi.
Prati, versanti e pendii non più boscosi sono venuti giù, con un classico scollamento del suolo "da manuale" per via di apparati radicali morti o assenti del tutto.
Lo zampino dato dalla sovrappopolazione dei cervidi è stato subito indicato come concausa.
Oltre ai 250-300mm caduti all'epoca.
Sì, addirittura c’è stato un periodo in cui se ne avvistavano più in paganella che nel resto del trentino. L’ha visto anche mio padre lì. Addirittura si faceva vedere più nel paese che nei prati soprastanti, e c’è poi stat un’aggressione appena fuori il paese di cadine.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Altrochè, lì c'è stato il primo ferimento grave di un cercatore di funghi.
A proposito, secondo alcuni qui dentro, che considerano assurdo girare in montagna soli, anche i cercatori di funghi vanno sempre in giro in gruppi, vero? Loro amano condividere i posti buoni con gli altri ... ma evidentemente anche l'andar per funghi è una attività da cittadini poco pratici di montagna ...
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