Comunque cambia poco eh, è una riformicchia buona per tenere a bada le frange leghiste più hardcore. Vengono trasferite alcune competenze (in genere nemmeno particolarmente importanti, tranne forse l'istruzione) come peraltro sta già succedendo da almeno 15 anni a questa parte.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Secondo me o non vuoi ammettere la realtá perchè ti dá fastidio, o sei mal informato.
Questa non è affatto una 'riformicchia", non è stata fatta per tener buono nessuno (tant'è che qua in Veneto l'autonomia è trasversale e non ha colore politico come da altre parti pensano o voglio far credere) e soprattutto si tratta di una svolta storica perchè è prevista amplissima autonomia su una miriade di competenze, che cambia veramente l'attuale situazione verso un regionalismo molto spinto.
Non si spiegherebbero poi certe prese di posizione di alcuni esponenti meridionali, tra cui spiccano esponenti politici di Napoli e della Campania soprattutto, alcuni dei quali hanno addirittura minacciato ricorsi o discorsi che il Parlamento non viene rispettato, tutte cose infondate e che dimostrano quanto sia neccessaria invece questa riforma regionalista.
Ma quale novità storicaGuarda che il trasferimento di competenze non è cominciato ieri, eh. La sanità ad esempio è già di fatto regionalizzata da tempo. E comunque le competenze esclusive dello stato rimangono allo stato, la riforma attuale riguarda se non ho capito male le competenze concorrenti come l'istruzione (e nemmeno tutte) e non tocca per esempio tasse e fisco. Insomma non c'entra niente con uno statuto speciale all'altoatesina, per dire.
Per questo ritengo completamente assurde e insensate le lagne di De Magistris & co. che gridano alla fine dello stato italiano, rofl.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Invece sbagli alla grande, nella trattativa è giá stato ottenuto per esempio che ci sia una commissione paritetica, cosa che prima esisteva solo per gli statuti speciali, cioè in pratica Regione e stato centrale hanno lo stesso identico peso e non esiste piú una gerarchia (9 componenti della Regione + 9 componenti dello stato centrale).
Riguardo alla parte fiscale, è notizia dell'altro ieri che si è raggiunto giá un accordo col MEF affinchè il Veneto si trattenga una quota delle tasse riscosse in Regione (per noi è una svolta storica), all'inizio in base al costo storico (tot spendeva lo stato, tot viene trattenuto in Regione, dopo 3 anni mi pare si passerá ai costi standard, e ad un federalismo fiscale piú spinto.
Per quanto riguarda l'istruzione è una vera e propria rivoluzione, in pratica non esisterá piú una scuola statale ma verrá tutto regionalizzato, ed adattato alle esigenze del territorio veneto.
Oltre a questo per citarti altri grandi cambiamenti, tutte le centrali idroelettriche (questo è giá avvenuto qualche settimana fa) sono passate alla Regione, e per statuto regionale, alla Provincia di Belluno, che avrá a disposizione i ricavi e li potrá far fruttare per il territorio, anzi molti luoghi pubblici avranno a disposizione energia elettrica gratuita pare.
Questa situazione appena descritta esisteva solo a Trento e Bolzano.
Tra i poteri ottenuti anche la gestione della Laguna veneta, e pare che verrá creata anche una zona franca (mi pare nella zona di Porto Marghera).
Questo e moltissimo altro ancora.
Non so veramente dove tu legga in tutto questo una "riformicchia"![]()
Ultima modifica di Andreas94; 16/02/2019 alle 17:33
Il Veneto, come ogni altra regione italiana, trattiene già una quota delle tasse riscosse in regione, ovviamente. Questa quota non aumenta in alcun modo, casomai cambia (in parte) chi la spende.
Il resto è la tua solita confusione. Per dire, non è vero (ovviamente) che non esisterà più un'istruzione statale, non vale nemmeno per il Trentino che ha un'autonomia ben più spinta di quella prevista per il Veneto; la questione riguarda più che altro le risorse da allocare, quindi per esempio la distribuzione del personale, che sarà alle dipendenze regionali e non più statali. Insomma nulla a che vedere per esempio con l'autonomia catalana.
A me fanno ridere sia quelli che gridano alla fine della repubblica e alla secessione, sia quelli convinti che si tratti di chissà quale incredibile svolta storica grazie alla quale domani il Veneto diventerà più ricco della Norvegia.
Ultima modifica di nevearoma; 16/02/2019 alle 17:56
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Uhm, snì: Autonomia, la secessione dei ricchi e servita
Ovviamente non sono per nulla d'accordo con il tono vittimista dell'articolo perché ritengo corretto che chi paga più tasse possa usufruire di servizi migliori e che debba esserci un limite ai trasferimenti tra regioni, ma la sostanza è quella.
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