Non vorrei sbagliarmi ma la Sicilia ha veramente l'autonomia più forte di tutte le Regioni a statuto speciale, trattiene a sé il 100% dei tributi fiscali e il consiglio regionale non si chiama così ma da quello che ho capito è come un vero parlamento e molte altre cose.
Immagina per noi veneti che situazione...noi pagheremo oro per avere anche 3/4 o metà della loro autonomia, loro che ce l'hanno sono in una situazione disastrata a dir poco...è scandaloso veramente perché l'autonomia si dà a chi è responsabile e sa auto-governarsi, non a chi è incapace di gestirsi.
Penso comunque che sia molto difficile togliergliela...talmente è forte il grado di autonomia che hanno.
Quello che invece rende forte quella vostra di Bolzano penso sia tra le altre cose che è frutto di un accordo internazionale, ma ripeto non avete voi l'autonomia più forte.
Il più "debole" se vogliamo dirla così tra gli statuti speciali invece è la Sardegna se non sbaglio.
Eh niente, spulciando indietro ecco che vedo un commento del nostro amato andreas, per fortuna che i veneti (supremi eredi della serenissima) volevano l'autonomia soprattutto per ragioni identitarie, etnico-linguistiche e culturali. Da questo ragionamento mi pare che il rosicamento sia per colpa dell'autonomia FISCALE, e non per colpa di una giustissima autonomia per questioni culturali. La sicilia ha centinaia di motivi validi per essere una regione a statuto speciale rispetto al veneto, che è una normalissima regione italiana come le altre del nord, niente di diverso.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Tipo i centinaia di anni in cui hanno combattuto contro lo stato centrale italiano (il regno d'italia era troppo favorevole al nord secondo loro), isolamento ed unicità culturale (arabi, bizantini, greci ed albanesi hanno lasciato il segno molto di più rispetto al resto d'italia), anche l'isolamento geografico (teoricamente la sicilia non è tanto distante dalla penisola quanto la sardegna, però....), ecc....
Secondo me la sicilia ha molti motivi in più di essere autonoma rispetto al veneto, ma questo non significa che io sia a favore dello statuto speciale, che per me rimane e rimarrà una baggianata.
Per me, perdona la franchezza, ci sono in questo post non meno baggianate di quelle che si leggono nei post di Andreas.
La Sicilia innanzitutto non era l'unica zona che ha combattuto contro il nord, perché fino a prova contraria erano nello stesso regno della Campania, della Calabria e della Puglia oltre che della Basilicata. Diamo lo Statuto speciale anche a queste perché poverini sono stati tutti stuprati e depredati dal cattivo polentone Savoia?![]()
Peccato che sono ANNI, e dico ANNI che il Sud Italia prende di più di quello che da allo Stato centrale Kattifo kattifo. E sono anni che i polentoni cattivi e bavosi danno i soldi delle loro tasse al sud, Sicilia inclusa.
La storia della cultura è la solita salsa mielosa e ipocrita che serve a nascondere l'unica vera cosa di cui gli fotte alla regione Sicilia dello statuto speciale: soldi a palate e basta.
Criticate Andreas fin quasi a farlo sembrare una sorta di minus habens, dopodiché fate gli stessi identici ragionamenti. Uguali. Dimmi cosa cambia nel tuo ragionamento rispetto a quello di Andreas, a parte una non motivata (perché quelli che hai messo sono fuffe, non motivazioni !) presunta superiorità della Sicilia rispetto agli altri. Niente.
Per me la verità è una ed una sola: gli Statuti Speciali concessi a 5 regioni su 20 sono, per dirla alla Fantozzi, una c***ta pazzesca. O a tutti o a nessuno. Punto. Non esiste che qualcuno sia più speciale di un altro, siamo nel 2018 e ancora ci sono queste corbellerie pseudo-storiche atte a mascherare in modo ipocrita l'unico vero motivo delle autonomie: i schei.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Segnalibri