Il fatto è che secondo me tu credi semplicemente che finora non ci si sia impegnati seriamente per far sviluppare il Sud, che quindi il problema sia di volontà, non di mezzi impiegati.
Ma, tanto per cominciare, considera per un secondo quanto costi e quanto sia inefficiente x uno Stato centrale controllare casi come quello che hai detto te, che ovviamente non riguarda solo gli ulivi ma anche tantissimi altri tipi di situazioni diverse. Una gestione federalista farebbe si che ogni regione sia dotata di maggiori soldi e di maggiori poteri per controllare cose di sto genere, e se permetti faccio un po' fatica a credere che il controllo in questo caso non sia più efficace che da parte del singolo Stato.
Assolutamente. Io sono il primo a dire che di meridionali con tanta voglia di darsi da fare ce ne sono molti, come ho detto il problema è nel sistema, non nella mancanza dei fondi: l'unione dei trasferimenti permette alle inefficienze di prosperare a scapito della collettività. E dunque le risorse in termini di capitale umano migrano. In fondo lo stesso problema lo sta avendo l'Italia nel suo complesso su scala internazionale (quando parliamo di fuga di cervelli per esempio).
Secondo me non è la mentalità, io non credo che i meridionali siano meglio o peggio dei veneti o dei lombardi, è semplicemente una questione di incentivi. Il nord non riceve niente, quello che ha se lo deve guadagnare punto e basta, di conseguenza c'è una maggiore attenzione ad evitare gli sprechi. Il sud, ricevendo soldi che in parte non sono il frutto del proprio lavoro, ha una minor attenzione in tal senso. Non è mentalità diversa, se le cose fossero opposte a livello geografico, coi lombardi al posto dei calabresi, funzionerebbe uguale. Siamo umani, l'indole umana è questa.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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