Devi partire dalle categorie non dai cittadini!
Non puoi obbligare al greenpass per andare al ristorante quando magari il cuoco non è vaccinato!
Non possono fermarti i vigili per controllare e magari loro non l’hanno fatto!
Devo continuare?![]()
Progetto fantasioso…
Io ormai sono per il vada come vada e ognuno pensi a se stesso e ai propri cari.
vedo troppo menefreghismo in giro e tanti insospettabili che non intendono vaccinarsi per quelli che sembrano futili motivi.
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
Sto cercando di capire se posso rientrare temporaneamente dalla Toscana a Genova venerdì 23/7 per fare la seconda dose di vaccino in una delle open-night programmate dalla Regione Liguria. Per il resto con queste modalità organizzative, penalizzare i vaccinati della fascia 40-79 che hanno avuto la sfiga di dover fare AZ in maggio, ossia un vaccino con tempo minimo tra prima e seconda somministrazione di 8 settimane, è come minimo vergognoso. Per questa ragione mi rifiuterò comunque di esibire il green-pass fino a quando la possibilità di completare il ciclo vaccinale sarà data a tutta la popolazione over 12...
Vabbè, appunto per quello che dicevo che bisogna comunque aspettare la fine della campagna vaccinale... poi chi entro tempo massimo non se l’è voluto fare, s’attacca e ne paga le conseguenze.
Per il prossimo autunno inverno non vedo alternative. L’alternativa sarebbe rinchiudere anche chi il vaccino se l’è fatto in caso di esplosione di casi ospedalieri dovuti per la maggior parte a quella minor quota di oppositori (al momento i dati disponibili sulle ospedalizzazioni sono abbastanza evidenti), e lì sì che sarebbe una vergogna.
Il problema è che non è così: una famiglia con figli under 12, qualora l'obbligo dei green pass riguardasse alberghi e ristoranti e non prevedesse precise eccezioni (che però depotenziano il green pass stesso) si troverebbe coi bambini che durante un soggiorno medio di 10 giorni in albergo dovrebbero sottoporsi ad almeno 4 tamponi. Mettendo da parte la sgradevolezza della cosa diventa anche un ulteriore costo economico. Infatti conosco persone in questa situazione che, qualora la norma riguardasse anche alberghi o ristoranti, si troveranno a dover disdire le ferie... Personalmente se temiamo che gli alberghi e i ristoranti diventino amplificatori di contagio (e indubbiamente lo possono diventare) sarebbe più sensato fare con il turismo estivo quello che si è fatto con quello invernale, ossia chiudere tutto e obbligare la gente a non uscire dalla propria regione o dal proprio comune, cosa che se la variante delta si fosse diffusa in epoca pre-vaccinale avremmo certamente dovuto fare.
Non esiste sonnifero migliore che la seconda dose di Pfizer! Mamma mia quanto ho poltrito oggi.
Quando soffrirò di insonnia mi farò iniettare una dose di Pfizy e via
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Ci sono diverse alternative in realtà, ma io trovo che non si possa più di tanto da una dicotomia che prevede due ipotesi di massima. Una è quella normativamente più "limpida", cioè l'obbligo vaccinale, con misure anche "estreme" per chi non vi adempie (ad esempio la sospensione temporanea della potestà genitoriale per chi non voglia vaccinare i figli adolescenti) e inevitabile sistema di sanzioni (anche penali, se il legislatore le ritiene opportune). L'altra è quella di lasciare tutto com'è, senza introdurre l'obbligo e lasciando eventualmente che le strutture del SSN vadano sotto stress e che le persone eventualmente muoiano (anche in conseguenza di questo stress) se sviluppano forme gravi/critiche (problema che riguarderà principalmente ma non esclusivamente i non vaccinati).
Il principio che si debba per forza salvare il SSN e "a tutti i costi" da eventuali condizioni di stress che ne limitino o blocchino il funzionamento è un principio che da liberale/libertario (e specifico che sono favorevole all'obbligo vaccinale) non posso accettare, lo ritengo tipico di uno stato autoritario. Sarebbe stato molto più semplice se, facendo una sana e onesta comunicazione del rischio, si fosse detto chiaramente che siamo in pandemia e in pandemia qualcuno inevitabilmente morirà, spiegando quali sono le strategie con cui lo Stato pensa di gestire la situazione e chiedendo ai cittadini maggiore cooperazione e maggiore responsabilità nella gestione dell'enmergenza, senza trattarli da "minus habens". Probabilmente una comunicazione più realistica avrebbe anche aiutato le persone a fare meglio i conti con la realtà e ad auto-tutelarsi, quindi a vaccinarsi. ora che ci sono i vaccini per tutti (più o meno...). Poi è chiaro che in condizioni estreme anche la mitigazione abbia una sua inderogabile necessità, ma non puoi pensare di fare mitigazione prescindendo dall'esistenza di vaccini efficienti, sia nella prevenzione dell'ospedalizzazione sia nella limitazione della circolazione virale.
Ultima modifica di galinsog@; 17/07/2021 alle 20:33
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