E allora di che cosa stiamo parlando?
Qual'è il motivo per cui uno non ritiene giusto vaccinarsi non essendo contro i vaccini? Ci rendiamo conto che è pura fuffa, aria fritta? E non tiriamo in ballo la sacra libertà personale perchè abbiamo già visto che non funziona questo argomento: siamo in una collettività e non possiamo danneggiare il prossimo.
Lou soulei nais per tuchi
Non è vero….come detto in precedenza, se fai il tampone rapido in una farmacia che aderisce al protocollo tamponi rapidi, con prezzi calmierati, ottieni istantaneamente il risultato e relativo green pass…fonte diretta, avendo effettuato lunedì sera alle 18.20 il tampone rapido a me e mia moglie e alle 18.26 avevamo già il green pass stampato dal farmacista, valido 48 ore, green pass arrivato qualche minuto dopo anche sull’app IO
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Vedo il vaccino come uno strumento che può aiutare e non ci costruisco filosofie puramente teoriche. Intanto non è automatico che un non vaccinato porti in giro il virus, questo dipende dal suo comportamento personale. E poi onestamente non so cosa è meglio tra il trovarsi di fronte un non vaccinato mascherato rispetto un vaccinato senza… di cosa parliamo? Narrazioni dove tutti vengono messi sotto sospetto generale non fanno parte della mia cultura.
Su questo sono assolutamente d’accordo, bisogna pensare che noi siamo fortunati nel mondo occidentale a poter scegliere, e magari per motivi futili si banalizza la vaccinazione quando in altri luoghi chissà cosa farebbero pur di avere una dose… questo è comunque un discorso ad ampio raggio che vale anche per cibo ed acqua per esempio. È giusto esserne coscienti, ma non si possono “condannare” i ragionamenti personali per questo.
E io vedo che continui ad eludere la domanda
Il vaccino non è solo uno strumento che "può" aiutare, ma aiuta, e ormai su questo ci sono prove su prove a bizzeffe, ne abbiamo prodotte una valanga.
Visto e comprovato che il vaccino aiuta - ripeto - per quale motivo mai non si dovrebbe farlo (oltre che essere no-vax a priori)?
Senza filosofeggiare sul sospetto generale e sulle cose ovvie (è altrettanto chiarito che il vaccinato non è protetto al 100% dall'infezione, ma è comunque molto più protetto di un non vaccinato).
Lou soulei nais per tuchi
I tamponi rapidi, nel caso di asintomatici e presintomatici restituiscono una percentuale di falsi-negativi prossima o appena superiore al 30%. In pratica nei soggetti asintomatici che si sottopongono al tampone antigenico la circolazione di Sars-CoV2 è stimata maggiore rispetto a quelle che sono le stime della circolazione nei soggetti vaccinati (20-25%), senza considerare che il tampone è anche una procedura estemporanea, perché da negativo potrei diventare positivo (e contagioso) nelle 48 ore che intercorrono tra l'effetuazione del tampone e la scadenza del green pass. Per i molecolari (precisione attorno al 98%) la processazione del campione richiede quasi 3 ore e ovviamente è molto difficile che l'esito sia notificato prima delle 12 ore. Il tampone rapido è talmente insicuro nelle attività di tracciamento o di screening che:
1) l'ISS dissuade fortemente da utilizzarlo per verificare la positività nei contatti stretti di positivo (vedere le linee guida che ho linkato qualche pagina addietro), soprattutto se si tratta di soggetti asintomatici;
2) all'elevata incidenza di falsi negativi tra gli esiti del tampone rapido la maggior parte degli epidemiologi attribuisce il fallimento delle campagne di tracciamento a tappeto attuate tra l'autunno e l'inverno scorso in UK, Austria e Italia (Provincia autonoma di Bolzano), perché un 30% (ma alcune stime suggeriscono anche un 40%) di soggetti falsi-negativi tra asintomatici e presintomatici è più che sufficiente per avviare nuove catene di contagio in una popolazione a basso tasso di immunizzazione (il discorso cambia un po' dove la popolazione è in maggioranza immunizzata).
Sarebbe preferibile rilasciare il green-pass solo a coloro che effettuano il tampone molecolare, ma i tempi tecnici, come scritto da Simotgl, renderebbero impraticabile questa opzione, mentre eliminare definitivamente il tampone per ottenere i green-pass di 48 ore significherebbe passare all'obbligo vaccinale di fatto. Inoltre il rischio insito nel "tampone rapido", proprio perché i tassi di immunizzazione (indotta da vaccino o acquisita tramite contagio) cominciano ad essere piuttosto alti, è certamente più accettabile ora di quanto non fosse l'anno scorso a settembre o quest'anno a gennaio.
Ultima modifica di galinsog@; 20/08/2021 alle 14:20
ottimo post, Marco
speriamo che qualcuno si svegli ed esca dal torpore
intanto (sempre dallo stesso articolo) quest'uomo mi impressiona per la capacità di dire delle cose al di fuori della comprensione umana
Covid, Zangrillo: "I contagi continuano perche li cerchiamo. Il 99% non e vaccinato" - Cronaca
quindi, caro Zangri, cosa dobbiamo fare? Smettere di cercarli così si bloccano i contagi?
può essere una soluzione, minchia, non ci avevo pensato
per prevenire qualcuno che si metta alla tastiera e scriva cose non veritiere, la situazione non è così come descritta dal direttore di anestesia:
la ricerca di persone malate di tumore, di problemi cardiologici ecc. continua in Italia a tutt'oggi
purtroppo persone che conosco (più di una) che si sono sottoposte a visite specialistiche, hanno avuto in questi ultimo anno e mezzo un riscontro pessimo (tumori principalmente) e che sono state operate immediatamente oppure sono sotto cura in questo periodo
quindi affermare che gli altri malati sono stati tralasciati è quanto di più falso che ci possa essere
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Ni, gli esami diagnostici, soprattutto durante la prima ondata epidemica di febbraio-maggio 2020 hanno subito ritardi veramente consistenti, mio padre aveva una visita oncologica di routine (carcinoma al sigma colon in remissione) a marzo 2020, effettuata poi ad ottobre, la tac con contrasto prenotata inizialmente a febbraio 2020 l'ha fatta a settembre. Nei cup liguri le prenotazioni per prestazioni diagnostiche non urgenti l'anno passato sono state sospese da inizio marzo a fine giugno e si è tornati alla (simil)normalità solo a fine estate. Per fortuna nel caso di mio padre non è emerso nulla di grave, ma è chiaro che ritardi di 6-8 mesi su prestazioni diagnostiche come gli screening oncologici hanno una rilevanza significativa, sia per il singolo sia per la salute pubblica. Situazioni molto simili si sono verificate anche per gli screening di malattie come AIDS ed epatite C e questo potrebbe avere anche un impatto sull'epidemiologia delle stesse... e infatti già in autunno sulle diagnosi di AIDS qualche effetto si è iniziato a vedere (piccolo balzo nelle diagnosi, in particolare della malattia conclamata)...Grazie al cielo con la seconda e con la terza ondata di Covid19 a un vero blocco della diagnostica non ci si è più tornati, se non molto localmente (es. Umbria) e per meno tempo.
Non sono d'accordo con Zangrillo sulla ricerca dei contagi, nel senso che ad oggi in Italia abbiamo quasi 36 milioni di persone con ciclo vaccinale completo alle quali si somma un numero non irrilevante (forse 4-5 milioni) di persone guarite dalla malattia che non hanno ancora fatto il vaccino, restano quindi 20 milioni di soggetti completamente suscettibili che purtroppo sono ancora troppi per pensare di abbandonare il tracciamento e la ricerca attiva dei positivi-asintomatici. Ma il ragionamento in prospettiva futura (quando si stima che i non vaccinati saranno una quota marginale) andrà comunque fatto.
Ultima modifica di galinsog@; 20/08/2021 alle 13:29
ti posso portare l'esempio di una mia cara amica che ha la madre in terapia oncologica e che l'anno scorso ad aprile aveva deciso di non sottoporsi alle cure perché "...mi sento bene e non ne ho bisogno..."
la struttura se la è "mangiata viva" con un cazziatone megagalattico
e proprio l'anno scorso a giugno la mia amica ha scoperto che anche lei aveva un tumore
immediate visite, chemio --> operazione --> chemio
certo nei mesi di marzo e aprile dello scorso anno c'è stato un momento di incertezza perché:
- le nostre strutture sanitarie non erano pronte a gestire una pandemia di questa portata
- per 2 mesi, in pratica, non siamo usciti da casa se non per andare a fare la spesa
ora la situazione è diventata un po' più gestibile
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