Situazione degli ospedali in Veneto: iniziata la riconversione dei reparti, rallentamento delle visite ambulatoriali non urgenti, Schiavonia ritorna covid-hospital.
Questo segue il piano dell'emergenza, che prevede 5 livelli di allerta sanitaria, ora siamo al secondo per tutta la regione e al terzo per Padova.
Torna con i numeri, in aumento per tutti i parametri (incidenza settimanale nuovi casi 391 per 100000 ab, +30% settimanale, ricoveri +30% settimanali, TI +19% settimanali, occupazione covid del 12% se contata sui 1000 posti, 18% se contata sui più realistici 650).
Scollamento con le zone a colori ufficiali in cui invece va tutto bene, zona bianca anche la prossima settimana.
In teoria il sistema dei colori è calibrato sui carichi sanitari, ma di fatto le riorganizzazioni dei servizi scattano ben prima del cambio di colore.
Ospedali in Veneto, chiusi letti in Medicina e Ortopedia: saltano le visite. Chirurgia a rischio - CorrieredelVeneto.it
Si vis pacem, para bellum.
Qui in Liguria con le terapie intensive siamo sopra il limite del 10%, precisamente al 12,5% con un totale di 27 ricoverati di cui 24 non vaccinati e 1 vaccinato che non ha completato il ciclo...preciso che gran parte delle terapie intensive liguri sono dedicate a pazienti in ventilazione invasiva, mentre in altre regioni ci entrano molto spesso pazienti in niv (c-pap + casco o maschera di Venturi) e che tra questi ultimi il turn-over è abbastanza veloce.
Si stanno riaprendo anche qua reparti Covid in strutture residenziali, per agevolare la dimissione di quei pazienti che, pur guariti, non possono essere dimessi, politica discutibile ma già applicata nella seconda e terza ondata...
Non ho qui sottomano i numeri, spesso zaia li dice nelle conferenze stampa, per le TI praticamente tutti non vaccinati.
A proposito di numeri, ci sono delle differenze nei decessi tra regioni nelle ultime settimane non ben spiegabili dai casi:
In Lombardia l'incidenza è meno della metà di quella del Veneto negli ultimi due mesi, ma i decessi dell'ultima settimana per 100000ab sono di più (1.08 vs 0.89). Anche l'Emilia-Romagna ha un'incidenza di decessi parecchio più alta del Veneto e della Lombardia (1.51 per 100000 ab nell'ultima settimana), con un'incidenza intermedia.
Boom di focolai in aula: isolamento per 900, 37 classi in quarantena
Alè, mettiamo tutti in isolamento preventivo, anche quelli con genitori vaccinati, e fermiamo di nuovo l'economia...
Che gestione assurda, mai l'avrei ritenuta possibile nuovamente ancora a fine 2021.
Non ce la facciamo proprio
Il Covid continua ad affondare gli artigli nelle scuole. I numeri aumentano ogni giorno e cominciano a far paura. In questo momento ci sono in ballo, coinvolte nella pandemia, quasi un centinaio di scuole. È un bollettino di guerra. Le classi “aperte”, quelle che il nucleo-scuole del Sisp diretto da Teresa Padovan ha inserito nell’agenda delle urgenze per il primo o il secondo tampone di controllo sono 92. Significa che circa 2.300 ragazzi rimangono in sospeso, in Dad appena iniziata, in attesa dei test che stabiliranno il ritorno o meno alle lezioni in presenza, ma con l’incognita, che potrebbe determinare ritardi più o meno accentuati, dei tempi entro i quali gli operatori riusciranno ad effettuare i tamponi. Il boom dei contagi e dei focolai nelle aule sta, infatti, causando un progressivo e preoccupante rallentamento delle operazioni.Il Sisp, fra mille incombenze che cambiano di ora in ora, pur con un impegno incessante, non sa dove girarsi, e il sistema è in difficoltà fra le proteste dei genitori. Le classi in quarantena, dunque in piena Dad, sono 37. Si tratta di 1 nido, 11 materne, 14 primarie, 10 medie, 1 istituto superiore. L’infezione colpisce soprattutto scuole dell’infanzia, elementari e prime classi delle medie, un po’ tutta la fascia di piccoli e piccolissimi esclusi prima del via libera dell’Aifa dell’1 novembre, dal programma di vaccinazione. E, mentre nelle scorse settimane, il virus si era concentrato in alcune zone, come Brendola, Castelgomberto, Dueville, ora il fenomeno si diffonde in modo trasversale, da est a ovest. Oltre 900 ragazzi si trovano, dunque, chiusi in casa, in isolamento, obbligati al rispetto di una misura che, alla luce del protocollo introdotto il 3 novembre, scatta automaticamente nei nidi e nelle materne per i bimbi fino a 6 anni non appena si scopra un compagno positivo, nelle elementari e nelle medie se emerga un secondo contagio, nelle superiore quando se ne aggiungano altri 2, in presenza quindi di un vero cluster. In aula si ritorna dopo 10 giorni se in regola con i tamponi, dopo 14 se il test viene rifiutato. Ma sempre che il Sisp riesca a rimanere nell’arco dei tempi stabiliti dalla circolare ministeriale, che fissa in 24-48 ore il limite entro cui sottoporre la classe al primo tampone, e in 5 giorni la soglia per il test di controllo. Step pressoché impossibili da rispettare nella attuale situazione di emergenza in costante crescita, tanto che si profila l’arrivo dei militari con team e laboratori mobili per fare test a domicilio e tracciamenti rapidi. Il boom dei positivi nelle scuole, in particolare fra gli alunni sotto i 12 anni, la fascia in cui oggi si registra il maggior numero di contagi, dimostra l’urgenza di tutelare, sotto l’aspetto prioritario della salute e poi sotto quello della didattica in presenza, i bambini dai 5 agli 11 anni, proprio il range di età che da domani si potrà cominciare a vaccinare. Verrà somministrato il vaccino Comirnaty di Pfizer, che le evidenze scientifiche confermano efficace e sicuro, ma con dose ridotta, a un terzo rispetto a quella per gli adulti, e un richiamo da fare settimane dopo la prima iniezione. Per i bambini ad elevata fragilità, trapiantati o immunodepressi, è prevista la possibilità di ricevere una dose addizionale, una terza iniezione, 28 giorni dopo la seconda.
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Mazza che incipit...poi magari radiamo chi ancora usa questa metafora con la guerraIl Covid continua ad affondare gli artigli nelle scuole. I numeri aumentano ogni giorno e cominciano a far paura. In questo momento ci sono in ballo, coinvolte nella pandemia, quasi un centinaio di scuole. È un bollettino di guerra.
Questa la aggiungiamo alle chicche. Poverina la Omicron che sta subendo una gogna mediatica. Facciamo qualcosa, non so, una petizione per difenderla?
Arrivano i primi dati dagli studi per delineare il quadro dell'epidemia. Pfizer, in particolare, afferma che la dose booster del vaccino offre un'elevata protezione nei confronti della variante. "Il richiamo è l’ultimo pezzo del muro che stiamo costruendo contro questo virus. Tre dosi di vaccino danno una risposta ottima e bloccano la variante Omicron che, poverina, ha subìto una gogna mediatica: se n’è parlato troppo e male", dice la scienziata, evidenziando che "meno ci vaccineremo e più durerà".
Variante Omicron, Ilaria Capua: "C'e buona notizia"
va beh ma scusate, se pure adesso che sono in tanti ad avere un vaccino vecchio le Ti sono occupate dai un largo 90% di non vaccinati, cosa si aspetta a metterlo obbligatorio?
ma porcogiuda dico io, ma vi pare normale che una REGIONE INTERA debba finire in giallo per 30 novax? ma vi sembra LIBERTà questa? vi sembra banalmente GIUSTO?
Si vis pacem, para bellum.
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