Abbiamo 3 categorie prevalenti esclusi i covid - novax:
- chi è veramente terrorizzato dal covid. L'essere positivo o avere il covid che ti gira attorno un dramma. Tamponi, paranoie su tutto. In genere gente "su con l'età, non anziani" che temono il virus come fosse un mostro e che stigmatizzano anche comportamenti decisamente normali (andarsi a prendere un caffè al bar o mangiare in un bar /ristorante). Evitano la passeggiata in posti affollati anche all'aperto e pur con la mascherina;
- chi da vaccinato se ne sbatte. 0 mascherine ovunque, vita sociale a 360° come se non ci fosse nessun rischio di farsi quarantene.
- il responsabile: vive il covid più come una scocciatura o limitazione di libertà andando a temere quarantene /isolamenti. Vive praticamente normalmente il quotidiano e cerca di stare attento ad evitare (soprattutto in questo ultimo mese contatti "ad cazzum"). Se deve andare a cena ci và però vive questo periodo con timore (chiusura scuole etc etc).
Diciamo che un mix tra il 2 e il 3 è corretto. E soprattutto sarà inevitabile per chi vuole continuare a vivere una vita diversa ma normale.
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Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
È la cosa più auspicabile, ma forse è ancora troppo presto.
la Delta gira ancora e non sappiamo se è già nata una variante che si sta facendo le ossa da qualche parte, più aggressiva di omicron.
probabilmente la cosa più sensata sarebbe quella di lasciar perdere il tracciamento al mero fine di predisporre quarantene per asintomatici.
tamponi solo a chi ha sintomi (facili da fare, senza code infinite) e sorveglianza farmacologica per non farci trovare impreparati
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
Ma neanche, il 3o non vive il Covid come una scocciatura...il responsabile (come lo chiami tu appunto) lo vive casomai come cosa capitata e cui adattarsi, certo è una scocciatura tutto ciò che non riesce più a fare nello stesso modo di prima, ma ha capito come comportarsi e cosa evitare se vuole rischiare poco ma concedendosi comunque quasi gli stessi svaghi di prima in modalità per adesso purtroppo leggermente diverse.
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
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E' difficile dire cosa sia corretto, io tendenzialmente sono in situazione intermedia tra 1 e 3, ma più vicino a 1, praticamente la fase 2 del maggio 2020 per me non è mai terminata però non ho mai stigmatizzato i comportamenti altrui: la percezione e l'adeguamento al rischio dipendono da fattori personali di natura oggettiva e soggettiva e le condotte, tranne quelle negazioniste che giustamente non prendi in considerazione (queste sono sì davvero patologiche), sono a mio avviso tutte sensate, basta non volerle imporre. Dal mio punto di vista qualsiasi imposizione di lockdown, pur su base strettissimamente territoriale, sarebbe irricevibile e non sarei minimamente disposto ad accondiscendervi, a costo di pagarne le conseguenze da un punto di vista pecuniario e anche penale. Oltretutto nei suoi aspetti ottusamente burocratici e nella sua impostazione paternalistica ero già fortemente irritato dal confinamento della primavera 2020, questa volta attuerei comportamenti di plateale disobbedienza civile nei confronti di qualsiasi norma ritenessi insensata.
Ultima modifica di galinsog@; 10/01/2022 alle 20:01
Non mi sento del tutto d'accordo.
Tanto per cominciare, i vaccinati con terza dose sono ancora troppo pochi (appena il 38,56% degli italiani ha ricevuto il booster, non so in Spagna), dunque abbiamo ancora troppi scoperti. In secondo luogo, una minima percentuale di non responder (non parlo dei non vaccinati, sapete bene che farei firmare un foglio di rinuncia alle cure e vai di omeopatia autosomministrata) potrebbe tradursi in un numero molto molto grande di ricoveri ospedalieri e terapie intensive.
Terzo, ultimo ma non ultimo, perderemmo completamente le già debolissimi redini che abbiamo della pandemia. Non sapremo più la percentuale di asintomatici, quella di paucisintomatici, quella di malati gravi. Già ora triboliamo parecchio ad avere questi dati, e sono incerti e imprecisi: mollare ora significa letteralmente buttare al vento quanto fatto finora. Aggiungerei un altro punto: le dimensioni del contagio - anche se non con effetti gravi - è fondamentale per capire poi la durata del vaccino, e per studiarne la protezione anche contro il contagio e non solo contro i sintomi gravi.
Più che smettere di fare tamponi e dunque perdere un minimo di tracciamento io opterei così, con l'istituzione di un Green Pass Positivo: questo permetterebbe di andare a lavoro, a fare la spesa, andare in farmacia, il tutto con obbligo di distanziamento e di indossare mascherina FFP2. In pratica, se positivo e stai bene, ti si sono solo interdette le attività ludiche (bar, ristoranti, piscine, palestre, cinema, teatri eccetera eccetera), ma nel contempo vengono di molto ridotte le possibilità di contagio. E lo stesso lo farei valere con le quarantene per chi convive con un positivo: Green Pass SimilPositivo nel quale puoi fare una vita "normale" ad eccezione delle predette attività, e solo per un periodo di tot giorni (da stabilire).
In questo modo prendiamo due piccioni con una fava: da un lato eliminiamo quasi del tutto i "renitenti al tampone", ossia quelli che evitano di farsi il tampone per paura del confinamento; e dall'altro lato potremmo aumentare il numero di tamponi in modo da avere contezza sempre maggiore della dimensione del contagio sulla nostra popolazione.
Nel contempo abolirei del tutto il Green Pass "base", quello che ottieni facendo un tampone: intasa i centri di elaborazione e non serve più a nulla, lo toglierei da oggi se possibile. Ovviamente chi non è vaccinato si attacca.
Gli strumenti (i Green Pass) ci sono, bisogna trovare il modo di utilizzarli al meglio.
Lou soulei nais per tuchi
Il tuo discorso in linea di massima lo trovo anche sensato ma il punto evidenziato secondo me regge poco: se davvero l'immunità dura pochi mesi anche dopo la terza, la quarta dose e via dicendo si sarà sempre a quel punto: non fai in tempo a somministrare a tutti la nesima dose che già devi cominciare a somministrare la successiva (vedi ora, siamo comunque al 38% dopo quasi 4 mesi (o tre e mezzo almeno) di somministrazioni).
Nel senso, fra tre mesi quando si sarà completata la somministrazione già si comincierà (o da lì a breve) con la quarta se questo continua a essere l'approccio (e se la durata dell'immunità non aumenta), quindi si resterebbe sempre allo stesso punto.
Poi ci sarebbe sempre il solito problema dei controlli che non potrebbero mai essere così pervasivi, sopratutto per casi così speficici e particolari secondo me
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