Stamattina una mamma in ospedale mi ha detto che per una semplice operazione per togliere una ciste al figlio ci sono volute mille peripezie e ci hanno messo un anno…
Progetto fantasioso…
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Altri dati interessanti dalla vicina Svizzera. L’ultima frase è appena interessante
“E morto di Covid o con il Covid?”
Progetto fantasioso…
Il problema è che quando hai un 4,3% di italiani positivi a Sars-Co-V2 e sappiamo che è una percentuale sottostimata verosimilmente di un fattore x1,5 è altamente probabile che tu abbia anche una percentuale simile di deceduti positivi a Sars-Co-V2, indipendentemente dalla causa di morte effettiva, quanto questo impatti sul computo giornaliero dei deceduti è difficile a dirsi, dipende dalle modalità di conteggio e perfino dal modo e dal luogo in cui il decesso viene constatato. Il caso svizzero è comunque abbastanza diverso da quello italiano. In Svizzera a fronte di una letalità apparente significativamente più bassa (-38%) hanno avuto eccessi di mortalità simili ai nostri.
Ultima modifica di galinsog@; 02/02/2022 alle 14:52
E, dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, finalmente la decisione di oggi che conferma ancora una volta quanto la Svizzera sia un paese serio e pragmatico
Allentamenti, il governo ha deciso: stop all'obbligo di quarantena e telelavoro - Ticinonline
Allentamenti: il Governo ha deciso
di Davide Illarietti
Giornalista
BERNA - Detto e (quasi) fatto. Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, il Consiglio federale ha svelato oggi il piano degli allentamenti post-Omicron. Per la prima volta dall'inizio della pandemia il governo ha annunciato la revoca a partire da domani dell'obbligo di quarantena dei contatti in tutta la Confederazione (i positivi dovranno ancora isolarsi, ma niente quarantena per i loro contatti). Anche il telelavoro da giovedì non sarà più obbligatorio, pur restando caldamente raccomandato. E viene fissata una data per il "Freedom day" svizzero: il 17 febbraio.
Consultazione fino al 9 febbraio - «Oggi è un giorno felice in cui vediamo finalmente la luce alla fine della crisi» ha dichiarato in esordio il presidente della Confederazione Ignazio Cassis in conferenza stampa affianco al ministro della salute Alain Berset. Ma non è detta l'ultima parola, perché dopo il primo assaggio di riapertura i provvedimenti più importanti - la rimozione del certificato Covid e dell'obbligo di mascherina - saranno sottoposti a consultazione fino al 9 febbraio. Ma l'intenzione del Consiglio federale è di abolire l'attuale ordinanza Covid (quella che determina la situazione speciale) alla prossima seduta, prevista per mercoledì 16 febbraio.
Certificato e mascherine - Cosa significa? Con il "Freedom day" verrebbe meno l'obbligo di certificato negli esercizi pubblici, negli eventi culturali e nelle strutture sportive. Ma anche l'obbligo di mascherina sui mezzi pubblici, nei negozi e in tutti i luoghi accessibili al pubblico, come pure le limitazioni agli incontri privati e l'obbligo di autorizzazione per le grandi manifestazioni. Resta invece in vigore l'obbligo di isolamento per i positivi.
Il piano "a due fasi" - Il governo pone però come condizione quella che sia superato il "picco" pandemico nelle prossime due settimane. Diversamente, pone in consultazione anche una variante "light" di allentamenti, che prevede due fasi.
Nella prima fase verrebbe introdotta la regola delle 2G laddove ora è in vigore il 2G+ (discoteche, piscine coperte, attività sportiva intensa, musica con strumenti a fiato), mentre verrebbe comunque revocato l'obbligo di certificato in ristoranti, strutture culturali, sportive e del tempo libero, e nelle grandi manifestazioni. In una seconda fase verrebbero invece annullati l’obbligo della mascherina, la regola «2G» e l’obbligo di autorizzazione per le grandi manifestazioni al chiuso.
Apertura ai confini - Il Consiglio federale mette in consultazione anche una serie di allentamenti alle frontiere. Per chi entra in Svizzera verrebbero essere revocati l’obbligo del test per le persone non vaccinate o non guarite e la registrazione dei dati di contatto all’entrata in Svizzera.
Inoltre, dovranno essere revocati i cosiddetti certificati COVID svizzeri, per esempio i certificati per turisti o quelli rilasciati in seguito a un test anticorpale o antigenico rapido. Continueranno a essere emessi i certificati riconosciuti dall’Unione europea. Questi devono essere mantenuti per il traffico internazionale di viaggiatori fintantoché altri Stati applicano restrizioni all’entrata.
Il giorno felice di Berset - «Sappiamo che da due anni ci troviamo in questa crisi, ora sembra finalmente delinearsi una via d'uscita» ha commentato Berset in conferenza stampa. «Non dichiariamo chiusa la crisi da un giorno all'altro, ma possiamo dire oggi di essere felici e sollevati. Resta fermo il fatto che anche quando la crisi sarà finita, la pandemia rimarrà e continueremo a farci i conti».
Resta l'isolamento - Ignazio Cassis rispondendo a una domanda in italiano di un giornalista ha precisato che il piano B «è previsto in caso l'evoluzione epidemiologica sia meno ottimistica, ma tutto dipende da come evolverà la situazione dei contagi e dei ricoveri». L'obbligo di isolamento resta comunque in vigore, sia nella variante di riapertura rapida che nella variante "lenta". «Questo è comunque previsto dalla legge sulle epidemie» è stato precisato. «Anche la strategia della vaccinazione e dei booster resta in vigore per tutto quest'anno» ha spiegato Berset.
Per quanto riguarda l'obbligo di mascherina all'interno delle strutture sanitarie, ospedali e case anziani, la decisione di una revoca «viene messa in discussione nella consultazione dei cantoni, a cui chiediamo cosa ne pensino» ha messo le mani avanti il ministro della salute.
La palla ai Cantoni - Per quanto riguarda i certificati resta comunque un margine di discrezionalità per i Cantoni, ha sottolineato Berset. «Potranno forzare la mano ed estendere l'uso del certificato in base alla situazione epidemiologica». Il virus «rimarrà con noi anche dopo e dovremo imparare a conviverci» ha aggiunto Cassis. «Dovremo prepararci a gestire delle ondate stagionali con degli strumenti normali».Cosa cambia da domani?
L’obbligo del telelavoro viene tramutato in raccomandazione. I datori di lavoro continuano a essere tenuti a proteggere i loro dipendenti da un’infezione. Il telelavoro costituisce un provvedimento efficace in questo senso. È mantenuto l’obbligo della mascherina sul posto di lavoro.
La quarantena dei contatti è revocata per la prima volta dall’inizio della crisi. Il 12 gennaio scorso il Consiglio federale l’aveva già abbreviata e limitata alle persone che vivono nella stessa economia domestica. Con il forte aumento dei contagi questo provvedimento ha perso efficacia. In seguito a questa decisione sono abrogate anche le disposizioni dell’ordinanza COVID-19 perdita di guadagno sull’indennità di perdita di guadagno in caso di quarantena dei contatti.
Tuttavia, chi risulta positivo al test per il SARS-CoV-2 ed è quindi portatore di un’alta carica virale resta tenuto a mettersi in isolamento per evitare di contagiare altre persone. I due provvedimenti erano stati oggetto di una precedente consultazione ed entrano in vigore giovedì 3 febbraio. Con la nuova ordinanza sono revocate con effetto immediato tutte le quarantene disposte dai Cantoni. Non è necessaria una revoca esplicita da parte dei Cantoni.
Ultima modifica di cornobianco; 02/02/2022 alle 16:15
ma non è assolutamente vero, hanno creato nuovi reparti di rianimazione in quasi tutta l'Italia, moltiplicando il numero di posti tra intensiva e sub-intensiva.
Il numero di medici e infermieri però quello è.
Non è che si può dire: "domani assumiamo 1000 medici"; e il giorno dopo farlo veramente, devi prima attendere che si laureano nuovi 1000 medici e non so quanti infermieri e personale OS.
Credo che sia più facile e veloce costruire un nuovo ospedale che riempirlo con nuovo personale
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
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