Qua da quanto ho letto c'è chi è favorevole ad un eventuale riapertura delle scuole a metà maggio ma sono più i genitori che hanno paura, qualcuno dice che se apriranno le scuole non manderanno i propri figli...
sicuramente c'è la percezione che la situazione è ancora abbastanza critica (nella mia regione a livello di contagi in rapporto agli abitanti siamo tra le prime a livello "Provinciale")... ma se le riaprissero avrebbe senso a sto punto posticiparle almeno fino a luglio, che senso avrebbe mandare i figli a scuola per un mese scarso?
poi comunque per chi riprenderà il lavoro ci sarà anche il problema delle vacanze estive (visto poi che tanti quest'anno non faranno ne ferie ne chiuderanno negozi perché dovranno lavorare) e non so se i "centri estivi" apriranno... (tra l'altro non so neanche se potranno stare con i nonni)
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
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si, per un mesetto (parliamo da elementari in sù) non fa molta differenza.
I nidi però per esempio sono sempre aperti, tranne 2 settimane ad Agosto, li sì che fa la differenza tra riaprire a Maggio/giugno o a Settembre.
Che poi scusate, famiglia media con entrambi i genitori che lavorano, a contatto con x persone, quindi con un certo rischio di contagio.
Sarà più sicuro portare il figlio a scuola, con tutte le precauzioni del caso, in un ambiente comunque fatto appunto di bambini e di maestre che, quasi sempre, sono under 40, e tenerli lontani dai nonni, piuttosto che doverli portare dai nonni e metterli a rischio no?
Tanto ormai abbiamo visto tutti che, con tutti i distinguo del caso, la fasce di età critiche sono quelle più elevate.
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Io credo che nel momento in cui riapriranno tutte le attività la richiesta di apertura delle scuole da elementari in giù sarà pressante. Aggiungo che poi c'è il problema di luglio e agosto. La mia Emma di 4 anni è tutti i ragazzi fino ai 11/12 non è che li possiamo buttare.... Insomma non è un problema secondaria.
E sempre dai nonni andremo a parare.
Aggiungo una considerazione sulla didattica a distanza. Allora. Con i miei 2 figli più grandi (2 media e 4 elementare) ho constatato che nonostante ci sia stato uno sforzo enorme la DAD non funziona. O meglio non è funzionale all'apprendimento.
Tutorial di spiegazione o video lezioni.
Compiti e correzioni nelle video lezioni successive.
Il tutto presupporrebbe una partecipazione attiva dell'alunno che, come ben si capisce, non è scontato tanto meno uguale per tutti.
Insomma non funziona per nulla dalle medie in giù (come qualità dell'apprendimento) oltre poi al fatto che è impossibile fare una valutazione.
La faccio breve.... La scuola si fa solo a scuola.... E non è un caso che altrove sia una priorità.
Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
Basta un bambino infetto o una maestra infetta per infettare tutti gli altri e portare il virus in n famiglie. Il figlio contagerà ciascun genitore che intanto fuori casa prende precauzioni, e il genitore magari infetterà i suoi di genitori.
Così, da un infetto all’asilo, si arriva alla morte di alcuni nonni.
Meglio aprire le scuole medie e superiori a questo punto. Almeno a quella età i ragazzi non hanno bisogno dei nonni ad accudirli.
Sul fronte delle terapie in fase di test, probabilmente a Udine possono prendersi il merito di averci creduto
Come funziona l'ozonoterapia contro la Covid-19 - Wired
Il bombo ha una superficie alare di 0,7 cm² ed un peso di 1,2 grammi. Secondo i vigenti principi dell'aerodinamica è impossibile volare con tali caratteristiche. Ma il bombo non lo sa e quindi continua semplicemente a volare!
Mio padre mi ha detto che ha letto uno studio in cui si accerta come ci siano stati casi legati ai condizionatori.
Ma sinceramente dovrei approfondire, perché se capita una volta ogni morte di papa si può fingere non ci sia come rischio. Anche perché un’estate senza condizionatore non si può fare negli uffici!
Dal mio punto di vista, la riapertura dei nido e/o delle elementari potrebbe aumentare R0 di parecchio.
E' vero che i bambini non mostrano sintomi nella maggior parte dei casi, ma si infettano ugualmente.
Ed è impossibile pensare di tenere dei bambini distanziati tra loro e che non abbiano comportamenti a rischio, cosa che magari i genitori che lavorano riusciranno a fare.
Pertanto se in una famiglia ci sarà un infetto, la probabilità che questa passi tramite il figlio ad altre N famiglie diventa più probabile
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
Ha fatto il triplo dei morti dell’influenza. Se avesse la stessa mortalità dell’influenza significherebbe 30 milioni di italiani l’hanno passata. Mi sembra improbabile
Credo che al massimo si potrebbe optare per i 3 milioni come stima massima, ma credo che la stima di @Simotgl sia la più realistica.
Capisco la tua preoccupazione e la tua proposta è assolutamente sensata (la mia compagna fa l'educatrice negli asili nido ed è in CIG da quasi 2 mesi), però io farei attenzione ad un paio di cose:
- qualcuno in questo paese si è dato da fare per capire il grado di infettività dei bimbi nei confronti degli adulti? No perché dai dati vediamo che i bimbi potrebbero essere una categoria molto ampia di asintomatici, tra le più pericolose. Consideriamo anche che i bimbi vanno seguiti da almeno un educatore, che poi prende contatto con i genitori quando questi li vengono a prendere a scuola;
- qualcuno si è dato da fare per capire se e chi deve dotare gli educatori dei dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti...)? Sono disponibili? No perché da un'indagine recente gli insegnanti e gli educatori sono tra le categorie più a rischio, come i dentisti, e non dotarli dei dispositivi di sicurezza sarebbe un suicidio secondo me... Ok il discorso dei bambini, d'accordissimo, ma anche gli educatori vanno tutelati (considerato anche il fatto che gli asili nido sono di competenza delle regioni e dei comuni, che nella maggior parte dei casi appaltano e sub-appaltano ad aziende private e anche lì è l'ennesima giungla normativa sulle responsabilità);
Anche questo credo che sia un punto importante, perché se i lavoratori non possono lavorare in sicurezza poi si rompono le scatole (giustamente);
- l'istituzione dei nidi domiciliari è una buona idea... Anche in Finlandia mi diceva la mia compagna che gli asili nido sono a gruppi molto più piccoli e gestiti prevalentemente all'aperto, però anche lì bisogna fare attenzione.
Si potrebbe dare la priorità di iscrizione ai genitori che, per motivazioni lavorative, non possono lasciare i bimbi a casa con qualcuno (moglie, nonni) però se in un comune hai una domanda superiore all'offerta che facciamo? Il primo che arriva meglio alloggia? Bisogna pensarci bene.
Va studiata bene la cosa, comunque un po' bisogna smuovere le acque altrimenti a settembre siamo ancora qua... Io sarei per:
- dotare gli educatori dei dispositivi di protezione (mascherine FFP2/FFP3, camici, guanti...), teniamo comunque presente che i bimbi potrebbero impaurirsi a vedere un educatore con la mascherina e i guanti... Anche questo è un aspetto da non sottovalutare che però va superato, magari con l'aiuto dei genitori;
- creare sezioni di asili, pubblici o privati, più piccoli (max 4/5 bimbi per educatore) dando magari la priorità di iscrizione ai genitori che non possono stare a casa per problemi di lavoro;
- mandare, spesso, ispettori del lavoro/Ausl a controllare.
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