
Originariamente Scritto da
burian br
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snowaholic @
Perlecano
https://www1.health.gov.au/internet/main/publishing.nsf/Content/486F57E248B97BFBCA2585C3007F9378/$File/flu-09-2020.pdf
Interessante valutare come l'Australia ha affrontato questa stagione invernale (che volge al termine meteorologicamente) per quanto concerne l'influenza.
Tutti i metodi di rilevazione del numero di casi influenzali (e ILI, malattie para-influenzali) mostrano inequivocabilmente come quest'anno la circolazione dei virus influenzali sia stato molto più bassa degli anni passati.
A occhio e croce, come potrete vedere dai grafici nel link, e pur con metodi diversi (percentuale di telefonate di assisteza sanitaria che riportavano sintomi influenzali; numero di segnalazioni presso i partecipanti dell'iniziativa web Flutracking; numero di segnalazioni delle sentinelle presso i medici di base), si ricava che la diffusione è stata pari al 20% (un quinto) di quanto normalmente avverrebbe.
Il pattern in particolare ha visto una crescita lieve dopo il minimo di Maggio fino a inizio Luglio, e poi una stabilizzazione o lievissimo aumento con successive oscillazioni intorno a questa nuova media fino al 10 Agosto (ultima data a disposizione).
Credo che adesso, pur non avendo a disposizione dati, siamo in fase calante.
Che considerazioni possiamo trarne?
Innanzitutto, è da riflettere su quanto abbia inciso il severo lockdown australiano nello stato di Victoria. L'interruzione del trend ascendente coincide con l'inizio del lockdown, ma è anche vero che in generale l'Australia non ha avuto contatti con l'estero da ben prima di Giugno, quindi la circolazione virale in partenza era di suo molto bassa.
In secondo luogo, che possa aver influito il lockdown di Victoria possiamo desumerlo dal fatto che il virus influenzale, in Australia, circola soprattutto nei territori temperati e che hanno un vero e proprio inverno. Spicca il Queensland, paradossalmente, ma non dimentichiamo che la metà della popolazione del Queensland vive a Brisbane, che è in fascia climatica ancora temperata.
In terzo luogo, possiamo immaginare cosa potrebbe succedere in Italia. Con una diffusione pari al 10% del normale, avremmo circa 600mila casi di influenza quest'anno.
Insomma, non che sia una cosa molto positiva...ricordo poi, come ho scritto, che ha influito probabilmente il pesante lockdown dello stato di Victoria, che normalmente incide per il 25% del totale. Questo vorrebbe dire che potenzialmente in Italia l'influenza potrebbe diffondersi ben oltre il 10% della norma, e basta questo per aumentare i numeri dei casi influenzali a 1-2 milioni.
Volendo, potremmo trarre una stima del Covid...supponendo che la diffusione a Marzo dell'anno scorso sia il 100% del possibile, e che la diffusione sia proporzionale a quella dell'influenza, se la diffusione influenzale sarà il 10% della norma, allora il Covid potrebbe diffondersi al 10% di quanto fece a Marzo, ovvero potremmo registrare 200mila casi ogni due mesi, e potenzialmente 700mila casi su 6 mesi. Il che significherebbe circa 18mila morti. Come stima non sarebbe malaccio, ma sono andato al ribasso, e si tratta comunque di una stima non proprio elegante. Più un mero esercizio mentale.
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