Seul, ospedali al collasso
Sabato la Corea del Sud ha registrato il suo sedicesimo giorno consecutivo di aumenti a tre cifre dei nuovi casi di coronavirus. Questa seconda ondata di infezioni alimenta le preoccupazioni per la carenza di letti ospedalieri a Seul. Il centro coreano per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kcdc) ha pubblicato il bilancio: 308 nuovi casi a partire dalla mezzanotte di venerdì, la maggior parte dei quali nella capitale e nelle aree circostanti. Il virus continua a diffondersi in chiese, uffici, case di cura e strutture mediche, nonostante l'inasprimento delle regole di allontanamento sociale.
Il picco dei casi ha messo in ginocchio le strutture ospedaliere. Il ministero della Salute ha riferito che a Seul è rimasta una disponibilità solo del 4,5% dei posti letto. "Solo circa 15 posti letto sono immediatamente disponibili nella area di Seul per i pazienti in condizioni critiche", ha detto Yoon Tae-ho, direttore generale della Sanità. "Ma dovremmo avere più di spazio a breve perché molte persone sono in dimissione". Più di 1.000 casi sono stati registrati nella chiesa di Sarang Jeil a Seul, che è al centro della nuova ondata di infezioni. Il suo capo, il Rev. Jun Kwang-hoon, è un esplicito critico del governo a cui è stato anche confermato di aver contratto il virus.
L'epidemia di chiesa ha portato ad almeno 25 nuovi cluster e più di 300 persone che si sono unite a una protesta anti-governativa questo mese insieme ai membri della chiesa sono risultate positive finora, secondo il KCDC
Coronavirus, il bollettino di oggi 29 agosto: 1.444 nuovi contagi e un morto nelle ultime 24 ore
Il numero di tamponi processati nelle ultime 24 ore è di 99.108: superiore rispetto ai 97.065 di ieri .
I pazienti ricoverati con sintomi sono 1.168 (-10, -0,9%; ieri +47), di cui 79 in terapia intensiva (+5, +6,8%; ieri +7).
Sempre più tamponi, avanti così!
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Cosa dicono oggi i numeri
L’incremento nazionale dei casi in data 29 agosto è +0,54% (ieri +0,55%) con 266.853 contagiati totali, 208.224 guarigioni (+1.332) e 35.473 deceduti (+1); 23.156 infezioni in corso (+121); elaborati 99.108 tamponi (ieri 97.065) con 1.444 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,45% (ieri 1,50%). Ricoverati con sintomi 1.168 (-10); terapie intensive: +5 (79).
Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 289; Campania 188; Lazio 171; Veneto 151; Emilia Romagna 149; Toscana 92; Piemonte 90; Sardegna 70; Puglia 65; Liguria 47. In Lombardia curva +0,29% (ieri +0,31%) con 18.701 tamponi (ieri 19.721) e 289 positivi; rapporto positivi /tamponi 1,54% (ieri 1,60%); 99.705 contagiati totali; ricoverati +13 (185); terapie intensive +1 (18); 0 decessi.
Qualche informazione aggiuntiva, questa volta con respiro internazionale (dati relativi alle aree geografiche Oms, rilevazione dal 17 al 23 agosto 2020). L’epidemia a livello globale ha segnato in questo periodo un rallentamento del 5%: più marcato nelle Americhe (-11%) e in Africa (-8%), meno significativo nell’Asia Pacifico (-5%) e soprattutto in Europa (-1%). L’infezione resta in fase espansiva nel Sud Est Asiatico e nell’Est della regione Mediterranea (+4%). In Europa spiccano: Russia (33.896 nuovi positivi tra il 17 e il 23 agosto), Spagna (30.719), Francia (21.301) e Ucraina (13.602). Più lontane Turchia (8.915), Germania (8.631), Israele (8.290) e Romania (8.170). In Italia 4.698.
Interessante, come confronto a livello globale, il dato della mortalità per milione di abitanti da inizio epidemia (ricordiamo che la letalità esprime invece i decessi in rapporto ai casi individuati). Emerge una divaricazione evidente tra Paesi con clima tropicale e temperato: in Belgio si sono registrati 862 decessi per milione di abitanti, in Spagna 617, in Uk 610, in Italia 586, In Usa 526, in Francia 465, in Olanda 361. In Germania, dove l’età media dei contagiati è stata bassa (sotto i 50 anni) fin dall’inizio dell’epidemia, il valore è 111. Se guardiamo ai Paesi della Fascia tropicale ed equatoriale la gran parte esprimono valori in un range pari a un decimo circa di quelli sopra elencati: Arabia Saudita 104, Costa Rica e Qatar 67, India 41, Mauritania 34, Algeria 32, Filippine 26, Indonesia 24, Camerun 13, Venzuela 11, Kenia 10, Etiopia 6, Singapore 5.
Fanno eccezione Paesi come il Perù (826), Messico 462 e Bolivia 374 dove l’elevata altitudine media contribuisce a un abbassamento delle temperature. Evidente l’anomalia del Brasile (533 decessi per milione) dove però ha pesato l’assenza di piani di contenimento. Resta aperta la domanda, alla luce di questi dati, su una possibile ripresa del contagio (e della gravità della malattia) con il ritorno del freddo nei Paesi del primo gruppo. Risposta che avremo solo nei prossimi mesi.
Meno persone testate di ieri anche se di poco 64294 al 2,25% di positività.
Kids can carry coronavirus in respiratory tract for weeks, study suggests
Coronavirus pandemic response survey puts US and US governments at the bottom of the pile - CNN
Non benissimo l'aumento delle T.I., però ottimo l'andamento generale che comincia ad assumere un andamento verso un picco e non esponenziale. Presto per dirlo, vero, ma i dati suggeriscono questo.
5,453 new cases and 6 new deaths in France
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