Con le dovute cautele questo esempio fa parte di un discorso più ampio e delicatissimo, nella quale si incontrano etica e medicina.
Il discorso di base è: fino a quanto/quando possiamo intervenire per salvare una vita ad una persona? Si parla ovviamente di persone molto anziane e/o molto malate. Dov'è il confine tra cura e accanimento terapeutico? Ha senso operare un ultranovantenne, o sottoporlo a cure e interventi debilitanti ed invasivi? Qual'è la sua speranza di vita?
Ecco, ci sono svariate famiglie, che assistono genitori o nonni molto anziani e molto malati, che talvolta sono arrivati al punto di dire "basta". Basta esami invasivi, basta terapie spacca-stomaco, basta interventi, perchè sanno che è la fine della vita del loro caro, e per quanto ci si possa accanire il destino non può cambiare, e chiedono solo una terapia palliativa per non sentire il dolore. Dev'essere dura da chiedere una cosa del genere, ma è comprensibile.
Non so dire quanto vi rientri il Covid, ma sicuramente un ultranovantenne malato di Covid ha senso ricoverarlo, somministrare terapie, eventualmente intubarlo? So che c'è un protocollo di non rianimazione, ma non è proprio la stessa cosa. E' un discorso molto delicato a cui la medicina non ha ancora fornito protocolli precisi che io sappia, si lascia molto alla volontà dei parenti. Non voglio essere frainteso con "i vecchi lasciamoli morire", mi raccomando, è una riflessione da fare in questi casi, come magari in altri che potrebbero capitare.
Lou soulei nais per tuchi
Tabella GIMBE sui casi analizzati tra il 10 e il 16 febbraio:
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Interessante qualche dato:
- L'Abruzzo è nettamente la Regione che sta testando di più la propria popolazione (3.000 su 100.000 è un dato assurdo se confrontato con gli altri), poi ci sono il solito Lazio e il Molise. Come test non siamo messi molto bene in Veneto, a Trento (375 test su 100.000) e nella mia Vda (che però probabilmente diventerà zona bianca).
- Le uniche due realtà con dati in peggioramento in quasi tutti i parametri sono Bolzano e Umbria, quelle con tutti i dati in miglioramento (verdi) rispetto alla settimana prima sono Sardegna e Veneto.
Il mio discorso non era legato alle cure, ma più che altro al vivere quotidiano...una persona anziana di 85 anni magari lo tieni chiuso in casa per mesi e lo salvi dal covid, ma chi ti dice che tra un anno o due non muoia di vecchiaia? Fino a prova contraria non siamo immortali in questo mondo e l'età media in italia è di circa 82 anni.
non ne esiste uno qua dentro di w i lockdown chiudiamo tutto, non sono di certo io se ti riferisci a me, ma non penso nemmeno che Galli o Crisanti siano contenti dei lockdown, o Ricciardi, sono scienziati ripeto e parlano come tali, vanno presi per quelli che sono e fortunatamente le decisioni POLITICHE non le prendono loro, altrimenti saremmo morti già tutti ma di fame. non pensare che tutti non siano consapevoli di questo.
ci sono le giuste misure per tutto, ad esempio un lockdown adesso penso sia folle (ma anche metterci tutti arancioni da settimana prossima....significa che ammetti che non ti fidi del tuo modo di arginare il virus, quando in realtà zone rosse mirate e ben controllate possono essere sufficienti), ma se dovessero spopolare le varianti con aumenti repentini che "puzzano", lo valuterei ma, come dice Bassetti, a patto che durante il lockdown vaccini a TAPPETO, ma a TAPPETO sul serio.
e se hai poca pressione sul SSN, è anche più facile poterlo fare (al netto delle dosi di vaccino, facciamo finta che tra due settimane ne arrivano milioni su milioni, ma facciamo giusto finta).
la vita è breve per tutti, per alcuni se si ammalano è molto ma molto più breve.
e dimentichiamo sempre che non sappiamo niente sugli effetti a lungo termine, o meglio, sappiamo che ci sono persone che dalla prima ondata (oramai un anno) si portano dietro strascichi pesantissimi (di tutte le età, ne ho giusto conosciuto uno di 38 anni ad un corso online che sto facendo che ha danni permanenti ai polmoni a tal punto che non passa la visita medico-sportiva che la passa anche il paninaro che gioca a calcetto la domenica).
anche economicamenter parlando, metti caso che lo fai circolare tanto e tra due anni ti ritrovi centinaia di migliaia di persone con gravi danni, non hai vinto la partita, per nulla, soprattutto quando hai la sanità "gratis" come da noi, ad esempio negli USA se ne sbattono perché chi può paga, chi non può crepa e finita lì.
bisogna ponderare, tutto, economia e salute in primis, psiche subito dopo più n altri fattori. se è giusto chiudere, si chiude, altrimenti si tiene aperto quello che c'è da tenere aperto.
Voglio dire, perdiana, ho 29 anni e a causa di sto merda di covid non sono riuscito ad andarmene ancora fuori di casa (e per come la vedo io, me ne vergogno anche), a gennaio febbraio dello scorso anno guardavo case per andarmene, arriva il covid e mi vedo le entrate trimezzate (2 lavori su 3 che faccio, regolarmente, saltati totalmente).
a ottobre faccio un doppio colloquio per un posto per me importante e che mi avrebbe svoltato la vita. mi stanno per assumere, arrivano le restrizioni e giustamente (visto che si parla di negozio di sci) mi chiamano per dirmi che in questa situazione non possono assumere (come li biasimi?) e che ci saremmo risentiti (forse.... ogni lasciata, è persa) ad acque calme.
quindi, le stesse restrizioni per cui secondo te tifo, sono quelle che me l'hanno piantata in quel posto con la rincorsa.
Si vis pacem, para bellum.
Io i medici li capisco pure...non c'è una cura, non c'è la pillola da prendere dopo i pasti...quindi dicono la cosa più ovvia: "restare a casa e limitare i contatti"...il problema è che questo lo puoi fare un mese, lo puoi fare due mesi...poi la politica come giustamente dici deve trovare una soluzione.
Un'ausiliaria dell'ospedale di mia madre di 53 anni, che non aveva fatto in tempo a fare il vaccino un mese fa, ha avuto il Covid. Ancora oggi ha come strascico del liquido nella cavità pericardica (tradotto: del liquido nel tessuto che avvolge il cuore, il pericardio), cosa che lascia intendere abbia avuto una pericardite quindi un interessamento cardiaco da virus.
Si sente ancora stanca, e sta vedendo di risolvere questa conseguenza clinica spiacevole (normalmente però guarisce spontaneamente, e può essere causata anche da altri patogeni).
che non è lo scenario opposto al restringere però, perché potenzialmente è 100 volte peggio. è una via di mezzo, e come ben sai, è la più difficile perché bisogna trovare la quadra. chiudere tutto o tenere tutto aperto sono le vie semplici.
prima ci si rende conto di sta cosa e prima si vive "in pace" (metticene anche 6 di virgolette) quello che sta accadendo. Fermo restando che con questo non giustifico l'incompetenza di chi ci governa, in alcun modo proprio, mi schifa solo scriverlo
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Si vis pacem, para bellum.
conseguenze cardiache e neurologiche sono quelle che mi preoccupano di più, francamente... sono le più bastarde di tutte, e da sopportare (ti debilitano un botto di più delle altre anche nelle cose semplicissime) e da curare.
ho un amico di famiglia che s'è preso un batterio infame dal dentista CINQUE ANNI FA. sepsi a tutti gli organi, gli hanno asportato un rene, la milza e chissà cos'altro ma la cosa peggiore è stata la pericardite scaturita.... dopo un anno e mezzo ne è uscito, stava bene, a CASO 3 mesi fa di nuovo, lo stesso batterio annidato chissà dove (vivo, ancora, dopo 1 anno e mezzo di antibiotici di fila). due mesi di ospedale, è uscito qualche settimana fa.
ecco, ho il TERRORE di ste cose![]()
Si vis pacem, para bellum.
Altra doccia fredda stasera. Collega medico di un amico di mio padre - sano come un pesce - ha preso il Covid ed è andato al Creatore.
53 anni. CINQUANTATRE', miseria santa. In una decina di giorni è mancato.
Semplicemente allucinante.
Lou soulei nais per tuchi
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