“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Dati che si confermano incoraggianti: siamo sui +1.500/+1.600 da ormai direi una decina di giorni, morti oggi bassi (+6), in aumento i guariti, T.I. +7 (+4,0% rispetto a ieri).
Situazione mi pare non dico totalmente, ma abbastanza sotto controllo, non ci sono grosse news.
Attendo le scuole e sono moderatamente tranquillo![]()
Progetto fantasioso…
Ma a questo punto, domanda provocatoria, non avrebbe senso fare un altro mese di didattica a distanza, tempo di assorbire del tutto la mini-seconda ondata determinata da vacanze/arrivo di turisti/discoteche, e mandare di nuovo i ragazzi a scuola a metà ottobre, e prendersi un attimo più tempo per cercare altri locali dove sistemarli in maniera idonea?![]()
Io credo che questa seconda ondata non sia affatto mini nè tanto meno un'ondata, perchè è il nuovo livello base da cui sarà impossibile scendere per una serie di mutate condizioni ambientali.
Secondo me è anzi ottimo approfittare da subito di questo mese, per me il trend sarà di costante ascesa, però non so che ritmo terrà il tutto.
Florida e Georgia stanno per superare l'Italia per numero di morti su milione di abitanti.
Non credo questo elemento piacerà a Silvestri, che lodava la tenuta della sua Georgia, che invece sorpasserà e di gran lunga il nostro Paese.
Sono 3 gli stati degli USA ad avere il poco invidiabile primato del 3% della popolazione positiva: Florida, Mississippi e Louisiana (3,3%). Vicino l'Arizona (2,9%).
Restano solo una manciata di stati senza almeno l'1% della popolazione infetta: 9 su 50 (Oregon, Vermont, West Virginia, Montana, Hawaii, Alaska, New Hampshire, Maine, Wyoming).
Di questi, almeno 3 (Alaska, Montana, Wyoming, e forse Hawaii) raggiungeranno entro un mese l'1% della popolazione positivo.
Regno Unito sempre con numeri alti: +3497 casi.
Turchia stabile: +1509 casi e +48 morti (tot. 6999).
Il Cile segna oggi +2131 casi e +45 morti (tot. 11.895). E' il dato giornaliero di casi peggiore da settimane.
Parziale di Israele altissimo, che tradisce un dato finale molto più alto: già +3961 casi e +11 morti (tot. 1101), e 495 persone in TI.
Numeri alti anche nel vicino Libano (+686 casi e +10 morti) e Palestina (+650 casi e +6 morti).
Moldavia +531 casi e +3 morti (tot. 1117), mentre in Grecia +302 casi (secondo dato più alto da inizio pandemia), 2 morti e 59 in TI.
Cosa dicono oggi i numeri
L’incremento nazionale dei casi in data 12 settembre è +0,52% (ieri +0,57%) con 286.297 contagiati totali, 213.191 dimissioni/guarigioni (+759) e 35.603 deceduti (+6); 37.503 infezioni in corso (+736). Elaborati 92.706 tamponi (ieri 98.880) con 1.501 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,61% (ieri 1,63%). Attualmente ricoverati con sintomi 1.951 (+102); terapie intensive +7 (182). Nuovi casi soprattutto in: Lombardia 269; Lazio 155; Veneto 138; Emilia Romagna 138; Toscana 138; Liguria 112; Campania 103; Piemonte 93; Puglia 76; Sardegna 51; Sicilia 44; Friuli 39; Umbria 33; Provincia autonoma di Bolzano 25. In Lombardia curva +0,26% (ieri +0,25%) con 16.493 tamponi (ieri 17.986) e 269 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,63% (ieri 1,42%); 103.074 contagiati totali; ricoverati +5 (251); terapie intensive stabili (27); 0 decessi (16.896). Prosegue purtroppo il forte sbilanciamento tra Regioni nell’effettuazione dei test: anche oggi oltre il 50% dei tamponi è concentrato in Lombardia (16.493), Veneto (14.390), Lazio (10.339) ed Emilia Romagna (9.911) che da sole sommano 51.133 tamponi su 92.706 (il 55,1% del totale). Rintracciare e isolare il maggior numero possibile di positivi è un’operazione fondamentale perché limita la diffusione del contagio a breve e lungo termine. Che in molte Regioni il numero dei test eseguiti non sia ancora ottimale si nota dai dati 1-9 settembre: il rapporto positivi/tamponi totali (prima diagnosi più tamponi di conferma) a livello nazionale è 1,53%, e le quattro Regioni che eseguono più test sono tutte al di sotto di questa soglia. Anche considerando il rapporto tra positivi e i soli tamponi diagnostici delle quattro solo il Veneto (2,92%) supera nello stesso periodo la media nazionale (2,29%). In pratica le Regioni sopra citate stanno per ora scandagliando in modo efficace il bacino dei contagiati. Qualche brevissimo cenno alla situazione clinica: negli ultimi 30 giorni (base dati del 13 agosto e variazioni fino al 12 settembre) i ricoverati con sintomi sono passati da 786 a 1.951; le terapie intensive da 55 a 182. Ricordiamo che entrambi i valori non devono essere confrontati con il dato dei positivi del singolo giorno: perché tenendo conto dei tempi intercorsi tra contagio, riscontro della positività, ricovero e degenza si devono invece rapportare al cumulato dei positivi rilevati nel mese precedente. Ricoverati e terapie intensive di oggi rispecchiamo quindi la ripresa del contagio che si è avuta proprio a partire da metà agosto. I numeri attuali, pur in crescita, restano gestibili senza affanno da parte del sistema sanitario. (M.T.I.)
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