
Originariamente Scritto da
Perlecano
Da chi rischia di più a chi rischia di meno: se stanotte ho parlato della mortalità degli ultracentenari Covid-positivi, ora parlo della mortalità tra gli under 30. Ho preso nazioni con un buon numero di casi, escludendo quelle che hanno un sommerso enorme (non prenderei mai i 15 morti italiani tra i 20 e i 29 anni con il sottostimatissimo numero di casi in quella fascia d'età, per dire... ah, a proposito, i deceduti ventenni erano 16, ma l'ISS ha eliminato recentemente un decesso dalla conta).
Fascia 20-29 anni: abbiamo 22800 casi e 2 morti in Giappone, 4700 casi e nessun morto in Corea del Sud, 6200 casi e un morto in Australia, 800 casi e nessun morto in Islanda. Ero indeciso se inserire Australia e Giappone o meno (il loro sommerso non è indifferente), ma limitarsi a dire "nessun morto su 5600 casi tra Sud Corea e Islanda" mi pareva inutile. Quindi, in totale, abbiamo 34550 casi e 3 morti (tutti e tre maschi) in questa fascia d'età: mortalità dello 0,009%, ossia un malato ogni 11500 (e probabilmente la percentuale è sovrastimata, visto il sommerso che caratterizza questa fascia d'età in praticamente ogni Paese: mi aspetterei uno 0,005%-0,006% circa come stima più veritiera).
Fascia 10-19 anni: come minimo 2300 casi in Australia e nessun morto, 1200 casi in Corea del Sud e nessun decesso, 4200 casi e nessun morto in Giappone, oltre 300 casi in Islanda senza morti. Totale, quindi, di ottomila contagi ufficiali e nemmeno un deceduto: mortalità nulla. Si faccia conto che, ampliando lo sguardo a nazioni dal sommerso notevole, ritroviamo solo due decessi su svariate decine di migliaia (stima) di casi tra i 10 e i 19 anni in Germania, e nemmeno un decesso in Italia nella stessa fascia d'età, nonostante i contagiati della "fascia" siano stati come minimo 100mila. Possiamo quindi dire che, mediamente, tra i 10 e 19 anni ci sia un decesso ogni 100-150mila malati di Covid. Mortalità al massimo dello 0,001%, quindi irrisoria. Va detto che questo range di età è quello a minor rischio di assoluto: è già rara, anche se non del tutto escludibile, l'insorgenza di vasculite post-Covid che invece affligge, a volte gravemente, soprattutto nell'infanzia, divenendo più rara fin dalla preadolescenza. Al tempo stesso, ci si trova ancora al minimo della parabola del rischio di morte per cause extra-vasculitiche (CID, insufficienza respiratoria acuta e altre condizioni).
Fascia 0-9 anni: 2000 casi e nessun morto in Giappone, 500 casi e nessun decesso in Corea del Sud, 850 casi e nessun decesso in Australia, 150 casi e nessun decesso in Islanda. Va detto che, guardando anche altri Paesi, iniziano ad emergere morti in età infantile: 4 in Italia e 2 in Germania, ad esempio. Sarei quindi portato a pensare, visto che si sono avuti almeno 100mila casi nelle sei nazioni citate (compresi i contagi non ufficialmente diagnosticati), che la letalità per gli under 10 sia di circa un infetto su 20mila. La mortalità, se così fosse, si attesterebbe sullo 0,005% circa.
Le stime che ho scritto sono state piuttosto "prudenziali", nel senso che forse la reale mortalità del virus per queste fasce della popolazione è anche un po' inferiore a quella che ho detto io.
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