-Sull'affidabilità dei tamponi rapidi una questione interessante é quella di un tennista australiano stato male due giorni fa durante una partita, ma che risultava negativo ai test. Solo ora é risultato positivo....
Sembra evidente che se ci vogliono due giorni dall'inizio dai sintomi perché il test risulti positivo non funzionerà mai nella fase presintomatica.
Poi non ho capito se si parla di test fai da te o test rapidi fatti da terzi competenti, ma il problema si pone comunque. Ulteriore ragione per tamponare solo i sintomatici secondo me.
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Ultima modifica di ale97; 13/01/2022 alle 13:36
Va bene, ma non si puó parlare come se si discutesse di eliminare completamente e nascondere i dati perché cosí non é, sarebbero semplicemente accorpati.
Comunque secondo me il bollettino a tre giorni garantirebbe la stessa funzione e renderebbe i dati piú leggibili e meglio interpretabili.
Ci potrebbero essere metodi alternativi, tipo che la quarantena standard è di 14 gg per tutti (anche per i contatti stretti) e che dopo 14 gg senza sintomi la quarantena finisce comunque anche senza tamponi, mentre il tampone di controllo (molecolare) lo riservi solo a coloro che svolgono mansioni lavorative indispensabili, magari se asintomatici da 5 o 7 gg (contatti stretti) o per i sintomatici non ospedalizzati che non abbiano più sintomi da almeno 5 o 7 gg.
Solo che servirebbe avere un po' di organizzazione e non ce l'abbiamo...
Visto quel che è successo con le delibere per autorizzare al fine quarantena in molte regioni temo che abbiano poco senso perfino i dati settimanali... Banalmente questo report è uno strumento talmente imperfetto da fare schifo, al punto che nessuno ha mai preso seriamente dati come il numero di positivi o l'indice di positività quotidiano per fare sorveglianza sanitaria. Domandiamoci come mai è da fine febbraio 2020 che calcoliamo l'Rt settimanale sui soli soggetti sintomatici e non sui contagiati e forse ci potremo dare qualche risposta... ma il fatto che faccia schifo semmai è un elemento di discussione che ci avrebbe dovuto condurre al proposito di migliorarlo e di migliorare i sistemi di survey, non a discussioni estemporanee circa la necessità di non divulgarlo o di farlo accorpando i dati.
Non ci sono le TI COVID. Dalla situazione ad aprile 2021 in cui è stato fatto un report dettagiato, in Veneto il numero di posti effettivi incluse sale operatorie riconvertite è di circa 650. Prima della pandemia erano 450.
250/300 posti sono occupati normalmente per altre patologie, con 210 occupazioni COVID attuali il margine non è particolarmente ampio.
Tra l'altro già da prima di Natale in Veneto sono stati sospesi tutti gli interventi non urgenti che prevedono decorso post-operatorio in TI.
Intanto ieri primo caso di positività in una delle 6 classi della materna di mio figlio più grande.
Quindi tutti gli altri 20 bambini a casa 10 giorni, con relativi disagi per le famiglie, anche economici.
Eccolo qua il lockdown con risparmio di risorse statali
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La stanchezza del sistema immunitario
Moltiplicare i richiami quindi potrebbe non essere la strategia migliore. "Esiste un termine tecnico che si chiama exhaustion, o sfinimento del sistema immunitario" spiega Guido Forni, immunologo dell'Accademia dei Lincei. "E' improbabile che accada con Sars-Cov2, ma esistono casi in cui, dopo tante stimolazioni, i linfociti T prodotti dai vaccini smettono di funzionare correttamente. E' come se le nostre difese fossero sfinite".
L'exhaustion non avverrà presumibilmente con il coronavirus, secondo Forni, "perché l'antigene che usiamo per i vaccini, la proteina spike, stimola il sistema immunitario in modo blando. Lo vediamo dal calo rapido della protezione. Ma saranno necessari studi per controllare il fenomeno. Israele ancora una volta ci darà informazioni preziose".
Il peccato originale degli anticorpi
C’è poi un altro limite con i vaccini che arriveranno diretti contro le varianti del virus. Anche questo è per ora teorico, non è stato osservato con i virus della pandemia. “Si chiama, con una metafora molto appropriata, il peccato originale dell’antigene e ha a che fare con la reazione immunitaria verso le nuove varianti” spiega Forni.
“Se io, che ho ricevuto tre dosi del vaccino messo a punto con il virus di Wuhan, dovessi ricevere una quarta dose con il vaccino adattato a Omicron, il mio sistema immunitario potrebbe tendere a reagire come se avesse ancora a che fare con l’antigene di Wuhan. Una persona mai vaccinata prima produrrebbe invece anticorpi adatti a Omicron. E’ come se il mio corpo avesse imparato a eseguire un certo tipo di esercizi. Quando gli si chiede di farne di nuovi, preferisce tornare a quelli iniziali”
Cosa ne sapete,pensate?
Aggiungo un'altra considerazione:
- io, che non conto nulla, sono disposto a farmi la malattia a casa regolarizzata per legge. Hai il covid? ok, stai a casa 10 gg (ovviamente se non hai problemi).
La vera questione è e rimangono le quarantene.
Posso io stare in quarantena per aver avuto un contatto con positivo? Direi di No, perchè c'è la possibilità che non lo prenda.
Le quarantene per i vaccinati non devono esistere.
Se lo prendi stai a casa e stop.
In questo ginepraio ovviamente ci sono le contraddizioni.
Mia figlia ha fatto ciclo completo ma la sua classe dopo un caso và in quarantena e chiude ma mia figlia no.....
Secondo me è un caos.
Troppe informazioni, troppe "notizie" e troppe decisioni prese sul "si dice che"...
Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
Vero, ma il risultato non cambia.
Ora, non si tratta di individuare colpe e colpevoli, né di considerare circostanze attenuanti.
Semplicemente, si tnta di valutare la situazione effettiva: se - considerati anche i tagli fatti e come è stato ridotto il servizio ospedaliero - gli ospedali possono continuare a lavorare come prima sulle prestazioni ordinarie cioè non-covid, allora etc. ...
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