Sai quanti soggetti giovani e in perfetta salute si beccano la pericardite dopo un'infezione da virus influenzale (A e B) o altro virus respiratorio? Verosimilmente alcune decine di migliaia ogni anno, sai quanti ne vengono scoperti? Pochissimi in relazione ai numeri. Sai quanti sono quelli che avranno problemi cronici legati alla pericardite? Quasi nessuno... Che questo virus sia (tutt'ora) un problema di salute pubblica non si discute, per carità, ma ti garantisco che da questo punto di vista (possibili "complicanze" cardiache) non è diverso da altri virus similari, succede, è sicuramente una condizione fastidiosa, ma quasi sempre assolutamente benigna...
P.S. la pericardite te la becchi anche da coxsackievirus, echovirus, orthomyxovirus, adenovirus vari e via di questo passo, però ce ne accorgiamo solo ora delle pericarditi virali...
P.S.2 se Mazraoui non fosse stato un calciatore non gli sarebbe stata diagnosticata e molto probabilmernte sarebbe guarito spontaneamente, senza strascichi di sorta come accade al 99,9999% delle persone che si beccano la pericardite come conseguenza di un'infezione virale, probabilmente di guariti inconsapevoli da pericarditi virali ce n'è qualcuno pure su questo forum.
P.S.3 paura di morire? Guarda, di cura ce n'è una sola ed è pure "omeopatica", anzi è l'unica cura omeopatica che funziona per davvero ma definitivamente...
P.S.4 dopo quel che ho vissuto quest'estate come esperienza personale e familiare, se già avevo preso le distanze da certo allarmismo "mediatico", ora ne sono abissalmente lontano...
Ultima modifica di galinsog@; 06/01/2023 alle 22:34
Temo che invece ne creeranno eccome e di ben più gravi... anche perché non parliamo di un virus, che è pur sempre un virus con tutti i suoi pattern di mutazioni e con tutti i fenotipi che può eventualmente generare, parliamo di intere famiglie di batteri, che diventano antibioticoresistenti. Non ti aspettare una pandemia in stile Covid, con un batterio che si diffonde come infezione aerea, aspettati invece di rischiare la vita (come la rischiavano i nostri bisnonni) ogni volta che dovevano sottoporsi al più banale intervento chirurgico o andare dal dentista, aspettati di vedere salire la mortalità infantile e puerperale per via di infezioni legate alla dentizione o al parto... insomma un ritorno (magari non definitivo ma comunque di lungo periodo) agli anni '30, perché se non ci si rende conto di quello che l'antibioticoresistenza può comportare, senza cambiamenti di abitudini (sanitarie) e senza investimenti (in ricerca), capiterà proprio questo, ci troveremo a fare un salto indietro di tre generazioni e per avere di nuovo antibiotici efficaci potrebbero passare anni e non è detto che si riesca comunque a recuperare la situazione attuale, che non è più quella di 10 o 15 anni fa ma è già nettamente peggiorata.
Ultima modifica di galinsog@; 06/01/2023 alle 20:47
Zero allarmismo.
Il Covid del 2020 era un'altra cosa, non è mia attenzione paragonare quadri clinici gravi ed ospedali al collasso con la situazione attuale, che è imparagonabile.
Il senso del mio post è chiuso nel grassetto. Nel 2023 pensavo sarebbe finita da un pezzo la situazione virus. Così non è e ci si continua ad ammallare (anche seriamente), ad avere problemi post-infezione ed avere difficoltà nella vita quotidiana ogni 4 mesi, durante i picchi,tra assenze dal lavoro e conseguenti straordinari dei "rimasti". Per i miei gusti ancora troppo presente il virus. Pensavo meglio ecco.
nel senso di diffusione massiccia indubbiamente, un batterio non può avere (o è altamente improbabile) una diffusione come quella del covid, per quanto riguarda la mortalità assolutamente sì.
un batterio antibiotico resistente significa immortale, se il tuo sistema immunitario da solo non ce la fa (e ci sono batteri che anche senza aver sviluppato resistenza ucciderebbero un 30enne in piena salute senza l'antibiotico, e sono anche tantissimi) e gli antibiotici non servono, significa morte pressoché certa.
l'unica soluzione è trovare antibiotici più efficaci, ma potrebbe portare ad ulteriore antibiotico resistenza.
Si vis pacem, para bellum.
La narrativa sulla possibilità di debellare questo virus (che fosse con misure farmacologiche o non farmacologiche) sarebbe stata lei da debellare e fin dal 2020, non debelli un virus che ha serbatoi animali e può essere trasmesso anche per via zoonotica (lo sappiamo dall'estate 2020, col focolaio danese), non debelli un virus che produce annualmente almeno 20-30 fenotipi "efficienti", connotati da qualche tipo di vantaggio evolutivo e che circolano nella popolazione (più alcuni milioni di mutazioni casuali che non si affermano e non circolano), non debelli un virus che è in grado di eludere parzialmente (ma in misura significativa, in ragione anche di una contagiosità elevata) la protezione fornita dagli anticorpi, non debelli un virus che ha sviluppato forme che lo rendono più stabile e resistente anche in condizioni ambientali diverse e meno favorevoli, migliorandone ad esempio la capacità di contagio per via aerea. Non debelli questo virus una volta che si è diffuso a livello globale, seguendo la strada di buona parte dei suoi simili e suoi verosimili predecessori. Quante volte hai contratto HCoV-OC43, HCoV-HKU1, HCoV-229E, HCoV-NL63 in vita tua? Sicuramente la maggior parte di noi ne ha contratto almeno uno, probabilmente più volte, qualcuno li ha contratti pure tutti... magari più volte nello stesso anno... perché? Perché non danno immunità sierologica se non nell'immediato... Ecco Sars-CoV2 al netto dell'incidenza delle forme sintomatiche gravi, è un virus non diverso dagli altri della sua famiglia... da un'immunità sierologica transitoria, ma generalmente viene riconosciuto comunque dal nostro sistema immunitario, anche se si presenta con fenotipi diversi da quelli che abbiamo precedentemente contratto.
Ultima modifica di galinsog@; 06/01/2023 alle 21:17
Anche perché non vedo quali possano essere le alternative. Una volta non circoscritto in fase iniziale, il danno era fatto, puoi proteggerti quanto vuoi ma alla fine fai la fine della Cina
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Vero come mortalità ma come diffusione non credo proprio. Magari ci sarà un batterio con mortalità del 50%, che verrà contenuto in una nazione o in un continente, ma non potrà mai diffondersi in tutto il mondo in così poco tempo, come con un virus con mortalità al 10/15%. Ergo, pur più pericoloso non potrà mai fare tanti morti.
Progetto fantasioso…
Veramente un sacco di gente, a inizio 2022 è successo pure ad un mio coetaneo, era stato anche ricoverato perché aveva avuto una forma abbastanza seria, poi risoltasi fortunatamente del tutto. Non si è mai capito cosa l'abbia effettivamente causata, in quel periodo si pensava fossero anche causate dai vaccini ma poi la cosa è stata smentita da studi successivi, pure un'infezione da Covid-19 precedente può lasciare come complicazione la pericardite.
dalla storia si impara che non si impara dalla storia
Corry il problema non è il batterio antibioticoresistente che provoca la pandemia, il problema sono i batteri antibioticoresistenti, praticamente già ora ci sono fenotipi resistenti a intere famiglie di antibiotici (se non a tutti gli antibiotici) in un numero molto elevato di specie patogene per l'uomo... "pandemia" applicato all'antibioticoresistenza è un termine privo di senso, è ben difficile che ci possa essere una pandemia dovuta a una singola specie di batterio antibioticoresistente, quello che sta succedendo è potenzialmente peggio della pandemia. E' la fine della medicina farmacologica moderna e il ritorno a passi spediti all'epoca ante-penicillina e ante-antibiotici. Semplicemente ogni anni anno fai qualche passo indietro verso il periodo ante-1928 e la velocità di questo percorso aumenta sempre di più... se si continua così tra 20 o 30anni torneremo a morire come le mosche per infezioni da Staphylococcus aureus (non lo cito a caso, ne circolano già adesso alcuni ceppi resistenti praticamente a a tutti i beta-lattamici) o a da Salmonella... a quel punto torneranno le morti per polmonite, torneranno le morti per infezioni da banali lesioni cutanee, si tornerà a morire per infezione dopo una tonsillectomia, torneranno le morti di parto, si tornerà a morire per salmonellosi e per recuperare la situazione e avere di nuovo farmaci efficienti contro questi batteri portebbero volerci molti anni... Oggi nel mondo muoiono più di 1 milione di persone per infezioni batteriche. In gran parte in quei paesi in cui l'accesso agli antibiotici è difficoltoso e non equamente garantito ma la frazione di decessi per infezioni antibioticoresistenti è in costante crescita ovunque (In Italia causano già oggi circa i 2/3 dei quasi 8000 morti annuali per infezioni batteriche), ci sono stime che parlano di 4-5 milioni di morti a livello mondiale nel 2050 (dal dicembre 2019 di Covid 19 sono ufficialmente morte 6,7 milioni di persone, se quelle stime, abbastanza realistiche, si avverassero vorrebbe dire 12-15 milioni di morti in un triennio), tutte morti che sarebbero largamente favorite dall'antibioticoresistenza di molti batteri patogeni circolanti nella popolazione umana...
Ultima modifica di galinsog@; 07/01/2023 alle 11:02
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