Progetto fantasioso…
Ha senso effettivamente utilizzare queste precauzioni, specie nel periodo influenzale. Ultimamente ho utilizzato la mascherina solo negli studi medici e qualche volta in treno, in caso di sovraffollamento. Anche se molto spesso mi è capitato di dimenticarmene senza accorgermi, ormai non siamo più abituati ad averla a portata di mano.
dalla storia si impara che non si impara dalla storia
In pratica la "pericolosità" di questa variante consisterebbe nella difficoltà di individuarla con i tamponi (molecolari inclusi) e quindi isolare contagiati e contatti impedendo che si diffonda?Siamo a marzo o a novembre 2020?
Siam sempre alle "3T" e alla "Covid0"?
Si è trasformato un argomento epidemiologicamente interessante (il rischio potenziale che l'infezione negli animali porti a modifiche significative in Sars-CoV2, in grado ad esempio di renderlo meno rilevabile dagli strumenti di screening o che vi possano essere serbatoi occulti in molte specie animali, cosa che sappiamo ormai da almeno 2 anni) in un "allarme" sulla pericolosità di una variante che nell'uomo non è mai stata rilevata. In pratica siamo davanti al solito insensato "al lupo al lupo", fatto a scopi di "clickbaiting".
In realtà B.1.1.307 è un fenotipo strettamente collegato alla cosiddetta "variante inglese" (B.1.1.7), diffusasi all'inizio del 2021 e tra l'altro ampiamente coperta dai vaccini di vecchia generazione, oltre che da quelli recenti che coprono fino a omicron 5, quindi è molto probabile che la "variante fantasma" sia comunque ampiamente coperta dalla vaccinazione. Tra l'altro da quel che ho letto non c'è stato nessun caso di Covid19 sintomatico negli allevatori venuti in contatto con gli animali contagiati (e nessuna positività) e anche i visoni infetti risultavano del tutto asintomatici e la descrizione della variante B.1.1.307 è avvenuta dopo un sequenziamento fatto in modo randomizzato su campioni positivi (sui visoni vengono condotti test periodici perché specie suscettibile all'infezione) ma nessuno dei visoni positivi aveva sintomi specifici di Covid19. Praticamente, da quel poco che ne sappiamo adesso, la nuova "variante" polacca è così pericolosa che ad oggi non si è ammalato nessuno, nemmeno i visoni trovati positivi per caso.
Questo articolo tratta un argomento di sicuro interesse scientifico per fare allarmismo "acchiappaclick", dunque è pura immondizia giornalistica. Semmai il dato interessante è che mentre tra noi esseri umani continuano a circolare virus del lignaggio "omicron" tra i visoni circolavano e circolano tutt'ora anche virus del lignaggio "alfa" (derivanti dalla vecchia "variante inglese") che nella popolazione umana sembrerebbero scomparsi...
Ultima modifica di galinsog@; 26/04/2023 alle 09:01
Nuove disposizioni dal 1 maggio (quelle in vigore scadono a fine aprile)
Fino al 31 dicembre 2023 obbligo di mascherina nei reparti ospedalieri con anziani e fragili. Negli altri reparti saranno le Direzioni sanitarie a decidere (non più obbligo fuori dai reparti). Obbligo per lavoratori, utenti e visitatori anche nelle Rsa. Quanto agli ambulatori, la decisione spetterà ai medici di medicina generale.
dettagli: https://twitter.com/GiovaQuez/status...54527287885824
Sì, condivido, però occorre fare due precisazioni:
1. nel passato, anche in quello più recente post vaccinazione "di massa", negli ambienti nosocomiali sono state adottate anche misure drastiche, almeno fino all'ondata estiva dell'anno passato e purtroppo non hanno impedito i contagi intraospedalieri e nemmeno i focolai, anzi la circolazione di Sars-CoV2 in ambiente nosocomiale è stata sempre molto sostenuta. Il virus ormai non è più contenibile e lo sappiamo bene ma gli sforzi della "mitigazione", almeno in Italia, si sono concentrati sempre sull'aspetto meramente normativo, con un'efficacia limitata o addirittura dubbia e con un continuo "effetto fisarmonica" che ha reso le stesse misure poco comprensibili, poco gradite e quindi frequentemente disattese;
2. qualunque cosa apprendiamo sulla dinamica di diffusione di un virus aereo in un ambiente comunitario può tornare utile in futuro con virus che abbiano veicoli di diffusione analoghi, ma mi pare che gli sforzi in tal senso latitino. Del resto latitavano anche prima (ad esempio intendo dire che fino all'autunno 2020 la capacità di diffusione di Sars-CoV2 tramite aerosol era stata largamente sottostimata). Eppure questo coronavirus sarebbe un ottimo modello per capire qualcosa di più circa la diffusione delle infezioni respiratorie negli ambienti comunitari. Ergo: dovesse ripetersi uno scenario simile a quello dell'inverno 2019/2020, verosimilmente dovuto ad altro patogeno, rischieremmo di essere punto e a capo... inoltre apprendere qualcosa di più sui virus respiratori probabilmente ci consentirebbe di elaborare strategie utili per ostacolarne la diffusione anche al di fuori di eventuali emergenze epidemiche o pandemiche.
Ultima modifica di galinsog@; 29/04/2023 alle 09:19
me l'ero perso, pardon.
ok tutto, però in ospedale la mascherina a prescindere dal covid, soprattutto nei reparti, secondo me ha senso.
vado a trovare il parente malato, ho un principio di bronchite, lo passo a tutti quelli che mi stanno vicini... direi che è meglio di no.
e, proprio rifacendomi a questo, rispondo al punto 2: se vogliamo studiare come va in giro un virus aereo in ambiente comunitario direi di evitare di farlo in ospedale e RSA, no? lo facciamo ad esempio in una scuola dove il rischio decessi è n volte minore o totalmente assente.
In reparto o in RSA ok lo studio, ma rischi di fare una strage...
Si vis pacem, para bellum.
Il problema è che ha sempre girato lo stesso, bisognerebbe avere dati che confrontino il livello di circolazione all'interno degli ospedali e delle strutture sanitarie-residenziali (es. contagi nosocomiali) per poterli confrontare con la circolazione esterna, ma credo che non sia mai stato fatto, anche perché è un lavoro estremamente complesso. Insomma per misurare l'efficacia di un complesso di misure di "mitigazione" è indispensabile confrontare i dati dei contagi a condizioni diverse, che fossero quella di "blindare" i reparti come avveniva fino a un anno fa durante le ondate di Covid, o quelle più leggere degli ultimi mesi... altrimenti ogni ipotesi diventa lecita, ad esempio io sono abbastanza convinto che in presenza di un virus con una contagiosità così elevata la circolazione nosocomiale e quella generale siano sempre state assai prossime se non identiche, se non forse durante il primo lockdown e questo indipendentemente dall'uso delle mascherine nei reparti. Un mondo per impedire la circolazione all'interno degli ospedali ovviamente ci sarebbe: blindare davvero queste strutture (o determinarti reparti) e costringere a turni di lavoro residenziali, senza contatti diretti con l'esterno. Insomma in condizioni di emergenza imporre alle strutture sanitarie nelle aree ad alta circolazione virale di predisporre per il personale turni lunghi, durante i quali non si esce dalla struttura poniamo per 7 o 14 gg e per nessuna ragione che non sia di estrema urgenza. Una soluzione che forse andrebbe valutata nei piani pandemici per possibili/probabili epidemie future e nelle fasi emergenziali ma ovviamente in condizioni "normali" non puoi impedire a chi lavora in queste strutture di condurre una normale vita sociale e di relazione.
Ovviamente la mia ipotesi (circolazione nosocomiale = circolazione esterna a meno di chiusura drastica delle strutture) in assenza di dati resta una congettura, ma è altrettanto congetturale sostenere che l'utilizzo della mascherina riduca la circolazione virale nei reparti stessi, soprattutto con un virus come Sars-CoV2... ora come ora possiamo sostenere tutto e il suo contrario proprio perché dati non ce ne sono e non sarebbe stato male averne, visto che siamo entrati nel 4° anno di pandemia.
Ultima modifica di galinsog@; 03/05/2023 alle 12:02
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