La macroeconomia è complicata, in particolare gli aspetti monetari e internazionali, non sorprende che gli analisti finanziari cerchino relazioni semplici (che magari funzionano anche bene in uno specifico contesto).
Fino a prima della crisi del 2008 non c'era così tanta attenzione agli aspetti macroeconomici della finanza, adesso invece sembra si sia passati all'eccesso opposto, dopo anni in cui le banche centrali hanno avuto un ruolo centrale. Che le politiche monetarie espansive favoriscano l'azionario non è un'idea infondata, anche a livello di ciclo economico è normale che sia così.
Il problema è che non abbiamo un ciclo economico "normale" da decenni, dalla crisi del 2008 in poi le banche centrali sono state impegnate a contrastare condizioni eccezionali (la crisi dell'euro interamente indotta dall'inadeguatezza istituzionale dell'UE, poi il covid, la guerra in Ucraina) e anche per questo sono al centro dell'attenzione dei mercati. Secondo me è diventata addirittura una moda, quindi i valori azionari reagiscono in maniera sproporzionata alla politica monetaria perché tutti si aspettano che sia così e questo amplifica i movimenti.
Come tutte le mode dei mercati funziona finché non ci sbatteranno il muso, poi passeranno alla successiva.
Sono già passati praticamente 2 anni dalla fine del periodo critico (che è stata la pandemia; la "crisi del gas" è durata praticamente un battito di ciglia, pur essendo oggi su valori che 4+ anni fa erano comunque significativamente più bassi; ricordo che ad agosto 2022 pareva avremmo passato l'inverno a riscaldamenti spenti, addio industrie, torniamo al medioevoe si è visto come è andata nella realtà).
Non è che noi possiamo continuare all'infinito a usare 'sta "scusa" per coprire magagne che nel nostro caso sono pluridecennali.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
In anni recenti secondo me la cosa è stata ovvia anche da un punto di vista strettamente numerico: grande quantità di moneta, tassi negativi, rendimenti dei titoli di debito pubblico vicino allo 0 anche a 10 anni te credo che ci si butta sull'azionario. O magari sulle criptovalute...![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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Ovvio, ma non è successo perché le banche centrali avevano manie di protagonismo, c'era un contesto economico che non lasciava molte alternative.
Adesso sembra che ci siano le condizioni per una normalizzazione della politica monetaria (almeno lo spero, anche se non ne sono del tutto convinto), che avrebbe molti aspetti positivi ma se i mercati si aspettano che ci sia una central bank put all'infinito potrebbero avere brutte sorprese.
Make central bankers boring again è il mio slogan ideale di politica monetaria in questo momento![]()
Secondo voi cosa succederà adesso in Argentina dal punto di vista economico?
Per l'Argentina oramai io vedo solo 2 possibilità: uno cerca davvero di sistemarla e si crea una guerra civile che può essere fermata solo a mezzo di un colpo di Stato militare oppure non faranno assolutamente nulla e si consumeranno un po' alla volta.
In grande, molto in grande, mi ricorda qualcun altro...
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La cosa divertente è che lui è per l'uscita dai BRICS. Si è chiaramente schierato a favore di israele condannando l'azione di hamas. E' pro ucraina e contro la Russia. Ritiene la Cina una dittatura da cui stare alla larga.
Di contro in Europa abbiamo una grossa fetta politica che proclama se non l'esatto opposto qualcosa di simile dal punto di vista pratico.
Non mi riferisco all'italia
Insomma nel mondo le idee sono poco chiare
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economia, modelli, mercato, finanza
Non sono sorpreso. Milei è da sempre filo-americano e filo-NATO in termini di politica estera, il fatto che si schieri pro-Ucraina e pro-Israele è perfettamente coerente con le sue idee libertarie miniarchiche (per non dire proprio ancap) per le quali si sta dalla parte dell'aggredito e non dell'aggressore, così come si sta dalla parte di chi nella storia ha dimostrato di essere l'alternativa meno peggiore tra le varie superpotenze in termini di libertà individuale.
Anche la proposta della dollarizzazione, che la si condivida o meno, denota una visione di politica molto filo-americana.
Sono diversi libertari che conosco che in tal senso hanno le idee un po' confuse
Personalmente sono contento della vittoria di Milei perchè, in un Paese dominato da idee socialiste, sovraniste e populiste, qualcuno con ideali opposti a quelli della Kirchner o della destra corporativista argentina, che fino ad ora hanno portato solo disastri a tale paese, non può che essere il benvenuto.
Ovviamente questo non significa che sono completamente d'accordo con Milei: per esempio non sono d'accordo sulla sua visione sull'aborto e sul cambiamento climatico (su quest'ultima mi trova lontano alla pari di quanto lo sono con certi ambientalisti anti-nucleare anti-eolico e anti-tutto), sul resto invece mi trova complessivamente d'accordo.
So benissimo che potrà fare ben poco di quanto promesso, ma d'altra parte la politica è questo, per forza di cose costringe a dei compromessi, l'importante è soprattutto il lavoro di comunicazione che è riuscito a fare.
Chissà se vedremo mai in Italia qualcosa del genere, ne dubito visto che i liberali in questo paese (anche quelli che fanno divulgazione, come l'Istituto Liberale), spesso sono gente snob e con una certa puzza sotto il naso che preferisce starsene chiusa nei propri salotti invece di parlare il linguaggio che ormai è quello della politica (e non venitemi a dire che non è così).
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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