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  1. #1581
    Burrasca L'avatar di Corry
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Progetto fantasioso…

  2. #1582
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Sul thread delle tasse emerge una realtà italiana difficile per le classi medio basse.

    Vi lascio questi pezzi molto molto concreti scritti da una italiana che vive in america da tanti anni e racconta con esempi reali dalla sua quotidianità cosa significa vivere in un posto dove non esistono le protezioni che abbiamo in Europa e in Italia:



    Bignamino di assicurazione sanitaria statunitense


    Corrigenda al bignamino di assicurazione sanitaria statunitense


    Quella volta che negli Stati Uniti ho perso il lavoro

    Ho finito di pagare la macchina. Negli Stati Uniti, e un problema


    Ci sono numeri, conti e fatti reali; impossibili da trovare in un articolo di giornale o anche parlando con parenti che vivono lì, o andandoci in vacanza.
    https://themarketjourney.substack.com :
    economia, modelli, mercato, finanza

  3. #1583
    Uragano
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio
    Sul thread delle tasse emerge una realtà italiana difficile per le classi medio basse.

    Vi lascio questi pezzi molto molto concreti scritti da una italiana che vive in america da tanti anni e racconta con esempi reali dalla sua quotidianità cosa significa vivere in un posto dove non esistono le protezioni che abbiamo in Europa e in Italia:



    Bignamino di assicurazione sanitaria statunitense


    Corrigenda al bignamino di assicurazione sanitaria statunitense


    Quella volta che negli Stati Uniti ho perso il lavoro

    Ho finito di pagare la macchina. Negli Stati Uniti, e un problema


    Ci sono numeri, conti e fatti reali; impossibili da trovare in un articolo di giornale o anche parlando con parenti che vivono lì, o andandoci in vacanza.
    Ne ho letto uno su 4, quello del licenziamento e assicurazione sanitaria.
    Che m***a di società quella americana, fortuna viviamo in Europa

  4. #1584
    Vento forte L'avatar di Tarcii
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio
    Sul thread delle tasse emerge una realtà italiana difficile per le classi medio basse.

    Vi lascio questi pezzi molto molto concreti scritti da una italiana che vive in america da tanti anni e racconta con esempi reali dalla sua quotidianità cosa significa vivere in un posto dove non esistono le protezioni che abbiamo in Europa e in Italia:



    Bignamino di assicurazione sanitaria statunitense


    Corrigenda al bignamino di assicurazione sanitaria statunitense


    Quella volta che negli Stati Uniti ho perso il lavoro

    Ho finito di pagare la macchina. Negli Stati Uniti, e un problema


    Ci sono numeri, conti e fatti reali; impossibili da trovare in un articolo di giornale o anche parlando con parenti che vivono lì, o andandoci in vacanza.
    Non volevo leggere a quest'ora, ma di quattro link uno tira l'altro e si leggono cose tanto interessanti quanto assurde.

    "Chi vuole essere più americano a parte i rapper?" come cita un noto cantante del nostro paese.
    dalla storia si impara che non si impara dalla storia

  5. #1585
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Tarcii Visualizza Messaggio
    Non volevo leggere a quest'ora, ma di quattro link uno tira l'altro e si leggono cose tanto interessanti quanto assurde.

    "Chi vuole essere più americano a parte i rapper?" come cita un noto cantante del nostro paese.
    Substack è diventato uno dei mezzi più potenti per la circolazione delle idee.
    Per ora si riescono a filtrare le storture degli altri social (anche se venditori e complottari sono ben presenti anche qui), ma soprattutto riesce a metterti in contatto con persone che lavorano ai massimi livelli accademici e giornalistici; loro ti leggono e se dai un apporto positivo ti danno credito a prescindere dal fatto che tu sia un impiegato o un premio nobel.
    Almeno questa è la mia esperienza da quando ci scrivo.
    Qualcuno l'ha definito l'onlyfans degli intellettuali, ma prende a prestito anche da twitter. E soprattutto pur potendoci guadagnare (per chi ha un seguito di migliaia e migliaia di persone), i margini sono talmente bassi che una volta filtrati i tuoi interessi (il mio è finanza, economia, politica, machine learning) ci trovi solo chi scrive per passione, al massimo con un piccolo rimborso spese.
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  6. #1586
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Fare questo tipo di previsioni è molto rischioso, ma comincio a pensare che l'economia mondiale si stia indirizzando verso la prossima grave crisi, per la convergenza di alcune evidenti situazioni di pericolo, unite alle politiche scellerate del governo americano. Visto che trovo molto istruttivo provare a immaginare cosa succederà e vedere a posteriori quali intuizioni erano giuste e quali no, ve le scrivo qui.


    Innanzitutto c'è la bolla costruita sull'IA, che sta catalizzando enormi investimenti fondati sull'idea (a mio avviso completamente sbagliata) che i modelli possano migliorare semplicemente aumentando le dimensioni del modello, del training set e la potenza di calcolo. In parte funziona, ma gli attuali LLM hanno dei limiti strutturali che non permettono di risolvere le maggiori problematiche attualmente presenti soltanto aumentando gli investimenti. La curva di apprendimento può sembrare esponenziale all'inizio ma si satura velocemente. Investire così tanto (ottenendo quotazioni stellari sui mercati finanziari) su una strategia con rendimenti decrescenti non ha senso e ricorda molto la bolla telecom degli anni '90.
    Al momento il volume di investimenti è tale da offrire un contributo sostanziale al PIL americano (negli ultimi 6 mesi ha contribuito per oltre metà della crescita economica), se si interrompe saranno dolori.


    Il secondo rischio sono le crypto, non tanto per lo strumento in sé ma per la crescente leva che viene utilizzata e l'esposizione sempre maggiore verso le crypto che stano accumulando anche investitori più istituzionali. Ci sono aziende come Microstrategy il cui business si fonda interamente sull'acquisto di crypto finanziato con debito (17 miliardi di dollari al momento, per una singola azienda). Al di là di questi casi limite, un crollo generalizzato dei mercati potrebbe fare molte vittime. Già nell'ultimo crollo dei valori delle crypto avevo evidenziato come il vero punto di rottura sarebbe il crollo di soggetti giuridici con una forte influenza sul mercato delle crypto, se iniziano a saltare anche pezzi grossi diventa difficile fermare il domino e non ci sono garanzie come quelle che supportano il sistema monetario reale, ormai sempre più intrecciato al mondo crypto. Se, come ritengo estremamente probabile, il crollo dell'IA si porterà dietro anche i valori delle crypto, questo potrebbe amplificare molto lo shock.


    Questi rischi gravano su una economia già fortemente indebolita dai dazi e dalle altre follie trumpiane, come le deportazioni di massa degli immigrati e il sabotaggio delle rinnovabili, inclusi i progetti già vicini al completamento, in un momento in cui l'espansione dell'IA mette pressione al mercato dell'energia elettrica. Sono tutti shock dell'offerta (ovvero che aumentano i prezzi e riducono la capacità produttiva), con conseguenze inflazionistiche ma che difficilmente sono sufficienti a produrre una recessione senza una politica monetaria restrittiva.
    I dazi dopo la fase delirante di sono assestati su livelli molto alti ( da Grande Depressione per intendersi) ma non talmente folli da devastare istantaneamente tutte le catene di approvvigionamento e le aziende americane hanno per lo più deciso di assorbire temporaneamente il costo, in parte nella speranza che durassero poco ma in qualche caso anche per non incorrere nelle ire del presidente. Un po' alla volta aggiusteranno i prezzi per passare i maggiori costi ai consumatori, già si vede un netto aumento dei prezzi alla produzione. Le deportazioni aggiungeranno inflazione ai settori che usano molta manodopera di questo tipo, spesso illegale (alimentare, costruzioni e servizi tipo ristorazione), mentre le politiche energetiche contribuiranno ad alzare il costo dell'energia.


    In sintesi, nella seconda metà dell'anno il contesto economico USA diventerà sempre più inflazionistico e con una crescita stagnante, in cui gli investimenti in IA rimarranno sempre più l'unico elemento a supportare la crescita, almeno finché dura la bolla. Se scoppia la bolla con consistenti danni anche finanziari poi può succedere un po' di tutto, anche una profonda recessione e un ritorno della deflazione.


    Difficile dire quale siano le tempistiche e quale sarà la traiettoria di inflazione e tassi di interesse, ci sono elementi contrastanti che potranno interagire con varie modalità.
    Ad esempio, lo shock stagflazionistico iniziale riuscirà a consolidarsi grazie alla buona tenuta degli investimenti e dei consumi oppure ci sarà un collasso finanziario rapido che compenserà l'aumento dei prezzi? Quando scoppia la bolla, quanti e quali soggetti ne verranno travolti perché hanno una struttura finanziaria fragile? Tutto il sistema Musk mi sembra molto esposto (X corp, XAI, Tesla), ma un prosciugamento improvviso dei finanziamenti sia a debito sia VC potrebbe far saltare molti altri che non hanno flussi di cassa positivi.


    Dovendo indovinare direi che ancora serve tempo prima che i nodi arrivino al pettine dell'IA, ma un deterioramento delle condizioni economiche potrebbe anche minare la bolla finanziaria che puntella la crescita americana, accelerando il suo scoppio.


    A priori è impossibile indovinare tempi e modi con certezza, ma intanto la mia visione l'ho scritta. Vediamo tra qualche mese/anno se e quanto avrò visto giusto.

  7. #1587
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Fare questo tipo di previsioni è molto rischioso, ma comincio a pensare che l'economia mondiale si stia indirizzando verso la prossima grave crisi, per la convergenza di alcune evidenti situazioni di pericolo, unite alle politiche scellerate del governo americano. Visto che trovo molto istruttivo provare a immaginare cosa succederà e vedere a posteriori quali intuizioni erano giuste e quali no, ve le scrivo qui.


    Innanzitutto c'è la bolla costruita sull'IA, che sta catalizzando enormi investimenti fondati sull'idea (a mio avviso completamente sbagliata) che i modelli possano migliorare semplicemente aumentando le dimensioni del modello, del training set e la potenza di calcolo. In parte funziona, ma gli attuali LLM hanno dei limiti strutturali che non permettono di risolvere le maggiori problematiche attualmente presenti soltanto aumentando gli investimenti. La curva di apprendimento può sembrare esponenziale all'inizio ma si satura velocemente. Investire così tanto (ottenendo quotazioni stellari sui mercati finanziari) su una strategia con rendimenti decrescenti non ha senso e ricorda molto la bolla telecom degli anni '90.
    Al momento il volume di investimenti è tale da offrire un contributo sostanziale al PIL americano (negli ultimi 6 mesi ha contribuito per oltre metà della crescita economica), se si interrompe saranno dolori.


    Il secondo rischio sono le crypto, non tanto per lo strumento in sé ma per la crescente leva che viene utilizzata e l'esposizione sempre maggiore verso le crypto che stano accumulando anche investitori più istituzionali. Ci sono aziende come Microstrategy il cui business si fonda interamente sull'acquisto di crypto finanziato con debito (17 miliardi di dollari al momento, per una singola azienda). Al di là di questi casi limite, un crollo generalizzato dei mercati potrebbe fare molte vittime. Già nell'ultimo crollo dei valori delle crypto avevo evidenziato come il vero punto di rottura sarebbe il crollo di soggetti giuridici con una forte influenza sul mercato delle crypto, se iniziano a saltare anche pezzi grossi diventa difficile fermare il domino e non ci sono garanzie come quelle che supportano il sistema monetario reale, ormai sempre più intrecciato al mondo crypto. Se, come ritengo estremamente probabile, il crollo dell'IA si porterà dietro anche i valori delle crypto, questo potrebbe amplificare molto lo shock.


    Questi rischi gravano su una economia già fortemente indebolita dai dazi e dalle altre follie trumpiane, come le deportazioni di massa degli immigrati e il sabotaggio delle rinnovabili, inclusi i progetti già vicini al completamento, in un momento in cui l'espansione dell'IA mette pressione al mercato dell'energia elettrica. Sono tutti shock dell'offerta (ovvero che aumentano i prezzi e riducono la capacità produttiva), con conseguenze inflazionistiche ma che difficilmente sono sufficienti a produrre una recessione senza una politica monetaria restrittiva.
    I dazi dopo la fase delirante di sono assestati su livelli molto alti ( da Grande Depressione per intendersi) ma non talmente folli da devastare istantaneamente tutte le catene di approvvigionamento e le aziende americane hanno per lo più deciso di assorbire temporaneamente il costo, in parte nella speranza che durassero poco ma in qualche caso anche per non incorrere nelle ire del presidente. Un po' alla volta aggiusteranno i prezzi per passare i maggiori costi ai consumatori, già si vede un netto aumento dei prezzi alla produzione. Le deportazioni aggiungeranno inflazione ai settori che usano molta manodopera di questo tipo, spesso illegale (alimentare, costruzioni e servizi tipo ristorazione), mentre le politiche energetiche contribuiranno ad alzare il costo dell'energia.


    In sintesi, nella seconda metà dell'anno il contesto economico USA diventerà sempre più inflazionistico e con una crescita stagnante, in cui gli investimenti in IA rimarranno sempre più l'unico elemento a supportare la crescita, almeno finché dura la bolla. Se scoppia la bolla con consistenti danni anche finanziari poi può succedere un po' di tutto, anche una profonda recessione e un ritorno della deflazione.


    Difficile dire quale siano le tempistiche e quale sarà la traiettoria di inflazione e tassi di interesse, ci sono elementi contrastanti che potranno interagire con varie modalità.
    Ad esempio, lo shock stagflazionistico iniziale riuscirà a consolidarsi grazie alla buona tenuta degli investimenti e dei consumi oppure ci sarà un collasso finanziario rapido che compenserà l'aumento dei prezzi? Quando scoppia la bolla, quanti e quali soggetti ne verranno travolti perché hanno una struttura finanziaria fragile? Tutto il sistema Musk mi sembra molto esposto (X corp, XAI, Tesla), ma un prosciugamento improvviso dei finanziamenti sia a debito sia VC potrebbe far saltare molti altri che non hanno flussi di cassa positivi.


    Dovendo indovinare direi che ancora serve tempo prima che i nodi arrivino al pettine dell'IA, ma un deterioramento delle condizioni economiche potrebbe anche minare la bolla finanziaria che puntella la crescita americana, accelerando il suo scoppio.


    A priori è impossibile indovinare tempi e modi con certezza, ma intanto la mia visione l'ho scritta. Vediamo tra qualche mese/anno se e quanto avrò visto giusto.
    Grazie per l'analisi.
    A proposito dell'inflazione americana correlata ai dazi ho trovato l'intervento dello stesso economista del mio post sopra.

    Last week’s Jackson Hole speech by Chair Powell was unequivocally dovish. A lot now depends on the path of inflation and whether it validates his dismissal that tariff price hikes could spark more broad-based and persistent inflation. Last week’s August flash PMIs, which include data on how firms set output prices (what they charge customers) and input prices (what they pay suppliers) seem to support his benign inflation view. Upward pressure on output prices continues to fade.

    The charts above show delivery times in addition to output and input prices from the manufacturing PMIs that are released monthly by S&P Global. I’ve transformed each of these series into Z-scores (de-meaning each series and dividing it by its standard deviation) for better comparability across the US (top left), the Euro zone (top right), the UK (bottom left) and Japan (bottom right).
    Upward pressure on US output prices (blue line) peaked in June 2025 and has now fallen for two consecutive months. I chose to ignore the fall in July - reasoning that it didn’t make much sense - but this signal was subsequently validated by July CPI data, which showed a slowdown in tariff passthrough for heavily impacted goods like furniture and recreational goods. I’m not going to dismiss this signal again. It really does look like tariff passthrough is slowing.
    Markets now price a 90 percent probability that the Fed does a 25 basis point cut at its September meeting. There’s a lot going on in recent inflation data - notably a pick-up in services inflation - so it’s fair to say that the cut is essentially fully priced, taking into account all the uncertainty. But if Chair Powell wants to cut - and it seems like he does - fading tariff passthrough is a point in his favor.
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  8. #1588
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio
    Grazie per l'analisi.
    A proposito dell'inflazione americana correlata ai dazi ho trovato l'intervento dello stesso economista del mio post sopra.

    Last week’s Jackson Hole speech by Chair Powell was unequivocally dovish. A lot now depends on the path of inflation and whether it validates his dismissal that tariff price hikes could spark more broad-based and persistent inflation. Last week’s August flash PMIs, which include data on how firms set output prices (what they charge customers) and input prices (what they pay suppliers) seem to support his benign inflation view. Upward pressure on output prices continues to fade.

    The charts above show delivery times in addition to output and input prices from the manufacturing PMIs that are released monthly by S&P Global. I’ve transformed each of these series into Z-scores (de-meaning each series and dividing it by its standard deviation) for better comparability across the US (top left), the Euro zone (top right), the UK (bottom left) and Japan (bottom right).
    Upward pressure on US output prices (blue line) peaked in June 2025 and has now fallen for two consecutive months. I chose to ignore the fall in July - reasoning that it didn’t make much sense - but this signal was subsequently validated by July CPI data, which showed a slowdown in tariff passthrough for heavily impacted goods like furniture and recreational goods. I’m not going to dismiss this signal again. It really does look like tariff passthrough is slowing.
    Markets now price a 90 percent probability that the Fed does a 25 basis point cut at its September meeting. There’s a lot going on in recent inflation data - notably a pick-up in services inflation - so it’s fair to say that the cut is essentially fully priced, taking into account all the uncertainty. But if Chair Powell wants to cut - and it seems like he does - fading tariff passthrough is a point in his favor.
    Non mi convince molto come analisi, attribuisce molto peso ai dati PMI che sono essenzialmente sondaggi della sola industria manifatturiera.


    Se prendi il dati ufficiali del PPI a luglio c'è stata una netta impennata dei prezzi alla produzione, sia sui beni sia sui servizi, con un aumento mensile dello 0,9% (beni 0,7 e servizi 1,1%) per un totale annuale del 3,3%.

    Access Denied


    Il quadro effettivo dei dazi non è ancora del tutto definito nemmeno ora quindi a mio avviso è del tutto prematuro fare valutazioni sul pass through, dubito che le aziende abbiano finito di rivedere le loro strategie di pricing.
    L'impatto totale dei dazi sull'inflazione in ogni caso sarebbe attorno al 2% (le importazioni sono solo il 14% del PIL) e in questa prima parte dell'anno il calo di petrolio e gas naturale hanno attutito il colpo.

  9. #1589
    Burrasca forte L'avatar di Gio83Gavi
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Bella analisi @snowaholic, io non me ne intendo di economia e vado molto piu' con il sesto senso (... tipo i gatti che vedono al buio...) ma personalmente sia l'intelligenza artificiale che tanto meno il mondo delle criptovalute mi hanno mai convinto piu' di tanto, oltre al fatto che molte istituzioni vedrebbero nelle cripto la possibilita' di utilizzare le criptovalute per ripagare il debito pubblico (spero di aver capito molto male e che si trattasse di una sparata).

    Ho anche letto in questi giorni che un altro aspetto che preoccupa diversi economisti e' l'eccesso di produzione mondiale di acciaio... Non sembra che, a fronte di una domanda sempre piu' debole, i produttori mondiali vogliano ridurre la quantita'.
    Ma anche qua mi fermo in quanto, ho sentito un'analisi inerente l'argomento questa mattina al tg

  10. #1590
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    Predefinito Re: "It's the economy, stupid!"

    Citazione Originariamente Scritto da Gio83Gavi Visualizza Messaggio
    Bella analisi @snowaholic, io non me ne intendo di economia e vado molto piu' con il sesto senso (... tipo i gatti che vedono al buio...) ma personalmente sia l'intelligenza artificiale che tanto meno il mondo delle criptovalute mi hanno mai convinto piu' di tanto, oltre al fatto che molte istituzioni vedrebbero nelle cripto la possibilita' di utilizzare le criptovalute per ripagare il debito pubblico (spero di aver capito molto male e che si trattasse di una sparata).
    Questa è una follia, non so chi l'abbia pensata ma sicuramente non è una idea che possa essere realmente presa in considerazione a livello ufficiale.


    Ho anche letto in questi giorni che un altro aspetto che preoccupa diversi economisti e' l'eccesso di produzione mondiale di acciaio... Non sembra che, a fronte di una domanda sempre piu' debole, i produttori mondiali vogliano ridurre la quantita'.
    Ma anche qua mi fermo in quanto, ho sentito un'analisi inerente l'argomento questa mattina al tg
    L'acciaio è in sovrapproduzione perenne perché viene considerata da tutti un'industria strategica, anche per il ruolo fondamentale nell'industria bellica, quindi molti stati usano sussidi e altre protezioni per mantenere una elevata capacità produttiva. I paesi asiatici (Cina, Giappone e Corea) sono i principali esportatori netti.
    I dazi americani aggravano la situazione perché gli USA erano di gran lunga il principale importatore netto di acciaio e a causa dei dazi cominceranno a ridurre le loro importazioni, colpendo l'industria europea sia direttamente sia indirettamente (tramite il surplus asiatico che potrebbe essere dirottato qui).

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