Il morso della zecca di per sé è indolore, però nel luogo della morsicatura si possono avere blande reazioni da rilascio di istamina, che comunque non sono proprio immediate e si traducono in arrossamente e prurito leggero (anche se insistente) e in genere senza gonfiore. Invece se si rompe la zecca, lasciando conficcato il rostro, nel 99% dei casi si crea un granuloma localizzato del diametro di pochi mm, che prude intensamente per qualche giorno ma non si ha quasi mai gonfiore esteso. Quella che hai descritto, dolore locale intenso e successivo esteso gonfiore di parte del braccio, segno di una probabile debole reazione anafillatica, sembrerebbe l'esito tipico della puntura di un imenottero. Tra gli imenotteri sociali aculeati in questo periodo dell'anno girano quasi solo bombi, che se entrano nei vestiti possono pungere. La puntura del bombo al contrario di quanto si legge in giro è molto dolorosa. Avendole provate di persona tutte e due posso dirti che, nell'immediato, la puntura del bombo è un poco meno intensa di quella di un calabrone in termini di dolore urente ma è almeno altrettanto persistente. L'unica altra alternativa che mi viene in mente è che tu sia stato punto da uno scorpione (Euscorpius sp.) che magari hai destato dal letargo (diapausa) muovendo la stufa e ti si è infilato nei vestiti. Restano ovviamente ipotesi, escluderei api e vespe, dato il periodo.
Ultima modifica di galinsog@; 22/03/2023 alle 19:31
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