Comunque da filo-ucraino e filo-israeliano non posso non notare come si stia arrivando a sublimi livelli di coglioneria democratico-partigiana da parte di giornalisti nei quali riponevo una certa stima come Marta Ottaviani e Andrea Cangini.
La prima retwitta su "X" questa roba qua:
https://twitter.com/QRepubblica/stat...53052390400421
Che sottende alla solita tesi, ossia che il mondo islamico è tutto antisemita (non lo escludo ma andrebbe dimostrato) e quindi la ripropone la frusta idea del "Conflitto di Civiltà", vecchio argomento "teocon" che ha fatto abbastanza danni ai tempi della Seconda Guerra del Golfo...
Cangini, poi, ha scritto un articolo che sarebbe ridicolo, se non fosse vergognoso (intellettualmente):
Le vittime civili non sono tutte uguali. L'opinione di Cangini - Formiche.net
Insomma, se mi si dice che neutralizzare Hamas è un obiettivo non solo legittimo per Israele ma anche doveroso, posso concordare, così come concordo che resti legittimo anche a prezzo di un altissimo numero di vittime civili tra la popolazione di Gaza, qualora non ci possano essere alternative efficaci e quel prezzo si sia comunque disposti a pagarlo. Ma l'inesistenza di alternative va dimostrata. Metto da parte il caso delle atomiche statunitensi dell'agosto '45, perché di fatto è impossibile dare una risposta netta a una serie di considerazioni etiche, ad esempio non si può dimostrare che senza Hiroshima e Nagasaki il bilancio di vittime civili sarebbe stato superiore (come non si può dimostrare nemmeno il contrario)...
Però l'esempio di Dresda non è solo fuorviante, ma è proprio l'opposto della tesi di Cangini, perché quel bombardamento non aveva motivazioni strategiche ma fu attuato come vendetta per i bombardamenti terroristici di Coventry e altre città inglesi e non aveva altro scopo che massacrare quanti più civili fosse possibile, quindi è stato e resterà un crimine di guerra, come ormai ammettono quasi tutti gli storici, compresi quelli britannici. E resta un crimine al di là del fatto che le contingenze abbiano fattualmente impedito di perseguirlo... Estremizzando il ragionamento di Cangini i passaggi rischiano di essere questi qua:
1. le liberal-democrazie sono legittimate a prescindere dalle loro azioni e perfino quando commettono crimini di guerra e/o contro l'umanità e comunque non devono rispondere dei loro crimini, se non davanti ai loro pari (cosa però parecchio contraddittoria, dal momento che una giustizia che giudichi solo tra pari non è affatto democratica e probabilmente non è nemmeno liberale);
2. la leggittimazione è insita nella loro natura (è un postulato e oltretutto è difficile definire i contorni di una liberaldemocrazia... insomma era una "liberaldemocrazia" il Sud Africa dell'apartheid? per la Signora Tatcher lo era, per Regan invece e prendo ad esempio due statisti che su molte cose avevano un'ampia comunanza di vedute);
3. per tanto essendo sistemi "virtuosi" i loro crimini sono meno crimini di quelli delle dittature e le loro vittime sono meno vittime.
Ecco non vorrei che partendo da questo modo di ragionare gli iper-democratici arrivassero alla conclusione che gli abitanti di nazioni non democratiche, anche se vengono massacrati scientemente per mera vendetta o per "fiaccare" il morale del nemico, non sono vittime di crimini di guerra ma "danni collaterali" e che siccome la liberal-democrazia è un prodotto culturale occidentale (o meglio, di una parte della cultura europea) allora esista una sorta di "primazia" degli europei e degli eurodiscendenti sul resto del Mondo... non lo vorrei perché mi ricorda tanto il ragionamento con cui i conquistadores spagnoli approcciavano gli indios...
Ultima modifica di galinsog@@; 25/10/2023 alle 07:23
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Israele ha una fortissima diffidenza nei confronti delle organizzazioni internazionali e questa diffidenza ha una parte di fondamento, perché la questione israeliana era diventata un pezzo di quella parte di Guerra Fredda che si combatteva anche nel "Palazzo di vetro" di NY e, sì, bisogna ammettere anche che nella mentalità israeliana, paese da sempre accerchiato da potenze regionali ostili, è insita molta insicurezza esistenziale che si coagula in un filo di paranoia. Del resto anche l'identità israeliana è andata costruendosi in modo molto peculiare, ma che può essere riassunta in due concetti:
1. non ci faremo massacrare, senza reagire, come fecero gli ebrei europei durante la Shoah;
2. non concederemo vittorie postume a Hitler.
Questi sono ovviamente principi sacrosanti ma se non ben "mediati" conducono a pose aggressive e producono una mentalità genericamente "militarista", che in Israele è parecchio diffusa.
E' per questo che, per noi europei, è molto difficile capire gli israeliani, è difficile capirli anche per quei non israeliani che sono di religione ebraica o hanno ascendenze ebraiche, figurati quanto può esserlo per noi "gentili".
P.S. la maggior parte degli israeliani sa che Israele non è completamente esente da colpe nei confronti degli arabo-palestinesi, sa che che Israele, come ogni nazione in guerra, ha comesso anche crimini di guerra, ma non accetta che i suoi governanti ammettano pubblicamente queste responsabilità, dovendosene giustificare...
Ultima modifica di galinsog@@; 25/10/2023 alle 06:57
Anche io ero stato tratto in inganno da queste dichiarazioni, purtroppo si stanno raggiungendo vette di disinformazione esagerate persino in confronto a quelle della guerra in Ucraina. Almeno si era prudenti, come capitato anche con la questione dei missili caduti in Polonia appena oltre confine, mentre le notizie su fughe radioattive da Energodar erano palesemente false anche per come erano strutturate.
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