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Fini più serio del premier
Ieri è caduto il sessantaduesimo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine e ancora una volta il presidente del Consiglio era assente alla cerimonia commemorativa con il capo dello Stato Ciampi. Berlusconi, infatti, in tutti questi anni si è sempre tenuto lontano dal doloroso ricordo di quell'atrocitÃ*. Ieri, però, sulla sua assenza ha pesato anche un altro macigno, come hanno giustamente sottolineato vari esponenti del centrosinistra, a cominciare dai Ds. E cioè il fatto che per le prossime politiche il Cavaliere si è fatto garante e promotore di un accordo tra il centrodestra e un manipolo di neofascisti sparsi tra Alternativa sociale, in cui spiccano i filonazisti di Forza Nuova, e Fiamma Tricolore. Non si tratta di fare dell'antifascismo militante, quanto piuttosto di ribadire i paletti fissati dalla nostra Costituzione. A questo punto, però, viene fuori anche un'evidente contraddizione tra il Berlusconi assente di ieri e il Berlusconi che va al Congresso degli Stati Uniti e infila nel suo discorso la gratitudine italiana per gli americani che ci liberarono dal nazi-fascismo. Quasi quasi ci sorge il dubbio che in materia il premier si divida tra opportunismo e mancanza di una solida cultura politica.
Infine, il Cavaliere antifascista a intermittenza significa anche un'altra cosa. E cioè che sia tutta una bufala la leggenda del premier sdoganatore del missino Fini. Dopo l'assenza di ieri, ormai siamo certi: l'attuale vicepremier e ministro degli Esteri si è sdoganato da solo, con una parabola che lo ha portato da Fiuggi a Gerusalemme. In Israele, dopo aver visitato lo Yad Vashem, Fini pronunciò una frase passata alla storia: «Il fascismo è stato il male assoluto». Ecco, una cosa del genere Berlusconi non l'ha mai detta. Avrebbe potuto farlo ieri, ma era assente.
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