Situazione non facile, ed è delicatissimo in questi casi anche formulare
consigli...
la Rabbia è inevitabile, ma odiare i propri genitori non paga....li per li ti fanno
incazzare, ma poi devi riuscire a vedere le loro nevrosi e i loro limiti, che non
sono cattiveria ma muri insormontabili (per Loro...)...
Però, LA VITA E' LA TUA...Se non la Vivi come cazzo ti pare a te, CHI la vivrÃ*
al posto tuo?!? Tua madre?
Guarda...un Consiglio solo, e che ti do con le MOLLE : Prendi i tuoi genitori, e
in un attimo di Calma, gli fai un discorso a 4 occhi (Anzi, a 6 percjhè sarete in
3...)...mettendo in Chiaro TUTTO e mettendo ROBUSTI PALETTI su cose in
cui non accetti ingerenze o insulti! Cioè qualcosa tipo "io vi voglio bene
ecc...ecc... ma sto vivendo la mia vita e facendo le mie scelte...le DOVETE
rispettare, e NON TOLLERO che si INSULTI la MIA COMPAGNA!"
Poi, vedrai come si comporteranno...Se persistono negli atteggiamenti
Sbagliati (ALTAMENTE Probabile....) nascondi loro COMPLETAMENTE la tua
vita privata, e VIVILA LO STESSO, Possibilmente senza litigarci e odiarli...
Quando tua madre fa le scene, senza dire "A" fa spallucce, ti alzi e te ne
vai dalla Stanza...Prima o poi CapirÃ*...Dove Scappa?
Cl.
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"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Aggiungo che le Soluzioni "Draconiane" Tipo fai Subito la Valigia e vattene, mi
sembrano quantomeno avventate e controproducenti...a meno che proprio la
situazione non diventi un urto estremo, quotidiano, continuo e Logorante a
livelli INSOPPORTABILI...
Se vai all'UniversitÃ*, cmq, è Saggio startene fuori casa più tempo possibile...
(e gli affari telefonici con la tua Bella sistemali DA LI, MAI da Casa...)
Cl.
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"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Dico solo che se mia madre si permette di dare della ******* alla mia compagna, come minimo non le rivolgo più la parola finchè non chiede scusa a me e a lei..
Insomma, Thor, parlane e incazzati!!...
quindi deve ritornare l'azzoore normale,il majatlantico, e non il cammajale, o il cammello assurdo.
Quindi l'Atlantico non è solo il RE dei meteofili lombardi, ma SALVATORE DELL'UMANITA'
Non è la prima volta che soffri di queste cose.
Quel che non capisco è l'atteggiamento di tua mamma, che non riesce ad accettare il tuo modo di essere, giusto o sbagliato che sia. Per me la madre deve sostenere sempre il figlio nelle sue scelte, certamente dando consigli su cosa per lei è giusto che il figlio faccia, ma non imponendo la sua volontÃ*. Alla fine non sei più un bambino, è giusto che tu abbia responsabilitÃ* sulla tua vita. Per questo dovresti essere TU il primo a sapere cosa veramente vuoi! Se tu non vuoi più studiare, non studiare più. Se tu vuoi stare con una ragazza, stacci. Non puoi sempre farti condizionare da tua madre, è ora che capisca che il cordone ombelicale si è staccato ... e non può certo capirlo, se tu continui ad assecondare i suoi atteggiamenti, arrabbiandoti quel momento oppure dicendo di odiarla, ma lasciando alla fine le cose come stanno. Non si odia nessuno, è solo controproducente. Cerca di fare capire il tuo punto di vista, ma per me è questo il grande problema. Sei te alla fine che non sei convinto delle cose che fai, sei te che sei indeciso se fare questo o quell'altro. Se tu fossi convinto al 100% delle tue scelte, anche tua madre si rassegnerebbe.
Abbi più autostima di te. Ciao![]()
L'alba del 29 Dicembre 2005...
...questa meraviglia della natura, colori che sembrano dipinti da una mano divina...questa alba è un soffio che ti entra nell'anima e non può che farti respirare felicità.
Quanto c'è di vero in questa frase, Pietro!Originariamente Scritto da Pietro Calabrese
Quand'ero ragazzino, quante incazzature nei confronti di Mamma.
Perchè, mi chiedo ora, col senno di poi, povera crista di Mamma mia! Col dolore che dovevi sopportare in silenzio per la prematura scomparsa di PapÃ*, hai dovuto fronteggiare da sola la conduzione di una famiglia numerosa con tutti i sacrifici annessi. Chi fidanzato/a e voleva sposarsi, chi ancora ragazzino ribelle e sordo a qualsiasi consiglio ti faceva dannare l'anima.
E io che non capivo, pur portando dentro di me il dolore atroce della mancanza di PapÃ* sembrava quasi che addossassi a te colpe che invece non avevi...
Poi si diventa grandi, si matura e le cose si vedono sotto tutt'altro aspetto. Si riflette sugli errori del passato pensando magari che qualche errore possa essere stato fatto anche dai genitori, ripromettendosi che noi nò, noi non faremo così e cosÃ* coi nostri figli, ritrovandoci poi quasi nelle medesime situazioni nè più nè meno a fare quel che i nostri genitori fecero con noi.
Eh... difficile mestiere quello del genitore!![]()
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Grande Adriano!
Esattamente il mio pensiero Adriano...Originariamente Scritto da Adriano 60
Da "ragazzi" abbiamo i nostri pensieri, le nostre ansie, i nostri problemi che il più delle volte sono solo fesserie in confronto ai veri problemi che la vita spesso ti presenta. Anche per questo non riusciamo a capire le ansie dei nostri genitori, ma è tutto naturale... Adesso che sono Padre, amo tenere mio figlio in braccio il maggior tempo possibile, ricevere il suo affetto perché tra non molto, crescendo, sarÃ* distratto da tutti i suoi piccoli problemi adolescenziali e non potrò più averlo tra le braccia e mi mancheranno da morire i suoi baci, i suoi abbracci “forti forti”.
Io lo so, il tempo passa e gradualmente si distaccherÃ*, lui però non avrÃ* colpe, non può saperlo ma se un giorno avrÃ* la fortuna di essere Padre, allora potrÃ* capirmi e magari mi starÃ* più vicino come io adesso cerco di fare con mio Padre e mia Madre, cercando di dar loro ciò che non ho dato per troppo tempo…
Originariamente Scritto da claudioricci
Quoto in toto le parole di Claudio perche' e' lo stesso suggerimento che volevo darti io !
Se anche questo non dovesse sortire effetto allora l'unica cosa possibile credo sia un tuo allontamento: la lontananza, appunto, con il tempo smussa gli angoli e forse in futuro potrai ancora tentare un dialogo (te lo auguro, eventualmente !) con tua madre, magari questa volta con animi un po' piu' tranquilli da parte di tutti !
Piu' di questo non saprei cosa dirti, mai infatti mi sono trovato in siffatte condizioni con i miei genitori !
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Odiare no. Criticarla aspramente sì, sentirmi distante dal suo modo di pensare sì, anche in modo netto. Credo che la distanza sia la soluzione migliore. Non solo, intendo, distanza fisica, quanto anche relazionale. Come ti suggerisce Claudio Ricci insomma, per quel che può valere un suggerimento in certi casi. Poi il tempo mi auguro ti sia di aiuto. Spesso lo è.Originariamente Scritto da Thor
Ciao
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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Prova a vedere tua madre come una persona corrosa da una profonda sofferenza, perchè secondo me questa è la situazione.Originariamente Scritto da Thor
Non conosco te e non conosco la tua famiglia, la tua adolescenza e quella dei tuoi genitori, ma sta attento: un genitore che parla così ad un figlio ha un grosso problema, e probabilmente non sa di averlo o fa finta di non saperlo.
Fai un esperimento; quanto tua madre ti attacca, prova a riconoscere in lei i segni del dolore, del patire, del soffrire e diglielo. Dille che hai capito quello che sta soffrendo ed implorale di parlartene, dimostrale di aver compreso che non è lei che parla, ma la sua sofferenza. Tu le mostre una maturitÃ* che non si aspetta, a volte gli effetti di questo approccio sono miracolosi, ma tu DEVI sentire in lei il dolore, perchè questo ti da la forza di comprenderla e di non odiarla.
Non è detto che tu ottenga qualche risultato subito, ma dalle il tempo di capire che tu la capisci ed accetta quello che ti dirÃ*, più sembra cattiva e più soffre.
Non l'ho letto su un libro sai ? E' mia esperienza diretta. I genitori non si aspettano che i figli capiscano i loro problemi, perchè culturalmente il ruolo dei genitori non è quello di scaricare le proprie nevrosi sui figli, ma viceversa. Eppure riescono a farlo anche se dalla porta di servizio, cioè tua madre non ti dice che sta soffrendo, ma te lo mostra aggredendoti, primo argomento che le viene in mente ? La tua fidanzata. Ti sembrerÃ* difficile credermi, ma quella di tua madre è una disperata richiesta di aiuto e di comprensione.
E non è sbagliato immaginare che forse tua madre conserva in qualche cassetto nascosto una infanzia difficile coi suoi genitori, qualche orribile episodio accadutole durante l'infanzia o l'adolescenza. Qualche cosa che le ha creato il seme della sofferenza.
Non so se andartene di casa servirebbe a qualcosa, ma anche tu hai bisogno di qualche ora di pausa, magari passa un fine settimana fuori, ma non perchè odi lei, ma perchè vuoi bene a te stesso e te lo meriti.
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