11/03/77
PARLANO I FATTI, AMARAMENTE
(Aborti a Seveso: gli embrioni erano tutti sani)
"Nessuno degli embrioni abortiti dalle donne alle quali era stato concesso di interrompere la gravidanza per timore di mutamenti genetici provocati dalla diossina fuoriuscita dall'ICMESA a Seveso presenta malformazioni o sindromi particolari. Il professor Grop di Lubecca ha completato ieri gli esami anatomo-patologici sui feti e ne ha immediatamente comunicato l'esito...".
"In Germania erano stati mandati 34 feti da esaminare; di questi, 4 erano frutto di aborto spontaneo verificatosi in donne che non abitavano nella zona "A" né nella zona "B", gli altri 30 erano invece di aborti "procurati" (3 in donne abitanti nella zona "A", 5 nella "B", 22 in gestanti che avevano avuto rapporti indiretti con le zone inquinate dal TCDD)".
"In questi ultimi trenta feti, gli esami non hanno rivelato alcuna malformazione; solo in uno dei quattro aborti spontanei è stata riscontrata la mancanza totale dell'embrione; uno sviluppo lento che potrebbe far sospettare un caso di mongolismo con alterazione cromosomo-genetiche".
Così scriveva su Avvenire di sabato 5 marzo il cronista che aveva partecipato alla conferenza stampa organizzata dalla Regione Lombardia. Così annotiamo amaramente noi che, fin da quando è scoppiato il caso di Seveso, abbiamo sempre tenuto una chiara posizione antiabortista, sia in nome di precise convinzioni di ordine etico a cui non eravamo né siamo disposti a rinunciare per nessun motivo e per nessun prezzo, sia in nome del fatto che proprio nel caso specifico di Seveso, per il quale è stata invocata da molti con affrettata disinvoltura la discutibile e giÃ* in sé contraddittoria, sia sotto il profilo morale che giuridico, sentenza della Corte Costituzionale per la legalizzazione dell'aborto terapeutico, secondo noi non sussistevano neppure le condizioni di fatto per l'eventuale applicazione della sentenza stessa, perché la scienza non era e non è in grado di documentare ciò che le si voleva chiedere in favore del potere deformante della diossina nello sviluppo dell'embrione.
Si è fatta, nonostante questo, una campagna mistificatoria e strumentale per influire sull'opinione pubblica in senso abortista, per mettere gli italiani di fronte al fatto compiuto, per usare di comprensibili timori e motivate incognite al fine di piegare le coscienze più deboli verso la soppressione della vita nascente. La voce del Cardinale Colombo è rimasta isolata, quando non addirittura schernita.
Ora, amaramente, parlano i fatti ed indietro purtroppo non si torna. La caccia alle streghe l'hanno fatta i "liberi pensatori" che hanno inventato i mostri che non c'erano, perché solo frutto di faziositÃ* politica, non invece i cattolici che hanno avuto la chiarezza di essere dalla parte della vita, fedeli ad una tradizione che non conosce compromessi e disponibili per un servizio senza tornaconti di sorta.
Intanto, pensiamo che almeno un dubbio in coscienza debba nascere come correttivo dell'azione futura per chi, guardando indietro, si trova a prendere atto di non aver fatto tutto il possibile perché anche questi bambini non nati venissero alla luce e potessero sorridere e far sorridere come coloro che, nati in queste ultime settimane, hanno dimostrato che nonostante tutto, la vita continua.
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