....le cattive notizie arrivano anche dal sud del Libano dove le truppe Israeliane hanno invaso e bombardato sia dal mare che dall'aria, in risposta al rapimento di due loro soldati.
Sempre peggio![]()
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"Cacche di piccione" ©
il miglior combustibile è l'acqua...bisogna solo saperla accendere
The Next One Hundred Years - Jonathan Weiner
Quando mai l'Uomo capirÃ*...![]()
L'alba del 29 Dicembre 2005...
...questa meraviglia della natura, colori che sembrano dipinti da una mano divina...questa alba è un soffio che ti entra nell'anima e non può che farti respirare felicità.
è insito nella frase ma sopratutto nell'uomo.....Originariamente Scritto da StefanoBs
mai...![]()
Provincia di Treviso: imbattibili per la pioggia con +1°
Fantacalcio: VENEXIA F.C.
L'uomo?
Israele sta difendendosi da un attacco subito da più fronti, evidentemente coordinato da stati sovrani.
Quella è la sua terra, si può trattare, si possono raggiungere accordi di pace ma nessuno può scacciarli a suon di attentati.
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
sono daccordoOriginariamente Scritto da djordj
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Stornoway, Isle of Lewis, Outer Hebrides, Scotland - 58° 12' 33.96" N - 06° 23' 05.52" O - 15m s.l.m.
"Always Looking At The Sky"
Ecco quello che intendo dire
16:18 Siria e Iran giustificano attacco Hezbollah
Siria e Iran hanno giustificato oggi - per bocca del vice presidente siriano, Faruk al-Sharaa, e del segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano, Ali Larijani - l'attacco dei guerriglieri Hezbollah. "L'occupazione è la principale ragione e fonte di provocazione contro i palestinesi e i libanesi, e perciò esiste una resistenza palestinese e libanese", ha dichiarato al-Sharaa. "Decine di migliaia di bambini, donne e uomini palestinesi sono nelle carceri israeliane. Allora perchè tanto rumore per uno o più prigionieri israeliani?", ha affermato Larijani.16:12 Mubarak denuncia: "Sabotata mediazione sul caporale"
Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha denunciato che è stato un sabotaggio a far fallire la mediazione del Cairo per il rilascio del caporale israeliano Gilad Shilat. "Avevo raggiunto una soluzione onorevole alla crisi ottenendo che Israele liberasse un alto numero di detenuti palestinesi - ha raccontato al giornale Al-Ahram - ma Hamas ha subito pressioni da altre parti che non menzionerò e che sono intervenute per creare nuovi ostacoli a un accordo che era imminente". La stampa israeliana ha accusato il capo supremo di Hamas in esilio, Khaled Meshaal, e l'Iran che lo sostiene di aver bloccato l'intesa.
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
come hanno fatto loro dalla striscia di gaza?Originariamente Scritto da djordj
quella terra x molti secoli è stata di qualcun'altro,dopo 2 millenni di diaspora li è stata restituita x ripagarli di una tragedia che nessuno ha impedito.
Era chiaro.Originariamente Scritto da djordj
Ma la domanda è: per quanto potrÃ* andare avanti così, ovvero in esclation continua?
Perchè al momento mi pare che l'unica risposta effettiva sia stata "a tempo indeterminato" e non credo sia la risposta esatta .........
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ragionando secondo il pensiero "c'ero prima io" non si va da nessuna parte, acnhe perchè rileggendo bene la storia di Gerusalemme e di Israele si fanno interessanti scoperte.Originariamente Scritto da franko83
Una tra le tante:
Attenzione, stai a vedere che...Nel 638 subentrò la terza religione, l’islam. Gli arabi conquistarono Gerusalemme e dichiararono sacra alla loro religione l’intera area erigendo i loro santuari sulla Spianata dove era sorto il Tempio ebraico ma concessero, dopo cinquecento anni di esilio, agli ebrei di ristabilirsi nella cittÃ*. Per i mussulmani Gerusalemme, dopo la Mecca e Medina, è il terzo luogo sacro dell’Islam per una tradizione apparsa alla fine del VII secolo proveniente da una nuova esegesi della XVII sura del Corano. Si identificava in Gerusalemme, e in particolare nella roccia del monte Moriah, il punto in cui avrebbe preso inizio il viaggio mistico di Maometto verso il cielo dove giunse al cospetto di Allah. Fu durante questo viaggio che a Maometto vennero rilevati i precetti e gli venne concessa la grazia della visione di Dio. Fu dunque costruita nel 691 la Cupola della Roccia, detta moschea di Omar, e il secolo successivo la moschea al Aqsa.
Rispondendo anche a Massimo, mi sembra logico che "facendo i duri" da una parte e dall'altra non si risolverÃ* mai niente, l'intera storia di quelle terre lo testimonia.
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
A proposito di Corea del Nord... guardate che bell'articoletto c'è sul Corriere di oggi.
l dissidente a Roma, ospite dei radicali: «Ho mangiato topi e serpenti. I razzi di Kim sono solo un bluff: il Paese è al collasso» «Dietro i missili nordcoreani, fame e torture» Il giornalista Kang, dieci anni in un lager: «La vera emergenza sono i diritti umani»
ROMA - Abita in Corea del Sud, di quella del Nord ricorda soprattutto i dolori, ma dice: «I missili lanciati dal regime di Pyongyang vanno ignorati. Così la pensano i dissidenti». Un’opinione inattesa da parte di un oppositore della dittatura di Kim Jong Il e ne fornisce questa motivazione: «In un Paese sull’orlo del collasso, i missili sono una delle ultime carte rimaste al regime. Non bisogna aiutarlo ad aumentare il proprio potere negoziale. Perciò, nell’avere a che fare con la Corea del Nord, è bene che il resto del mondo si concentri sui diritti umani. Gli europei pongono sempre il problema nelle loro visite a Pyongyang e fanno bene». Camicia bianca e capelli corti, l’uomo che parla ne sa qualcosa di diritti umani violati. Si chiama Kang Cheol Hwan. Per sopravvivere nel gulag nord-coreano, da bambino si trovò costretto a mangiare topi e serpenti. Da adulto è stato ricevuto da George W. Bush, oggi è a Roma per una Conferenza del Partito Radicale Transnazionale e della Freedom House americana. Dal 1977 al 1987 fu rinchiuso nel campo di prigionia di Yodok e racconta: «Adesso nei lager la situazione è molto peggiore. Così mi riferiscono i dissidenti che ne vengono fuori quando li intervisto, in Corea del Sud, come giornalista». E ascoltare com’era quando nel campo ci stava lui è un viaggio in uno degli orrori più brutti, ma anche più rimasti in ombra, del Ventesimo secolo.
Come finì nel campo di prigionia?
«I miei nonni erano emigrati in Giappone. Furono tra i 130 mila che dopo la guerra scelsero di tornare nella Corea del Nord, non al Sud, perché ne avevano una visione idealistica. Credevano di trovare l’uguaglianza. Solo dopo l’arrivo scoprirono che non era vero».
Come lo capirono ?
«Nonno aveva avuto un casinò, fece una donazione al governo. All’inizio la famiglia fu trattata bene. A nonno affidarono un negozio. Lo organizzò con criteri di efficienza, scontentando la burocrazia. In più, i miei non erano abituati a dire "il nostro grande leader " prima di nominare Kim il Sung e per questo c’era l’arresto».
Con quale motivo vi deportarono?
«Nonno fu accusato di essere una spia capitalista. Un giorno il servizio segreto venne a casa. Lo portarono via. A noi ci trasferirono a Yodok: nonna, papÃ*, mio zio, mia sorella e io. Avevo nove anni».
Com’era il campo?
«Due sezioni. Una per tre generazioni di parenti dell’imputato che non sarebbero più uscite a vita, l’altra per chi sarebbe stato rilasciato. Noi eravamo nell’ultima».
I detenuti?
«Ex capitalisti, cristiani, chi aveva lavorato per gli Usa, dirigenti di partito in disgrazia benché comunisti».
Che cosa dovevano fare i prigionieri?
«Se avevi più di 17 anni, lavorare in miniera o nei cantieri sotterranei per costruire i tunnel segreti che portavano alla Corea del Sud. Molti morivano».
Come morivano?
«Fame o incidenti. Sono noti tre tipi di lager : di Hitler, di Mao, dei sovietici. I nord-coreani sono il quarto. Nei campi nazisti dicevano ai prigionieri che il lavoro rende liberi. Il nostro si presentava pessimista. Ti dicevano che se non lavoravi non ti davano cibo».
E lei?
«I primi tre mesi soffrii la fame, mi ammalai. Ma erano per lo più gli uomini sopra i quarant’anni a morirne, di fame».
Perché loro?
«Perché erano dirigenti, militari, intellettuali con altre abitudini. Non immaginavano di dover vivere cacciando ratti e serpi. I bambini invece crescevano sapendo di dover dare la caccia a topi, rane, serpenti. Ho visto tre fasi nella malnutrizione».
Quali fasi sono?
«Nella prima la pelle si rovina, ogni tanto perdi la testa. Nella seconda, sei pelle e ossa e lo stomaco che viene fuori. Nella terza si perdono le feci: chi stava così sapeva di dover morire, si metteva da parte. Nella seconda fase i ratti e le rane ti servono, perché mangeresti qualunque cosa. Per chi tentava la fuga, condanna a morte».
Eseguita come?
«Impiccagione o fucilazione. Una era più severa».
Come si può dire che una era più severa dell’altra?
«Gli impiccati restavano appesi 24 ore. La gente tirava pietre sui cadaveri».
E la fucilazione?
« Prima il condannato aveva una palla di cotone in bocca. Alcuni la sputavano per criticare Kim Il Sung . Allora si ricorse a una pietra, infilata spaccando i denti. Per preparazione, una settimana di digiuno e botte. La cosa più terribile non erano gli spari. A mettere terrore era vedere la persona portata a morte così».
Scusi, perché oggi sarebbe peggio?
«C’è carestia. Per le prigioni lo Stato non spende».
GUERRA FRATRICIDA La Nordcorea, comunista dalla fine della Seconda guerra mondiale, scatenò una guerra per la «riunificazione» con il Sud (1950-53) che portò all’intervento Usa
DINASTIA
Guidata con il pugno di ferro prima da Kim Il Sung e poi da suo figlio Kim Jong Il, Pyongyang sfida il mondo con il suo programma atomico e missilistico
La Conferenza, in cui prende la parola oggi Kang Cheol Hwan, è organizzata dal Partito Radicale Transnazionale. L’obiettivo èdi ottenere una riforma della politica di cooperazione italiana, abbandonando l’impostazione che privilegia gli aiuti economici e umanitari, per passare a forme di aiuto diretto ai movimenti e ai dissidenti democratici nei Paesi autoritari e totalitari
Maurizio Caprara
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
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