Citazione Originariamente Scritto da marzio
L'uomo fin da che esiste ha sempre cacciato. Se a suo tempo la caccia non fosse stata chiusa adesso non bisognerebbe abbattere centinaia di caprioli. Nelle mie valli vengono uccisi un tot numero di cinghiali all'anno, ne uno di piu ne uno di meno. Se per dieci anni dovessero chiudere la caccia al cinghiale e normale che poi alla riapertura se ne debbano uccidere una marea...
Forse la soluzione migliore era ripristinare la catena di soppravivenza, ma dove si vanno a prendere i lupi che uccidono i caprioli?
Concordo con Marzio. Purtroppo l'uomo moderno, spesso cittadino e "urbanizzato" è totalmente cieco alle vere problematiche della natura, e spesso è mielosamente melodrammatico nei confronti delle vicende di caccia, oppure di predazione naturale. Tutti gli anni, in decine di comuni italiani, si tiene sotto controllo con la caccia il numero dei cinghiali. Ovviamente i chinghiali sono brutti e sporchi, senza il bel musino dei caprioli, e quindi nessuno se ne frega. Oppure, porto un'altro bell'esempio: il paesello di mio padre è nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Orbene, fino a circa 30 anni fa, la caccia operata dai cacciatori (ovviamente saggia e fatta solo per portare a casa selvaggina da mangiare) aveva sempre consentito di mantenere un perfetto equilibrio fra tutte le specie di cielo e di terra. Da quando esiste il Parco, che magari gli ambientalisti a tutti i costi benedicono come una salvezza per la natura, esistono due enormi problemi: La Ghiandaia, bellissimo uccello che prima veniva cacciato, adesso, senza più il nemico naturale "uomo", ha causato l'estinzione pressochè totale di tordi e passerotti, che sono pressochè scomparsi. I cinghiali, inoltre, ormai onnipresenti, sono diventati una maledizione per qualsiasi raccolto. Ironia della sorte, il Parco stesso dÃ* sovvenzioni per chi ha il raccolto distrutto dai cinghiali. AssurditÃ* "moderne".