"La spaventosa mattanza cui ha dato luogo a Erba un delinquente spacciatore marocchino ci prospetta quello che sarà, molte altre volte, uno scenario a cui dobbiamo abituarci. Al di là dell''effetto indulto', che qui come in altri casi dà la libertà a chi certo non la merita, vi è e resta in tutta la sua spaventosa pericolosità una situazione determinata da modi di agire e di reagire spazialmente lontani dalla nostra cultura e della nostra civiltà. Quel che è successo a Erba può succedere, in ogni momento, dovunque personaggi non integrati semplicemente perché non integrabili, hanno trovato nel nostro territorio e, purtroppo, anche in Padania facile accoglienza, ottusa tolleranza, favoritismi politico-sociali d'ogni genere. E' ora di finirla".
(Mario Borghezio, europarlamentare Lega Nord, Ansa, 12 dicembre 2006).
La rilettura di queste dichiarazioni a distanza di qualche tempo regala un sorriso amaro e, soprattutto, smaschera, una volta ancora, la pericolosità di barbari luoghi comuni, tanto più se praticati da uomini politici, pronti a soffiare sul vento del razzismo e della mistificazione.
Borghezio, un fulgido esempio di quest'approccio tragicomico.
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"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
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