Il giornalismo in Italia fa pena.
Negli Stati Uniti o in altre democrazie occidentali il giornalismo è il cane da guardia contro il potere, qui in Italia, come ha detto bene Travaglio, è il cane da compagnia.
Le intercettazioni sui casi di calciopoli (Sposini, Biscardi, Tosatti...), del casinò di Campione d'Italia (Vespa, Cesara Buonamici...), dei rapporti Sismi/Farina hanno fatto emergere come il giornalismo sia strettamente intrecciato con vicende molto torbide e questo ha causato sapete cosa? Poco o nulla! Chi è stato sospeso per pochi mesi, chi ne è passato indenne.
Un giornalista, per essere tale, deve riportare notizie vere (o almeno farlo in buona fede, scusandosi se viene dimostrato che ha mentito), cosa che alcuni giornali come Libero e il Giornale non conoscono, ed i giornalisti, quando devono fare un'intervista, non è che devono compiacere il loro interlocutore, ma devono far emergere verità, contraddizioni e quant'altro. Quindi, in un paese normale, è giusto che un giornalista sia "scomodo".
Qui da noi le puntate di "Porta a Porta" vengono confezionate su misura degli ospiti (anche qui ci sono intercettazioni molto palesi).
Se fossi un politico, certamente non sarei a mio agio ad andare in una trasmissione televisiva non sapendo quali domande mi verranno poste, quali verità potrebbero emergere che potrebbero sconfessarmi e via dicendo.... invece qui da noi i politici vanno tranquilli nelle varie trasmissioni perchè tanto sanno che non saranno mai messi in difficoltà, tranne in alcuni rarissimi casi...
http://mediacenter.corriere.it/Media...c53b&navName=1
Questo è attinente col thread. Viva Marco Travaglio!
Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
Segnalibri