Argomento delicato. Spero di interpretarne bene il senso.
Il fatto che sappiamo che possiamo estinguerci e che siamo legati al resto della natura in un determinato contesto ambientale (ecco perchè è importante il "tutto" e non solo noi) ci differenzia un po' dal resto del mondo animale. Sapendo ciò dobbiamo -senza scelta alcuna direi- fare tutto il possibile perchè si sopravviva: nel modo migliore possibile prima, fra popoli, zone e culture diverse, ed è un casino già senza alcun stravolgimento climatico; quindi, in casi estremi, che almeno qualcuno della specie umana sopravviva. Essendo anche "intelligenti" è chiaro che possiamo e dobbiamo muoverci per tempo, con ogni mezzo possibile, anche a costo di allarmismi e catastrofismi assortiti purtroppo.
Che poi estinte gran parte delle specie attuali, noi compresi, si possa finire su un cammino che conduce a qualcosa di nuovo, e magari a esseri "più intelligenti" di noi è argomento speculativo, almeno per noi uomini. La speculazione è bella, la adoro personalmente, ma spesso "bisogna" anche guardare al lato pratico: se la biodiversità, il mutamento, la selezione caratterizzano il modo di procedere della natura, è anche vero che nessuna specie si è mai arresa al volere della natura, nè saremo noi i primi, nonostante tutto
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I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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Naturalmente Maurizio, sono in perfetta sintonia con il tuo pensiero e condivido appieno le tue preoccupazioni. Il punto centrale del discorso infatti non è tanto la discussione attorno al GW ma l'impatto della specie Homo sapiens (ma ne siamo ancora sicuri...) sul pianeta.
Ma la discussione è così incerta e affascinante (e delicata come suggerisce Inocs) che mi riserverò sicuramente un altro momento più avanti per intavolarla al meglio.
Ciao![]()
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