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Discussione: Chavez,l'idolo di..

  1. #91
    beniamino
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    Citazione Originariamente Scritto da ibibi Visualizza Messaggio
    caro Filippo,io ho cominciato a conoscere la realtà sudamericana negli anni '60,tramite i seminaristi brasiliani che studiavano a Roma,non so quanti di quelli siano ancora vivi,per via di tutte le violenze dei vari golpe...Guevara operava in Sudamerica,ed è stato ammazzato come Allende,che certo non aveva fatto le sue scelte. Ora è diventato un'icona,ma separiamo per favore il Che delle magliette dal Che tragico della vicenda storica.
    A me fanno strano le Croci portate nella scollatura o come orecchini,spesso di dimensioni enormi,da tante signore. Però la considero una moda...

    sono d'accordo,io ho indossato la maglia del che pochissime volte,sul luogo di lavoro e solo quando avevo la rabbia di aver subito ingiustizie
    POi ,proprio per il rispetto del Che,non ho mai indossato con faciloneria quella maglia

  2. #92
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    Citazione Originariamente Scritto da zi pacciano Visualizza Messaggio
    E' molto vasto l'argomeno "marxismo" ma se vuoi sapere come la penso resterai deluso:io approvo per certi versi la dottrina marxista;vengo da una famiglia poverissima con mio padre pastore e mia madre profuga albanese.
    Ma quando la dottrina sfocia in violenza..no.Prendo un breve passo del Manifesto in cui Marx afferma che "i fini dei comunisti possono essere raggiunti solo col rovesciamento violento di tutto l'ordinamento sociale"
    Marx scrive sul Neue Rheinishe Zeitung:"c'è un solo mezzo per abbreviare,semplificare,concentrare l'agonia assassina della vecchia società e le doglie sanguinose della nuova,un solo mezzo: il terrorismo rivoluzionario" "Noi non abbiamo riguardi,non ne attendiamo da voi.Quando arriverà il nostro turno non abbelliremo il terrore"
    Nel saggio "l'indifferenza in materia politica"(1872) Marx afferma:" Abbattere i nemici ,prendere le misure imposte dalla necessità stessa della lotta"

    Nel tuo delirio di onnipotenza,con l'usuale offesa nei miei riguardi (ad ogni tuo intervento mi dici che sono ridicolo), non ti rendi conto che hai offeso i milioni(?) di elettori di rifondazione e pdci affermando che solo l'1% degli italiani ha letto qualcosa di Marx.Visto che codesti partiti non abolendo il termine "comunista" hanno come dottrina madre quella marxista e visto che insieme fanno l'11% dell'elettorato,hai consapevolmente(?) dato degli ignoranti al 10% dell'elettorato italiano..Un record!

    Vedi,io sono un docente universitario di anatomia patologica,facolta' di medicina.Quando durante gli esami uno studente condisce la sua risposta con una castroneria,non mi permetto mai di criticarlo od offenderlo,sarebbe didatticamente errato.Cerco di farlo ragionare.Con le offese e i giudizi preconfezionati non c'è dialogo

    Tu dici di non essere marxista?V|VCi credo poco..
    Così Il grande filologo e storico Carl Schurz parlando di Marx affermo':" Non avevo mai visto un uomo farsi avanti con tanta offensiva insopportabile arroganza.Chiunque lo contraddicesse egli lo trattava con non celato disprezzo"
    Paolo
    No, non sono marxista: se lo fossi lo direi. I miei rapporti con Marx sono quelli che ho detto ieri: lo conosco un pochino e ne apprezzo alcune visioni. Non condivido né l'impianto (diciamo così) generale della sua filosofia né il suo metodo e la sua economia.
    Lasciamo perdere i discorsi sul disprezzo e il delirio di onnipotenza. Confermo invece che, persino tra gli elettori, persino tra gli iscritti di Rifondazione comunista, i conoscitori di Marx siano piuttosto pochini. Un po' più dell'1% della media nazionale, certamente, ma molto pochi lo stesso. Ma la cosa, guarda, non è che mi sorprenda troppo: quanti, tra i cattolici, hanno letto il Vecchio Testamento? Ci arrivano, secondo te, al 10%? Credo proprio di no: esci per strada, va in una qualunque chiesa e chiedi alle persone che stanno a Messa (quindi, ai cattolici praticanti) "Cosa dice il Deuteronomio?" e vedrai l'effetto che fa.
    E potrei continuare: quanti italiani hanno letto la Costituzione italiana? Quanti liberali hanno letto i classici del pensiero liberale? Ecc. ecc. E secondo te constatare questo significa dare dell'ignorante al tot% della popolazione italiana?
    Tornando infine a Marx e al terrorismo e alla violenza. Marx avrà scritto qualche migliaio di pagine. Tra tutto quello che ha scritto si può trovare tutto e l'esatto contrario: andare a citazioni non ha molto senso. Per capire un autore doresti cercare di capire l'essenza del suo pensiero e contestualizzarlo. Esempio: violenza e terrore.
    Che Marx NON fosse un pacifista è cosa ovvia. Che propugnava la rivolta violenta del proletariato idem. Ma teniamo presente il modo e i tempi. Terrorismo. Se noi usiamo questa parola pensiamo subito a Bin Laden o a Curcio. Marx (e tutto l'800) quando diceva terrore pensava al Terrore DOCG, cioè a quello della Rivoluzione francese. E il dicorso di Marx era relativamente semplice. Lui era convinto (con gran parte di ragione) che i moderni (moderni alla sua epoca) stati liberali fossero nati con la Rivoluzione francese. Era convinto che senza di essa noi non avremmo avuto parlamenti, governi, ministri ecc. ecc. scelti dal popolo. Inoltre (e anche qui aveva ragione) vedeva come quelle democrazie fossero in realtà semplicemente un club della borghesia: ricordo che ancora a fine '800 avevano diritto di voto solo meno del 10% dei cittadini. Ovviamente i più ricchi. Ed avevi diritto di voto se avevi censo, cioè proprietà. In buona sostanza: tuo padre, in quelle democrazie, non avrebbe avuto diritto di voto. Ciò che Marx invece non vedeva, e la storia poi lo smentirà, era la possibilità che quelle democrazie potessero cambiare e diventare più o meno quello che sono ora: suffragio universale (maschile e femminile), libertà di opinione e pensiero ecc. ecc. .
    Torniamo a noi: Marx quindi vedeva come dal Terrore della rivoluzione francese fossero nate le democrazie della sua epoca. Vedeva come queste fossero limitate ai club della ricca borghesia e diceva che contro quei club il proletariato avrebbe avuto una sola arma: fare a loro, ai borghesi, ciò che i borghesi avevano fatto all'ancien regime. Una rivoluzione con annesso terrore rivoluzionario.
    Linguaggio violento? Vero, verissimo. Ma anche qui facciamo attenzione. Il linguaggio violento era una prassi in un mondo dove ci si scannava tra francesi e tedeschi, tra italiani e austriaci ecc. ecc. Il delicato inno francese, quello che i francesi educatamente cantano mani sul petto, nel ritornello recita

    Marchons, marchons !
    Qu'un sang impur
    Abreuve nos sillons !

    Traduzione: marciamo, marciamo, che un sangue impuro abbeveri i nostri solchi. Che è un'immagine un po' splatter: non solo per il grano rosso sangue che può uscire da quei solchi (i sillons sono i solchi degli aratri) ma per l'idea che esista un sangue impuro. Inoltre i nemici che dovrebbero innaffiare i campi sono francesi stessi, sono la tirannia.

    Insomma: il linguaggio dell'800 è "normalmente" violento. E la prassi politica era "normalmente" violenta. La violenza, le baionette, altro non erano che un modo di far politica: dal risorgimento italiano alle restaurazioni, dalle guerre tra Stati a Roma Capitale. Tutto fu fatto con le armi e la violenza. Marx, in questo contesto, non era affatto isolato.
    Sarebbe, ed è, isolatissimo chi pretendesse di leggere Marx oggi, e di applicarlo tal quale. Errore che hanno fatto spesso i marxisti e fanno oggi gli antimarxisti. Marx è un pensatore di gran livello, ma va capito, va interpretato alla luce dei tempi suoi e di quelli attuali. Se diventa il Vangelo o una miniera di citazioni se ne capisce poco.

    Ultimo discorso: Hoxha. Verrà un giorno, Zi' Pacciano, e non è tanto lontano, che si capirà una cosa: che il comunismo è stato spesso la perpetuazione sotto altro nome di un sistema sociale e politico preesistente. Mi spiego meglio: la Russia è sempre stata un paese tirannico. Prima aveva gli Zar, poi ha avuto il PCUS ora ha Putin. E' cambiato tutto, ma la sostanza no: è un Paese governato con mano di ferro dal centro, con le polizie segrete ramificate ovunque e forze armate potenti. Era così con gli Zar, è stato così col comunismo ed è così oggi con Putin. La Cina è sempre stato governata da una casta di mandarini emanazione del potere di Pechino. Era così al tempo dell'imperatore. E' così oggi. Solo che il Mandarino Hu Liao non si chiama Eccellenza Hu Liao ma compagno Hu Liao. E potremmo continuare. Narsultan Nazarbaev era il capo del Partito comunista (sovietico) del Kazakistan. Poi è caduto il muro. E' ora presidente (praticamente a vita) del Kazakistan, ha formato la società petrolifera del Paese (la KazmunayGaz), ci ha messo a capo suo genero, ha aperto una occidentalissima Borsa ed è diventato democratico. Slobodan Milosevic era uno dei maggiori esponenti del Partito comunista Yugoslavo. Cade il muro e diventa il leader del nazionalismo serbo. E potrei continuare per ore.
    Il comunismo è stato, in buona sostanza, un velo che alcune oligarchie hanno usato per mantenere un proprio potere. Spesso (vedi Nord Corea, vedi in parte Cuba dove il potere si trasmette tra fratelli) un potere ereditario. Hoxha è stato questo: un tristissimo e violento dittatore che ha mantenuto l'Albania in un medioevo attardato. Ha imposto un suo personale potere e l'ha mantenuto sinché ha potuto. Quello che tu ora vedi come comunismo era in realtà il potere personale di un clan corrotto. Andato via Hoxha, e lo sai meglio di me, un altro clan (corrotto) ha preso il potere.

    In buona sostanza: il comunismo è stata una forma politica. Le forme politiche si cambiano facilmente (relativamente). Ma le forma sociali e culturali di fondo, che si chiamino di volta in volta democrazia, comunismo, socialismo o piripanchio cambiano molto, molto più lentamente. Un esempio? L'Armata rossa entra in Afghanistan e la cosa diventa un capitolo del libro nero del comunismo. Eltsin manda l'armata rossa in Cecenia, fa circa mezzo milione di morti che però non appaiono in nessun libro perché il muro era già caduto. Ma, diciamocelo francamente: sono poi TANTO diverse le due cose? L'Afghanistan è poi così diverso dalla Cecenia? Quello che non cambia è la politica imperiale della Russia in Asia, zarista, comunista o democratica che sia.
    Ultima modifica di Jadan; 30/05/2007 alle 10:15
    Maurizio
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  3. #93
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    Jadan ha ragione. E guardate cronologicamente quanti anni di storia ha la Cina (molti più millenni di noi...) ,e per quanti anni (meno di cento ?) ha "usato" il Marxismo (versione cinese) per ristabilire la sua coesione e svilupparsi,ora,modernamente,verso cosa non lo so,certo qualcosa di non mai visto prima...
    bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.

  4. #94
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio

    Ultimo discorso: Hoxha. Verrà un giorno, Zi' Pacciano, e non è tanto lontano, che si capirà una cosa: che il comunismo è stato spesso la perpetuazione sotto altro nome di un sistema sociale e politico preesistente. Mi spiego meglio: la Russia è sempre stata un paese tirannico. Prima aveva gli Zar, poi ha avuto il PCUS ora ha Putin. E' cambiato tutto, ma la sostanza no: è un Paese governato con mano di ferro dal centro, con le polizie segrete ramificate ovunque e forze armate potenti. Era così con gli Zar, è stato così col comunismo ed è così oggi con Putin. La Cina è sempre stato governata da una casta di mandarini emanazione del potere di Pechino. Era così al tempo dell'imperatore. E' così oggi. Solo che il Mandarino Hu Liao non si chiama Eccellenza Hu Liao ma compagno Hu Liao. E potremmo continuare. Narsultan Nazarbaev era il capo del Partito comunista (sovietico) del Kazakistan. Poi è caduto il muro. E' ora presidente (praticamente a vita) del Kazakistan, ha formato la società petrolifera del Paese (la KazmunayGaz), ci ha messo a capo suo genero, ha aperto una occidentalissima Borsa ed è diventato democratico. Slobodan Milosevic era uno dei maggiori esponenti del Partito comunista Yugoslavo. Cade il muro e diventa il leader del nazionalismo serbo. E potrei continuare per ore.
    Il comunismo è stato, in buona sostanza, un velo che alcune oligarchie hanno usato per mantenere un proprio potere. Spesso (vedi Nord Corea, vedi in parte Cuba dove il potere si trasmette tra fratelli) un potere ereditario. Hoxha è stato questo: un tristissimo e violento dittatore che ha mantenuto l'Albania in un medioevo attardato. Ha imposto un suo personale potere e l'ha mantenuto sinché ha potuto. Quello che tu ora vedi come comunismo era in realtà il potere personale di un clan corrotto. Andato via Hoxha, e lo sai meglio di me, un altro clan (corrotto) ha preso il potere.

    In buona sostanza: il comunismo è stata una forma politica. Le forme politiche si cambiano facilmente (relativamente). Ma le forma sociali e culturali di fondo, che si chiamino di volta in volta democrazia, comunismo, socialismo o piripanchio cambiano molto, molto più lentamente. Un esempio? L'Armata rossa entra in Afghanistan e la cosa diventa un capitolo del libro nero del comunismo. Eltsin manda l'armata rossa in Cecenia, fa circa mezzo milione di morti che però non appaiono in nessun libro perché il muro era già caduto. Ma, diciamocelo francamente: sono poi TANTO diverse le due cose? L'Afghanistan è poi così diverso dalla Cecenia? Quello che non cambia è la politica imperiale della Russia in Asia, zarista, comunista o democratica che sia.
    Parole da Tenere sempre a mente...

    non per "giustificare" o "auspicare" il Comunismo, ma per smascherare il
    gioco propagandistico di chi continua a usare l'anticomunismo a fini
    elettorali distorcendo la realtà storica del comunismo e tacendo e
    ignorando DELIBERATAMENTE quanto hai scritto.

    Quanto al "Linguaggio Violento" di Marx, .... cosa volete che facesse
    una rivoluzione del 19° Secolo? Che Regalasse mazzi di fiori ai Potenti?
    "Signor Zar, sa che c'è ? C'è che ci siamo stufati, faccia la cortesia, se ne
    dovrebbe andare"

    E' chiaro che il primo Comunismo è stato "Rivoluzionario" e (Termine di Oggi)
    "Terrorista"... , non sarebbe potuto essere altrimenti!

    (e perchè, ma che gli ANTI-comunisti poi, storicamente, sono TENERI ?!?
    hanno ammazzato e torturato più gente loro che dio solo lo Sa!)

    Impariamo a leggere la storia in modo quantomeno obiettivo (agli
    anticomunisti piace dire che la storiografia "è tutta Marxista, quindi
    non vale"...) : Se certa storiografia ha troppo dipinto i Comunisti come
    "i Buoni" e ha taciuto vergognosamente alcuni fatti come le Foibe ;è
    altresi vero che la rivalutazione e rivalorizzazione di certo anticomunismo
    scade nel grottesco e nella pura manipolazione propagandistica.

    Cl.
    "S'è la notizia fossi confermata sarò zio."

  5. #95
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    Straquoto Jadan in tutto e per tutto.
    Filippo
    Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.

  6. #96
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    No, non sono marxista: se lo fossi lo direi. I miei rapporti con Marx sono quelli che ho detto ieri: lo conosco un pochino e ne apprezzo alcune visioni. Non condivido né l'impianto (diciamo così) generale della sua filosofia né il suo metodo e la sua economia.
    Lasciamo perdere i discorsi sul disprezzo e il delirio di onnipotenza. Confermo invece che, persino tra gli elettori, persino tra gli iscritti di Rifondazione comunista, i conoscitori di Marx siano piuttosto pochini. Un po' più dell'1% della media nazionale, certamente, ma molto pochi lo stesso. Ma la cosa, guarda, non è che mi sorprenda troppo: quanti, tra i cattolici, hanno letto il Vecchio Testamento? Ci arrivano, secondo te, al 10%? Credo proprio di no: esci per strada, va in una qualunque chiesa e chiedi alle persone che stanno a Messa (quindi, ai cattolici praticanti) "Cosa dice il Deuteronomio?" e vedrai l'effetto che fa.
    E potrei continuare: quanti italiani hanno letto la Costituzione italiana? Quanti liberali hanno letto i classici del pensiero liberale? Ecc. ecc. E secondo te constatare questo significa dare dell'ignorante al tot% della popolazione italiana?
    Tornando infine a Marx e al terrorismo e alla violenza. Marx avrà scritto qualche migliaio di pagine. Tra tutto quello che ha scritto si può trovare tutto e l'esatto contrario: andare a citazioni non ha molto senso. Per capire un autore doresti cercare di capire l'essenza del suo pensiero e contestualizzarlo. Esempio: violenza e terrore.
    Che Marx NON fosse un pacifista è cosa ovvia. Che propugnava la rivolta violenta del proletariato idem. Ma teniamo presente il modo e i tempi. Terrorismo. Se noi usiamo questa parola pensiamo subito a Bin Laden o a Curcio. Marx (e tutto l'800) quando diceva terrore pensava al Terrore DOCG, cioè a quello della Rivoluzione francese. E il dicorso di Marx era relativamente semplice. Lui era convinto (con gran parte di ragione) che i moderni (moderni alla sua epoca) stati liberali fossero nati con la Rivoluzione francese. Era convinto che senza di essa noi non avremmo avuto parlamenti, governi, ministri ecc. ecc. scelti dal popolo. Inoltre (e anche qui aveva ragione) vedeva come quelle democrazie fossero in realtà semplicemente un club della borghesia: ricordo che ancora a fine '800 avevano diritto di voto solo meno del 10% dei cittadini. Ovviamente i più ricchi. Ed avevi diritto di voto se avevi censo, cioè proprietà. In buona sostanza: tuo padre, in quelle democrazie, non avrebbe avuto diritto di voto. Ciò che Marx invece non vedeva, e la storia poi lo smentirà, era la possibilità che quelle democrazie potessero cambiare e diventare più o meno quello che sono ora: suffragio universale (maschile e femminile), libertà di opinione e pensiero ecc. ecc. .
    Torniamo a noi: Marx quindi vedeva come dal Terrore della rivoluzione francese fossero nate le democrazie della sua epoca. Vedeva come queste fossero limitate ai club della ricca borghesia e diceva che contro quei club il proletariato avrebbe avuto una sola arma: fare a loro, ai borghesi, ciò che i borghesi avevano fatto all'ancien regime. Una rivoluzione con annesso terrore rivoluzionario.
    Linguaggio violento? Vero, verissimo. Ma anche qui facciamo attenzione. Il linguaggio violento era una prassi in un mondo dove ci si scannava tra francesi e tedeschi, tra italiani e austriaci ecc. ecc. Il delicato inno francese, quello che i francesi educatamente cantano mani sul petto, nel ritornello recita

    Marchons, marchons !
    Qu'un sang impur
    Abreuve nos sillons !

    Traduzione: marciamo, marciamo, che un sangue impuro abbeveri i nostri solchi. Che è un'immagine un po' splatter: non solo per il grano rosso sangue che può uscire da quei solchi (i sillons sono i solchi degli aratri) ma per l'idea che esista un sangue impuro. Inoltre i nemici che dovrebbero innaffiare i campi sono francesi stessi, sono la tirannia.

    Insomma: il linguaggio dell'800 è "normalmente" violento. E la prassi politica era "normalmente" violenta. La violenza, le baionette, altro non erano che un modo di far politica: dal risorgimento italiano alle restaurazioni, dalle guerre tra Stati a Roma Capitale. Tutto fu fatto con le armi e la violenza. Marx, in questo contesto, non era affatto isolato.
    Sarebbe, ed è, isolatissimo chi pretendesse di leggere Marx oggi, e di applicarlo tal quale. Errore che hanno fatto spesso i marxisti e fanno oggi gli antimarxisti. Marx è un pensatore di gran livello, ma va capito, va interpretato alla luce dei tempi suoi e di quelli attuali. Se diventa il Vangelo o una miniera di citazioni se ne capisce poco.

    Ultimo discorso: Hoxha. Verrà un giorno, Zi' Pacciano, e non è tanto lontano, che si capirà una cosa: che il comunismo è stato spesso la perpetuazione sotto altro nome di un sistema sociale e politico preesistente. Mi spiego meglio: la Russia è sempre stata un paese tirannico. Prima aveva gli Zar, poi ha avuto il PCUS ora ha Putin. E' cambiato tutto, ma la sostanza no: è un Paese governato con mano di ferro dal centro, con le polizie segrete ramificate ovunque e forze armate potenti. Era così con gli Zar, è stato così col comunismo ed è così oggi con Putin. La Cina è sempre stato governata da una casta di mandarini emanazione del potere di Pechino. Era così al tempo dell'imperatore. E' così oggi. Solo che il Mandarino Hu Liao non si chiama Eccellenza Hu Liao ma compagno Hu Liao. E potremmo continuare. Narsultan Nazarbaev era il capo del Partito comunista (sovietico) del Kazakistan. Poi è caduto il muro. E' ora presidente (praticamente a vita) del Kazakistan, ha formato la società petrolifera del Paese (la KazmunayGaz), ci ha messo a capo suo genero, ha aperto una occidentalissima Borsa ed è diventato democratico. Slobodan Milosevic era uno dei maggiori esponenti del Partito comunista Yugoslavo. Cade il muro e diventa il leader del nazionalismo serbo. E potrei continuare per ore.
    Il comunismo è stato, in buona sostanza, un velo che alcune oligarchie hanno usato per mantenere un proprio potere. Spesso (vedi Nord Corea, vedi in parte Cuba dove il potere si trasmette tra fratelli) un potere ereditario. Hoxha è stato questo: un tristissimo e violento dittatore che ha mantenuto l'Albania in un medioevo attardato. Ha imposto un suo personale potere e l'ha mantenuto sinché ha potuto. Quello che tu ora vedi come comunismo era in realtà il potere personale di un clan corrotto. Andato via Hoxha, e lo sai meglio di me, un altro clan (corrotto) ha preso il potere.

    In buona sostanza: il comunismo è stata una forma politica. Le forme politiche si cambiano facilmente (relativamente). Ma le forma sociali e culturali di fondo, che si chiamino di volta in volta democrazia, comunismo, socialismo o piripanchio cambiano molto, molto più lentamente. Un esempio? L'Armata rossa entra in Afghanistan e la cosa diventa un capitolo del libro nero del comunismo. Eltsin manda l'armata rossa in Cecenia, fa circa mezzo milione di morti che però non appaiono in nessun libro perché il muro era già caduto. Ma, diciamocelo francamente: sono poi TANTO diverse le due cose? L'Afghanistan è poi così diverso dalla Cecenia? Quello che non cambia è la politica imperiale della Russia in Asia, zarista, comunista o democratica che sia.
    Salvato anche questo.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  7. #97
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    Citazione Originariamente Scritto da giami Visualizza Messaggio
    Sarei curioso una volta per tutte di conoscere la definizione di "comunista" e una sua possibile applicazione nelle realtà politiche planetarie di tutti i tempi!
    Si dice sempre questo non è comunismo, ma qual'è il vero comunismo?

    ecco il vero volto del comunismo sanguinario



  8. #98
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    Citazione Originariamente Scritto da Bougy14 Visualizza Messaggio

    ecco il vero volto del comunismo sanguinario


    AHHHHHHH! Che spavento!
    Sei un incosciente, avvisa prima!

  9. #99
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    alla radice di tutto rimane comunque l'illuminismo e l'assasinio di Dio.Da lì nasce la perdita di senso del vivere dell'uomo moderno,al di là di capitalismi e comunismi,probabilmente 2 declinazioni del pensiero umano che partono dalla stessa matrice,e che hanno il difetto di non tener conto dei bisogni primari dell'essere umano .
    Oggi siamo abituati a pensare che l'avidità muova ogni azione dell'uomo.Io credo che sia un'istinto indotto o comunque eccesivamente stimolato.
    Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.

    "nel fango affonda lo stivale dei maiali..."

  10. #100
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    Predefinito Re: Chavez,l'idolo di..

    Citazione Originariamente Scritto da lg59 Visualizza Messaggio
    alla radice di tutto rimane comunque l'illuminismo e l'assasinio di Dio.Da lì nasce la perdita di senso del vivere dell'uomo moderno,al di là di capitalismi e comunismi,probabilmente 2 declinazioni del pensiero umano che partono dalla stessa matrice,e che hanno il difetto di non tener conto dei bisogni primari dell'essere umano .
    Oggi siamo abituati a pensare che l'avidità muova ogni azione dell'uomo.Io credo che sia un'istinto indotto o comunque eccesivamente stimolato.
    ottimo

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