Omissioni
- Il Rapporto non riconosce il fatto che nessun grattacielo dalla struttura in acciaio, anche se divorato da un incendio, è mai crollato prima.
- Il Rapporto non menziona il completo crollo dell’edificio 7 del WTC, grattacielo di 47 piani, d’acciaio, alle ore 5:20 del giorno dell’attacco.
- Il Rapporto non menziona la dichiarazione del proprietario dell’edificio no 7, il quale afferma di aver deciso, assieme ai vigili del fuoco, di "tirare giù" (utilizza il verbo "pull") l’edificio 7 – ammissione evidente di una cospirazione per abbattere l’edificio con tutto ciò che conteneva.
- Il Rapporto non menziona la rapida rimozione e riciclaggio dell’intelaiatura d’acciaio degli edifici collassati del World Trade Center, né tantomeno offre giustificazioni per una tale decisione.
- Il Rapporto non menziona una dichiarazione rilasciata dall’allora sindaco Rudolf Giuliani a Peter Jennings, nella quale afferma di essere stato avvisato degli imminenti crolli: "Stavamo operando là fuori quando ci hanno detto che il World Trade Center stava per crollare, e in effetti crollò prima che avessimo il tempo di uscire dall’edificio".
- Il Rapporto non contiene alcun riferimento di resoconti e testimonianze di esplosioni precedenti il crollo della Torre Sud.
- Il Rapporto omette il fatto che il fratello di George W. Bush, Marvin Bush, e suo cugino, Wirt Walker III, fossero entrambi direttori della compagnia incaricata della sicurezza del World Trade Center, la Stratesec, né tantomeno menziona tale compagnia.
- Il Rapporto omette il fatto che appena sei settimane prima dell’attacco il complesso del World Trade Center era stato preso in gestione da un nuovo locatore, il quale ottenne una polizza assicurativa che copriva contro eventuali attacchi terroristici e riuscì ad avere dalle compagnie assicurative il raddoppio del valore multi-miliardario della polizza.
- Il Rapporto ripete l’elenco dei 19 sospetti identificati dall’FBI nei giorni dell’attacco, ma omette che per almeno sei di loro è stato accertato che sono ancora vivi.
- Il Rapporto omette qualsiasi resoconto delle mosse dei presunti dirottatori prima dell’attacco che smentisca la versione ufficiale che li vuole musulmani devoti impegnati in una missione suicida in nome di Allah.
- Il Rapporto non menziona il fatto che le liste dei passeggeri rilasciate al pubblico non contengono nomi arabi - un fatto denunciato da coloro che dubitano della versione ufficiale.
- Il Rapporto non si domanda perché l’aereo che si è schiantato contro il Pentagono non sia stato fermato dalle batterie di missili anti-aerei che presumibilmente circondavano l’edificio.
- Il Rapporto omette il fatto che non è stato reso pubblico nessun filmato credibile dell’attacco al Pentagono, nonostante sia risaputo che l’FBI ha confiscato filmati dell’attacco ripresi da edifici vicini.
- Il Rapporto non indaga il motivo per cui il Servizio Segreto non ottenne copertura aerea fino alle ore 11:10 circa né per lo spostamento in auto del Presidente dalla scuola di Sarasota all’aeroporto e nemmeno per l’Air Force One, che ha decollato alle ore 9:54 circa.
- Il Rapporto evita di menzionare diversi verbali che testimoniano che ufficiali governativi e leader d’affari erano stati avvisati ed evitarono i bersagli degli attacchi. Tra questi dispacci di allerta sono compresi:
- Un avvertimento da parte dell’FBI, che raccomandava al procuratore generale John Ashcroft di evitare di volare su linee aeree commerciali.
- Il rapporto che indica che ufficiali del Pentagono hanno improvvisamente annullato piani di viaggio la sera prima dell’attacco.
- L’annullamento della partecipazione di Ariel Sharon ad un evento a New York City l’11 settembre 2001.
- Un avviso al sindaco di San Francisco Willie Brown di evitare di volare.
- L’avvertimento da parte di Scotland Yard, che impedì allo scrittore Salman Rushdie di volare il giorno degli attacchi.
- Il Rapporto evita di menzionare un avviso di allerta ricevuto da impiegati della Odigo alcune ore prima dell’attacco.
- Il Rapporto omette il fatto che lettere contenenti antrace sono state spedite ai due senatori più potenti, i quali cercavano di rallentare l’approvazione della legge anti-terrorismo denominata USA PATRIOT ACT dopo gli attacchi dell’11 settembre.
- Il Rapporto dichiara che la Commissione era "incaricata di stilare un resoconto completo e dettagliato delle circostanze inerenti agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, comprese la prontezza e l’immediata risposta agli attacchi", ma tralascia di menzionare che non fa alcun tentativo di adempiere al suo dovere.
Menzogne
- Le Note del Rapporto affermano quanto segue: "La struttura centrale interna [delle Torri gemelle] era un albero cavo di acciaio, nel quale erano raggruppati gli ascensori e i pozzi delle scale". In realtà, le strutture centrali erano costituite da 47 pilastri d’acciaio aventi dimensioni esterne di 16 x 36 pollici (41 x 91 cm circa).
- Il Rapporto riferisce che la "Torre Sud crollò in dieci secondi" quando invece ciò avvenne in 15 secondi. Mentre ci si potrebbe aspettare che la Commissione amplifichi anziché minimizzare il tempo di crollo, il fatto che non abbia nemmeno considerato un secondo del tempo di caduta libera nel vuoto di 9.2 secondi un problema per la spiegazione ufficiale è la prova che la Commissione approverebbe tale spiegazione, qualsiasi siano i fatti.
- Riguardo il mancato trasferimento di George W. Bush dalla famosa classe della scuola di Sarasota, il Rapporto dichiara che "Nessuna delle persone che erano in viaggio in quel momento ha ricevuto informazioni riguardo ad altri aerei dirottati o dispersi". Eppure, secondo le prove raccolte da David Griffin, il Servizio Segreto ha linee aperte di collegamento con l’Amministrazione federale dell’aviazione (FAA), i cui uomini più addestrati che si trovavano nel corridoio nordest pensavano che non meno di 11 aerei fossero stati dirottati [2].
- Il Rapporto dichiara: "La minaccia di terroristi che dirottano aerei di linea commerciali negli Stati Uniti - e li usano come missili guidati – non è stata riconosciuta dal NORAD (comando per la difesa aerospaziale del Nord America - NdT) prima dell’11 settembre" (il Rapporto ripete la dichiarazione tre volte). Eppure, i rapporti dei media, come per esempio l’articolo apparso sull’USA Today intitolato "NORAD had drills of jets as weapons" ("Il NORAD ha compiuto esercitazioni utilizzando aerei come armi" – NdT), descrivono esercitazioni compiute dal NORAD usando aerei di linea dirottati e fatti schiantare contro il World Trade Center e il Pentagono prima dell’11 settembre [3].
7-2-1. FACILITY NOTIFICATION
- Il Rapporto sostiene: "I protocolli non prevedevano un’intercettazione. Supponevano che il caccia di scorta sarebbe stato prudente, 'posizionato a 5 miglia esattamente dietro l’aereo dirottato', dove poteva eseguire la propria missione per monitorare la traiettoria di volo dell’aereo". Eppure, l’ordine citato dalla nota a piè di pagina per questa dichiarazione (Order 7610.4J: Special Military Operations), riporta quanto segue:
Il coordinatore della FAA per i casi di dirottamento notificherà al centro/ torre di controllo competente l’identificazione dell’unità e della collocazione militare il cui compito è quello di fornire aerei di scorta. Il centro/torre di controllo dovrà mettersi d’accordo con il NORAD SOCC/ROCC/unità militare incaricato notificando la collocazione del velivolo dirottato, direzione di volo, altitudine, tipo di aereo e traiettoria di volo raccommandata per intercettare l’aereo dirottato. Il centro/torre di controllo dovrà archiviare il piano di volo coordinato. [4]
Contraddizioni
- Per fronteggiare l’accusa secondo la quale cittadini sauditi sarebbero fuggiti dal paese prima che il divieto di volo post-11 settembre venisse abolito, il Rapporto dichiara: "Non abbiamo trovato alcuna prova che dimostri che voli nazionali o internazionali che trasportavano cittadini sauditi siano avvenuti prima della riapertura dello spazio aereo nazionale la mattina del 13 settembre 2001". Quel giorno, infatti, lo spazio aereo era aperto solo agli aerei di linea commerciali valutati caso per caso. Fu solo il 15 settembre che i cieli furono riaperti all’aviazione generale (cioè, anche ai voli privati) [5]. Eppure, il Lear Jet che il 13 settembre ha condotto cittadini sauditi da Tampa (Florida) a Lexington (Kentucky) era un aereo privato [ 6].
- Il Rapporto da una parte osserva che la domanda del pilota Hani Hanjour fu respinta e lo definisce un "pessimo pilota", ma dall’altra lo considera il "pilota più esperto dell’operazione" e che ha pilotato il Volo 77 attraverso una manovra a spirale di 330 gradi in picchiata.
- Il Rapporto spiega che i terroristi suicidi scelsero di non colpire una centrale nucleare perché "ritenevano che un bersaglio nucleare sarebbe stato difficile da colpire a causa del limitato spazio aereo attorno ad esso. Questo avrebbe complicato il riconoscimento dei voli e aumentato la probabilità che qualsiasi aereo avrebbe potuto essere abbattuto prima dell’impatto" (p. 245). Il Rapporto, però, non applica la stessa logica al Pentagono, il quale, essendo il cuore dell’esercito statunitense, si presume conti su difese maggiori rispetto ad un impianto nucleare.
- Il Rapporto affronta la questione del perché George W. Bush sia rimasto nella nota scuola di Sarasota fino alle ore 9:35 -- mezz’ora dopo l’attacco alla seconda torre – riferendo che il Presidente "ci disse che il suo istinto era quello di trasmettere calma ed evitare che il paese vedesse una reazione turbata in un momento di crisi" (p. 38) e che il Servizio Segreto "ci disse che erano impazienti di trasferire il Presidente in un luogo più sicuro, ma non pensavano che fosse urgente per lui darsela a gambe" (p. 39). Il Rapporto accetta implicitamente queste spiegazioni come soddisfacenti, e ciò implica che per Bush impiegare meno di mezz’ora per lasciare la scuola avrebbe significato mostrare una reazione turbata e "darsela a gambe".
Per i debunkers della versione alternativa.Spiegatemi questi punti.![]()
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CIAO TUB!
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http://www.luogocomune.net/site/modu.../dilmirac.html
Questo,oggettivamente,fa morire dal ridere.![]()
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CIAO TUB!
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Scusatemi se riposto questo link ma vorrei che qualcuno della verita' certa mi desse spiegazioni a riguardo.
http://www.luogocomune.net/site/modu.../dilmirac.html
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CIAO TUB!
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Beh, io ti posso semplicemente dire che non credo assolutamente che un 757 si sia schiantato con il Pentagono. Che è poi quello che dice anche il sito in questione (come molti altri). Il problema è che siccome la tesi del governo statunitense è un'altra, e che non ci sono, comunque, prove forti a sufficienza per smentirla, non c'è molto da fare.![]()
Ditemi voi se costui
Hani Hanjour, che "non aveva mai guidato un jet nella sua vita", che era ritenuto letteralmente "incapace di volare" dai suoi istruttori di volo, che "non gli vollero mai affidare nemmeno un piccolo monomotore da turismo" per volare in solitario ...
Ora, se Hanjour non era in grado di volare nemmeno con i primi, che sono mille volte più semplici, maneggevoli e immediati dei grossi Boeing, come si può pensare che si sia seduto ai comandi di un aereo come il 757 (sotto), che non aveva mai visto nemmeno in un simulatore ...
... e sia stato in grado di condurlo docilmente dal West Virginia fino a Washington, senza fare un solo errore, senza più nessun aiuto da terra, mentre faceva fare all'aereo delle tali acrobazie da farlo scambiare dai controllori di volo per un caccia militare?
A parte la capacità di guida che semplicemente Hanjour non aveva, bisogna tenere presente che per navigare in mezzo al traffico densissimo di quella zona senza provocare collisioni con altri aerei, non basta certo dire al computer "portami a Washington", e poi rilassarsi in attesa del tuffo finale.
Bisogna conoscere a fondo il suo sistema di navigazione, e saperlo impostare con una serie di dati relativi alla situazione di quel momento.
Nè basta certo impostare una "bussola geosatellitare", appoggiarla sul cruscotto e seguire le sue indicazioni per arrivare alla meta prefissata: tali strumenti infatti, pur essendo molto precisi, non possono certo tener conto dei corridoi aerei che bisogna rispettare e dei radiofari che bisogna seguire (nessun aereo di linea può volare "dritto" dalla partenza alla destinazione, ma deve seguire delle tratte precise, da un radiofaro all'altro, che risultano in un percorso leggermente a zig-zag), e tutto questo può avvenire in piena sicurezza solo grazie al dialogo continuato fra cabina di pilotaggio e controllori di volo.
L'idea che il cielo sia "libero in ogni direzione" è solo un'impressione che possiamo avere noi guardandolo dal basso, ma in realtà le rotte commerciali equivalgono in tutto e per tutto ai più intricati sistemi autostradali che circondano tutte le grandi città: svincoli, raccordi, tangenziali, sottopassaggi, corsie di decelerazione, bretelle, corsie di sorpasso…. e soprattutto un infallibile "autovelox" ogni cinquanta metri, che impone che le distanze fra un aereo e l'altro siano rigorosamente rispettate, e tenute costantemente sotto controllo sia da terra che dalla cabina di pilotaggio.
Ma il vero problema di Hanjour si pone una volta giunto a Washington. A quel punto il "geosatellitare" ha comunque esaurito il suo compito, e diventa necessario trovare il bersaglio guardando letteralmente "fuori dal finestrino". Mentre l'aereo procede a 850 all'ora, Hanjour ha pochissimi secondi per individuare, da 4000 metri di altezza, e senza nessun punto di riferimento, un punticino marrone con 5 spigoli che sta in mezzo ad una marea di punticini marroni più o meno simili, che di spigoli ne hanno soltanto quattro.
E una volta individuatolo - diciamo che oggi la sua fortuna non abbia limiti - scatta in lui la più assoluta follia: invece di abbassare semplicemente la cloche, e portare una volta per tutte l'aereo a schiantarsi sui tetti del Pentagono, l'uomo che non ha mai guidato un jet nella sua vita sceglie di compiere un'ampia virata di circa 300 gradi, scendendo nel frattempo da 4.000 a pochi metri da terra (punto 3), perdendo così di vista il prezioso bersaglio che aveva appena individuato.
Nonostante questa scelta azzardata, la sua totale inesperienza non gli impedisce di ritrovarsi, alla fine della manovra, in perfetto allineamento con un Pentagono che da quell'altezza non può certo più vedere, visto che la virata lo ha portato nel frattempo ad almeno 3-4 chilometri di distanza dallo stesso, ma a una quota molto più bassa.
Hanjour compie quindi l'ultimo tratto alla massima velocità, ciecamente convinto di aver indovinato in pieno l'allineamento con il bersaglio.
Con mano ferma e occhio di ghiaccio si presenta in vista del quadrifoglio autostradale, alle spalle del quale lo attende immobile il bersaglio.
(A sinistra gli ultimi 300 metri percorso dall'aereo, che approccia la facciata, come già detto, con un'angolazione di circa 45°).
Ma a questo punto Hanjour, nuovamente, non si accontenta di colpire l'edificio sui tetti, dove provocherebbe un disastro degno della sua impresa memorabile, ma preferisce giocarsi il tutto per tutto ...
... abbassandosi praticamente a livello stradale, mentre usa tutti i trucchi di un mestiere che non ha mai imparato per contrastare il poderoso effetto-suolo ("cuscino d'aria") causato dall'alta velocità del Boeing, che si rifiuta di volare a pochi metri da terra.
A causa infatti delle turbolenze che si creano, alle alte velocità, sotto la pancia di un aereo di grosse dimensioni, gli stessi piloti professionisti, con carriere trentennali alle spalle, descrivono quel tipo di approccio fra l'"estremamente difficile" (per uno di loro), e il "decisamente impossibile".
Ma Hanjour mantiene l'aereo in perfetto allineamento, volando talmente basso da decapitare cinque o sei lampioni che si trova sul percorso, poi porta l'aereo fino ad accarezzare l'erba (ricordate, il "secondo video del Pentagono"?), e finisce per colpire "soltanto" la parte laterale dell'edificio.
E dove lo colpisce, esattamente? Proprio negli unici trenta metri che erano stati appositamente rinforzati per resistere ad eventuali attacchi terroristici.
Vale la pena di ricordare a quersto punto che cosa hanno dichiarato i controllori di volo del vicino aeroporto Reagan (lo si vede sotto, direttamente alle spalle del Pentagono) vedendo sui loro radar le acrobazie conclusive del volo che lo ha colpito: "La velocità, la manovrabilità, il modo in cui ha virato, tutto ci ha fatto pensare che si trattasse di un caccia militare. E siamo tutti controllori di volo con una certa esperienza sulle spalle."
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CIAO TUB!
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La domanda opposta: dove li hanno trovati dei piloti militari ben addestrati capaci di compiere manovre simili a quelle del Pentagono, disposti a suicidarsi per compiere un attentato terroristico contro il proprio paese?
Hai mai sentito parlare di aerei droni?
E cosa mi dici del POD sotto quei boeing privi di qualsiasi insegna?
E dei passeggeri fasulli senza parenti?
Vabbe' ecco cosa dice Silverstein (proprietario del WTC):
"I remember getting a call from the, er, fire department commander, telling me that they were not sure they were gonna be able to contain the fire, and I said, "We've had such terrible loss of life, maybe the smartest thing to do is pull it." And they made that decision to pull and we watched the building collapse.
Ricordo che mi chiamò il comando dei pompieri, per dirmi che non erano sicuri di poter contenere l'incendio. E io ho detto, beh, abbiamo già avuto questa terribile perdita di vite umane, a questo punto tanto vale demolirlo. E hanno preso la decisione di demolirlo, e così lo abbiamo visto andare giù."
Notiamo a questo punto 2 cose: 1 - La motivazione che Silverstein ha dato per il"pulling" è semplicemente incomprensibile: perchè mai si sarebbero salvate altre vite umane demolendolo, visto che l'edificio era già stato evacquato da molte ore, insieme a tutti gli altri?
2 - La preparazione di una implosione del genere richieda svariati giorni di lavoro calmo, preciso ed accurato, e quindi quelle cariche non hanno certo potuto essere state collocate nell'arco della giornata stessa, con tutto il caos inoltre che vi regnava intorno.
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CIAO TUB!
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