Scusa, eh...
Tu sei un mio operaio. Esegui i miei ordini. Insieme ad altri 100 colleghi monti quel che ti do' da montare. Tipo una plafoniera per ogni colonna dell'edificio, che in realta' contiene anche dell'esplosivo. Sai di aver montato un impianto luci di emergenza e basta. Lo so io, il committente e chi mi ha fornito le plafoniere. Tieni presente che in genere i grattacieli vengon tirati su dagli indiani, per via del fatto che non soffrono di vertigini. Non credo faccian molte domande, non perche' sian stupidi, ma perche' son persone abituate ad obbedire al capo.
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
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CIAO TUB!
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Beh, io ti posso semplicemente dire che non credo assolutamente che un 757 si sia schiantato con il Pentagono. Che è poi quello che dice anche il sito in questione (come molti altri). Il problema è che siccome la tesi del governo statunitense è un'altra, e che non ci sono, comunque, prove forti a sufficienza per smentirla, non c'è molto da fare.![]()
Ma per far saltare delle colonne d'acciaio dimensionate per tener su 100 piani di edificio non bastano delle caccoline di esplosivo.
Inoltre hai grosse quantità di esplosivo maneggiate da persone non preparate a farlo e per di più del tutto inconsapevoli di farlo. Vuoi che durante i lavori, in tal caso, non sia mai saltato in aria niente accidentalmente?
Ditemi voi se costui
Hani Hanjour, che "non aveva mai guidato un jet nella sua vita", che era ritenuto letteralmente "incapace di volare" dai suoi istruttori di volo, che "non gli vollero mai affidare nemmeno un piccolo monomotore da turismo" per volare in solitario ...
Ora, se Hanjour non era in grado di volare nemmeno con i primi, che sono mille volte più semplici, maneggevoli e immediati dei grossi Boeing, come si può pensare che si sia seduto ai comandi di un aereo come il 757 (sotto), che non aveva mai visto nemmeno in un simulatore ...
... e sia stato in grado di condurlo docilmente dal West Virginia fino a Washington, senza fare un solo errore, senza più nessun aiuto da terra, mentre faceva fare all'aereo delle tali acrobazie da farlo scambiare dai controllori di volo per un caccia militare?
A parte la capacità di guida che semplicemente Hanjour non aveva, bisogna tenere presente che per navigare in mezzo al traffico densissimo di quella zona senza provocare collisioni con altri aerei, non basta certo dire al computer "portami a Washington", e poi rilassarsi in attesa del tuffo finale.
Bisogna conoscere a fondo il suo sistema di navigazione, e saperlo impostare con una serie di dati relativi alla situazione di quel momento.
Nè basta certo impostare una "bussola geosatellitare", appoggiarla sul cruscotto e seguire le sue indicazioni per arrivare alla meta prefissata: tali strumenti infatti, pur essendo molto precisi, non possono certo tener conto dei corridoi aerei che bisogna rispettare e dei radiofari che bisogna seguire (nessun aereo di linea può volare "dritto" dalla partenza alla destinazione, ma deve seguire delle tratte precise, da un radiofaro all'altro, che risultano in un percorso leggermente a zig-zag), e tutto questo può avvenire in piena sicurezza solo grazie al dialogo continuato fra cabina di pilotaggio e controllori di volo.
L'idea che il cielo sia "libero in ogni direzione" è solo un'impressione che possiamo avere noi guardandolo dal basso, ma in realtà le rotte commerciali equivalgono in tutto e per tutto ai più intricati sistemi autostradali che circondano tutte le grandi città: svincoli, raccordi, tangenziali, sottopassaggi, corsie di decelerazione, bretelle, corsie di sorpasso…. e soprattutto un infallibile "autovelox" ogni cinquanta metri, che impone che le distanze fra un aereo e l'altro siano rigorosamente rispettate, e tenute costantemente sotto controllo sia da terra che dalla cabina di pilotaggio.
Ma il vero problema di Hanjour si pone una volta giunto a Washington. A quel punto il "geosatellitare" ha comunque esaurito il suo compito, e diventa necessario trovare il bersaglio guardando letteralmente "fuori dal finestrino". Mentre l'aereo procede a 850 all'ora, Hanjour ha pochissimi secondi per individuare, da 4000 metri di altezza, e senza nessun punto di riferimento, un punticino marrone con 5 spigoli che sta in mezzo ad una marea di punticini marroni più o meno simili, che di spigoli ne hanno soltanto quattro.
E una volta individuatolo - diciamo che oggi la sua fortuna non abbia limiti - scatta in lui la più assoluta follia: invece di abbassare semplicemente la cloche, e portare una volta per tutte l'aereo a schiantarsi sui tetti del Pentagono, l'uomo che non ha mai guidato un jet nella sua vita sceglie di compiere un'ampia virata di circa 300 gradi, scendendo nel frattempo da 4.000 a pochi metri da terra (punto 3), perdendo così di vista il prezioso bersaglio che aveva appena individuato.
Nonostante questa scelta azzardata, la sua totale inesperienza non gli impedisce di ritrovarsi, alla fine della manovra, in perfetto allineamento con un Pentagono che da quell'altezza non può certo più vedere, visto che la virata lo ha portato nel frattempo ad almeno 3-4 chilometri di distanza dallo stesso, ma a una quota molto più bassa.
Hanjour compie quindi l'ultimo tratto alla massima velocità, ciecamente convinto di aver indovinato in pieno l'allineamento con il bersaglio.
Con mano ferma e occhio di ghiaccio si presenta in vista del quadrifoglio autostradale, alle spalle del quale lo attende immobile il bersaglio.
(A sinistra gli ultimi 300 metri percorso dall'aereo, che approccia la facciata, come già detto, con un'angolazione di circa 45°).
Ma a questo punto Hanjour, nuovamente, non si accontenta di colpire l'edificio sui tetti, dove provocherebbe un disastro degno della sua impresa memorabile, ma preferisce giocarsi il tutto per tutto ...
... abbassandosi praticamente a livello stradale, mentre usa tutti i trucchi di un mestiere che non ha mai imparato per contrastare il poderoso effetto-suolo ("cuscino d'aria") causato dall'alta velocità del Boeing, che si rifiuta di volare a pochi metri da terra.
A causa infatti delle turbolenze che si creano, alle alte velocità, sotto la pancia di un aereo di grosse dimensioni, gli stessi piloti professionisti, con carriere trentennali alle spalle, descrivono quel tipo di approccio fra l'"estremamente difficile" (per uno di loro), e il "decisamente impossibile".
Ma Hanjour mantiene l'aereo in perfetto allineamento, volando talmente basso da decapitare cinque o sei lampioni che si trova sul percorso, poi porta l'aereo fino ad accarezzare l'erba (ricordate, il "secondo video del Pentagono"?), e finisce per colpire "soltanto" la parte laterale dell'edificio.
E dove lo colpisce, esattamente? Proprio negli unici trenta metri che erano stati appositamente rinforzati per resistere ad eventuali attacchi terroristici.
Vale la pena di ricordare a quersto punto che cosa hanno dichiarato i controllori di volo del vicino aeroporto Reagan (lo si vede sotto, direttamente alle spalle del Pentagono) vedendo sui loro radar le acrobazie conclusive del volo che lo ha colpito: "La velocità, la manovrabilità, il modo in cui ha virato, tutto ci ha fatto pensare che si trattasse di un caccia militare. E siamo tutti controllori di volo con una certa esperienza sulle spalle."
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CIAO TUB!
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E bastano 56 minuti di incendio per demolirlo fino alla base ? Nessun edificio nella storia e' crollato per un incendio,nemmeno per piu' di 5 ore...E non mi sembra che dopo l'impatto il WTC fu avvolto da fiamme devastanti,anzi... Alcuni che si trovavano all'80° piano riuscirono a superare i punti critici,pur devastati dal fumo (quello si presente in maniera esagerata),con l'aiuto dei pompieri...![]()
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CIAO TUB!
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La domanda opposta: dove li hanno trovati dei piloti militari ben addestrati capaci di compiere manovre simili a quelle del Pentagono, disposti a suicidarsi per compiere un attentato terroristico contro il proprio paese?
Come se fosse antani...
always looking at the sky
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Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
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